Sorpassiamo ogni frontiera. Con questa speranza ci troviamo oggi a scrivere una lettera aperta alla popolazione di Vulcano: parenti, amici, conoscenti vicini e lontani; un popolo variegato unito dentro il perimetro della nostra meravigliosa isola. Tutti vicini, seppur così distanti. Lontani da troppo tempo perché divisi da rivalità, interessi, competizioni e amarezze così antiche, che a volte non ricordiamo neanche perché son nate. Nel bene o nel male, qui siamo e qui resteremo per il resto dei nostri giorni; ma se riusciamo a ricongiungerci, saranno sicuramente giorni più luminosi.
Per il prossimo anno e per il futuro abbiamo tantissimi progetti, pensati non per l’arricchimento personale, ma per il bene comune di tutte e di tutti. Per realizzarli, già da oggi in molti sono a lavoro. Vogliamo rivalorizzare i sentieri naturalistici, inaugurare un museo, aprire una biblioteca, pulire le coste, far nascere un punto informativo turistico, organizzare laboratori e corsi formativi per bambini e giovani e pubblicare libri e documentari su Vulcano, oltre ad organizzare diversi eventi, sagre, fiere e festival. Cosa c’è di male? Questi progetti aumenterebbero il turismo e lo sposterebbero a mesi in cui l’isola è deserta; farebbero crescere le nuove generazioni in un ambiente socio-culturale stimolante; arricchirebbero il patrimonio materiale e immateriale dell’isola; valorizzerebbero le sue bellezze naturali, la sua storia e le sue tradizioni; darebbero un futuro più splendente a Vulcano, ai suoi abitanti e al futuro dei loro figli.
Di fronte alle prime notizie infondate sulla pericolosità di passare una vacanza a Vulcano e la chiusura della spiaggia di Levante ci siamo messi a pensare e a fare. Insieme agli enti competenti, abbiamo capito che era meglio una spiaggia monitorata, piuttosto che chiusa sulla carta, ma accessibile a tutti senza alcun controllo. Da lì in poi non ci siamo più fermati. Questo processo ha dato l’impeto per darci da fare, perché Vulcano non può sopravvivere senza elementi attrattivi quali il cratere e i fanghi. Il sole e mare son belli, ma possiamo fare molto di più per attrarre turisti da tutto il mondo, e non solo nei 20 giorni attorno a Ferragosto. Ci voleva qualcosa che regalasse un po’ di cultura e ci siamo inventati un ciclo di conferenze aperte al pubblico e gratuite. Ci voleva arte, e abbiamo organizzato un paio di spettacoli con artisti venuti da lontano. C’era bisogno di ecologia, e abbiamo organizzato delle giornate di pulizia delle spiagge insieme e per i bambini.
Il perché di tutto
questo??? Perché la nostra isola se lo merita.
Qui non ci sono partiti politici, non ci sono vecchi e nuovi comitati, non ci sono isolani e stranieri, non ci sono interessi nascosti, non c’è un ‘voi’ e un ‘noi’, non c’è nessuna volontà di vivere un’isola dove c’è chi vince e c’è chi perde. L’unico desiderio qui è quello di andare avanti, crescere, e migliorarci; un desiderio di essere sempre di più e sempre più uniti per il bene di Vulcano. Per tutti questi motivi, scriviamo oggi questa lettera e ci rivolgiamo umilmente a tutti coloro cha ancora non si sono avvicinati alla Fucina di Efesto, perché per far risplendere l’isola ci vuole l’appoggio di tutte e di tutti, soprattutto dei più giovani. Che sia questo un movimento fatto da chi ama Vulcano, con chi ama Vulcano e per chi ama Vulcano. Creiamo insieme un futuro che fino ad oggi non potevamo neanche immaginare.
Grazie per il tempo che avete dedicato a questa lettura, vi aspettiamo!
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