Nuovo riconoscimento per lo storico eoliano Giuseppe La Greca nell'ambito della decima edizione del Premio “I Murazzi” organizzato dall'associazione ELOGIO DELLA POESIA, Associazione culturale onlus di Torino.
Il concorso ha visto una partecipazione, scrive il presidente Sandro Gros-Pietro, di accresciuto prestigio e valore culturale. Il Comitato dei Promotori ha disposto un aumento dei premi in danaro conferiti ai Premiati e ha portato complessivamente la cifra a € 17.000, inoltre, il Comitato dei Promotori ha messo a disposizione ulteriori € 6.000 come utilizzo per contributo alle Dignità di Stampa per gli autori che intenderanno avvalersene.
Il volume inedito di Giuseppe La Greca, Isole Eolie le Porte degli Inferi “Ibi est infernus Theodrici”, è stato inserito tra quelli con dignità di stampa e molto probabilmente sarà pubblicato nel corso dell'anno prossimo.
La celebrazione del Premio si è tenuta a Torino lo scorso 11 giugno, presso il Circolo dei Lettori di Torino.
Alla consegna del diploma di merito era presente il figlio dello storico eoliano rimasto a Lipari per le elezioni del giorno successivo.
Scrive nell'introduzione La Greca: (...) Nel dicembre del 2000 l'UNESCO ha deliberato l'inclusione delle isole Eolie nella World Heritage List come Patrimonio dell’Umanità motivando la loro inclusione per: "I peculiari aspetti vulcanici delle isole rappresentano in maniera esemplare l'oggetto degli studi della vulcanologia mondiale. Grazie alle ricerche avviate nel XVIII secolo, le isole hanno consentito l'approfondimento dei due tipi di eruzione (vulcaniana e stromboliana) e la trattazione dei temi più importanti della vulcanologia e geologia moderne contribuendo alla formazione di una classe di scienziati in oltre 200 anni di ricerche. Le isole continuano ancora oggi ad essere un ricco terreno di studi e continui processi che ancora stanno mutando l'aspetto del paesaggio e la composizione geologica dell'arcipelago".
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Le Isole Eolie, ed in particolare Lipari, Stromboli e Vulcano, sono le più citate dagli autori greci, latini ed altomedievali attratti dall’attività vulcanica e quindi dalle irresistibili suggestioni che le trasformano in fucine di Efesto in epoca greco-romana e nelle porte dell'inferno nel corso del Medioevo.
Le leggende sulle Eolie, porte degli inferi, hanno resistito per oltre un millennio e come affermava, negli anni cinquanta del secolo scorso, Emilio Settimelli: I terremoti, i maremoti, le acque del mare bollenti e friggenti, l'unirsi e il disunirsi delle isole, come creative vive, hanno dato agli Eoliani l'abitudine al fantastico, la consuetudine al favoloso.
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