Beata Vergine Maria SS del Rosario
Lami 2022
Nova et Vetera
Domenica, 2
ottobre, Lami festeggerà Maria SS del Rosario, senza dubbio la festa più bella
dell’isola, forse perché si svolge nella bianca valle ai piedi di Monte Pilato
dove è “pace e silenzio e tutto tace”, forse perché quei giorni coincidono con
la ripartenza dopo la torrida estate o forse perché il Rosario è la dolce
catena che ci rannoda a Dio? Si, per tutto questo.
Nella chiesa
che non ha tante pretese artistiche ti trovi di fronte ad un maestoso altare
che si snoda verso l’alto, diventa monumento e si conclude con una nicchia
dentro la quale è la statua della Madonna del Rosario, donata dal nonno di mia
madre: Raffaele Giovanni.
I parrocchiani sono convinti che questa sia l’ottava meraviglia del mondo.
Non ne sono certo, ma credo che
abbiano ragione perché “ quidquid recipitur ad modum recipientis recipitur” che Manzoni traduceva “omnia munda mundis”.
La Madonna
dall’alto di quel trono guarda lontano; nei suoi occhi si leggono il
Magnificat, l’ecce ancilla Domini, il fate quel che vi dirà, l’ecco tuo figlio,
io sono la Madonna del Rosario; un mosaico di fede sublime.
Ogni anno
per la festa “scende” tra i devoti; non ha bisogno di niente, né di tubi
innocenti, né di tavoloni, né di uomini forti, ma “scende” tutta da sola,
lentamente, su due binari.
Quando l’ho
vista “scendere” così, la prima volta ero in mezzo alla chiesa, tra i fedeli,
accanto a Mons. Re, il vescovo filosofo, oratore e tenore (in Brasile lo
chiamavano Beniamino Gigli). Egli tutti gli anni per la festa della Madonna era
in quel posto ed appena la statua cominciava a muoversi, metteva la voce a
tutto volume, cantava, cantava e con lui tutti diventavamo cantori. Diverse
volte l’ho visto commuoversi; piangeva. Anche i vescovi a volte piangono.
La festa
religiosa si concludeva sempre con il bel canto “andrò a vederla un dì”, sì, ma
forse sarebbe bello aggiungere il canto della fedeltà che Pia ogni domenica ci
faceva ascoltare due volte: prima in sacrestia e poi in chiesa durante la
Messa, vogliamo vivere come Maria, perché se non vogliamo vivere come Maria a
vederla non ci andremo mai, né un dì, né un altro dì, mai.
Poi la
chiesa si svuota; anche in piazza di nuovo “tutto tace”. Tutti vanno via? No, non
tutti; rimane la Madonna per indicare a noi pellegrini la via del cielo.
Ho preso
parte a questa festa per 73 anni.
73 anni non
li cancellerò mai, non li potrò dimenticare mai perciò speravo di esserci anche
quest’anno, ma non sarà possibile, il mio corpo ormai è diventato come la pietà
Rondanini, ma che ci vuoi fare? Questa è la vita. Sarò presente con questi
pensieri e ricordi ma non è la stessa cosa, no assolutamente.
Ora
ringrazio il carissimo parroco Don Lillo che gentilmente mi ha invitato; grazie
di cuore per l’incoraggiamento a non arrendermi; saluto tutti coloro che quel
giorno sarete in chiesa; vi prego, sentitemi ancora presente come sempre e
recitate una preghiera anche per me. La
vostra preghiera, forse, potrebbe mettermi in carreggiata.
Ok?
Ok.
Don Gino Profilio
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