Viviamo in un’epoca difficile, in cui la pandemia ha prodotto enormi sofferenze nelle persone in termini di perdite umane subite, di depauperamento di risorse, di instabilità economica e abitativa, e in una società che, a vari livelli, si caratterizza per la propria storia e, come a macchia di leopardo, da nord a sud da est a ovest, affronta tutt’oggi guerre, discriminazioni, morti di grandi regine e contemporaneamente , e in maniera reiterata, di piccoli innocenti, rendendo più difficoltosa la agognata ripartenza perché le diseguaglianze e le disparità di trattamento soprattutto nei servizi essenziali, ancor più generate, acuiscono il disagio.
Tale premessa risulterebbe superflua se a Lipari non si
applicassero regole “ lampo “ tutte eoliane che portano le famiglie a
scapicollarsi sempre più nell’azione concreta legata al vivere e, in tal caso,
al diritto allo studio dei propri figli, subendo un’insularità che da risorsa
diventa ancor più un problema.
Si ritiene possibile pubblicare un avviso per il trasporto
studenti in data 12.09.2022 che scade il 20.09.2022 , con richiesta di
attestazione isee, deliberata 5 giorni prima, a carico delle famiglie, che non
tutti hanno e devono richiedere, con genitori che vivono su altre isole e non
tutti a Lipari , con un ufficio retto materialmente da una sola persona che in
4 giorni ( lun. mar. merc. dalle 10 alle 13 e gio. dalle 10 alle 13 e dalle 16
alle 18 ) deve accogliere le istanze ?
Io comprendo cosa significhi fare scelte a volte non gradite
perché il bilancio non quadra, perché la Regione ha applicato un correttivo
all’ultimo momento e ti devi adeguare ( anche la scorsa Amministrazione per
qualche mese nel 2014 ha dovuto apporre un taglio ai trasporti e nel 2021 una
modifica stabilita dagli organi regionali ), ma, in questa situazione economica
così gravosa in cui versiamo - post pandemia e aumento del costo energia
elettrica e gas - , era davvero una priorità, la sola scelta possibile, e così
in maniera fulminea?
Sarebbe stato prioritario forse comprendere come mai in
tutta Italia sia già iniziata la scuola, o inizierà il 19 settembre, come da
calendario didattico regionale, e qui a Lipari, dove si terranno le stesse
elezioni politiche nazionali, su tre istituti scolastici presenti, “Isa Conti”,
“Lipari/S.Lucia” e “Isole Eolie/ex Lipari 1”, i primi due hanno già iniziato,
mentre l’ultimo, quello con il plesso centrale più numeroso, formato dalle
altre isole, Panarea Stromboli, Alicudi e Filicudi ( che perdono tanti giorni
di scuola durante l’anno per il maltempo che non permette l’arrivo dei docenti
) comincerà il 3 ottobre? ( I PON finiranno il 16 settembre e la disinfezione
post elettorale, se può essere un motivo, non si fa solo qui ma in tutta Italia
)
Sono punti di vista, e due aspetti del medesimo argomento, l’istruzione, ma se vogliamo che i nostri figli crescano e vivano a Lipari, almeno fino alla maturità, in buona creanza e con strumenti formativi adeguati che gli permettano di partecipare alla costruzione della nostra società, dovremmo fare tagli economici altrove, sacrificando altri aspetti, e batterci di più per un pari e concreto diritto allo studio perché da genitore che sono, come tantissimi altri, in una situazione così delineata, sarebbe più conveniente, economicamente e socialmente, abbandonare l’arcipelago e spostarsi su terraferma se non si tenesse in conto una cosa ben più importante che ci stimola a restare: che qui è CASA e abbiamo il dovere di “riempire” la nostra insularità con azioni concrete e non “svuotarla”.
Tiziana De Luca
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