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sabato 1 ottobre 2022

Barcellona - Milazzo - Eolie. Operazione Dinastia: chieste dure condanne. Mafia di Barcellona, i pm chiedono 400 anni di carcere

 (da gazzettadelsud.it) Chieste dure condanne per gli ultimi eredi della “Dinastia” mafiosa che avrebbero operato prevalentemente nel traffico di sostanze stupefacenti. I magistrati della Procura distrettuale antimafia, Francesco Massara e Fabrizio Monaco, hanno richiesto ieri al termine della requisitoria nel processo scaturito dall'operazione antimafia Dinastia portata a termine all'alba del 28 febbraio 2020 dai carabinieri del Ros e delle Compagnie di Barcellona e Milazzo ed estesa anche a Terme Vigliatore e alle isole Eolie, la condanna per diciannove dei venti imputati che hanno scelto, nella fase dell'udienza preliminare, di essere processati con il giudizio ordinario davanti ai giudici del Tribunale di Barcellona. Solo una la richiesta di non doversi procedere: è quella nei confronti dell'unica donna imputata perché nel frattempo il reato contestato si sarebbe prescritto.

La richiesta di pena più elevata formulata dai magistrati della Dda è stata quella nei confronti di Francesco Duilio Doddo, 57 anni, per il quale per il quale sono stati invocati 30 anni di reclusione; è di 18 anni di reclusione invece la richiesta per Francesco Turiano, 36 anni; di 17 anni la condanna chiesta per Edmond Ndoj, 41 anni; 16 anni richiesti poi per Marco Formica, 32 anni; di 16 anni di reclusione l’istanza per Filippo Torre, 55 anni, inteso “u Cinisi”; 15 anni di reclusione chiesti per Simone Mirabito, 30 anni; 15 anni anche per Luciano Fugazzotto, 57 anni; 13 anni di reclusione per Tindaro Giardina, 34 anni, divenuto nel frattempo collaboratore di giustizia; la richiesta di 13 anni di reclusione ha riguardato invece Alessio Catalfamo, 35 anni,  all'epoca dell'arresto residente in Gran Bretagna; 12 anni chiesti per Giuseppe Torre, 26 anni.

Mafia di Barcellona, i pm chiedono 400 anni di carcere

Sono quasi 400 anni di carcere per 39 imputati. Con pene che vanno dai 20 anni per i “capi” ai 2 anni per gli imprenditori che hanno negato di aver pagano il pizzo, e sono accusati di favoreggiamento. È stato il giorno dell’accusa all’udienza preliminare sull’ultima maxi operazione antimafia contro Cosa nostra barcellonese della Procura di Messina. In aula, davanti al gup Simona Finocchiaro, sono stati trattati i 39 giudizi abbreviati rispetto ai 67 indagati iniziali.
A formulare le richieste di pena il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e i sostituti della Dda Fabrizio Monaco e Antonella Fradà, che hanno sollecitato pene per 396 anni di carcere rispetto ai 39 imputati. Vent’anni, considerando lo sconto di pena previsto per il rito abbreviato, i tre pm hanno richiesto per i due “capi” riconosciuti, ovvero Carmelo Vito Foti e Mariano Foti. Secondo l’accusa Carmelo Vito Foti e Mariano Foti una volta usciti dal carcere avrebbero assunto il controllo di buona parte delle attività della organizzazione, e avrebbero concordato una “gestione collettiva” delle estorsioni con un ritorno alla cassa comune da prelevare nelle festività di Pasqua, Natale e Ferragosto.
Ieri mattina a Palazzo Piacentini dopo l’intervento dell’accusa sono iniziati quelli dei legali di parte civile, e sempre ieri sono state portate a termine le prime arringhe difensive. La prossima udienza è già fissata per il 28 ottobre, con un calendario che va fino a dicembre.
Al centro dell’udienza preliminare i risultati dell’operazione condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina lo scorso febbraio che aveva portato a 86 arresti per - a vario titolo -, associazione di tipo mafioso, estorsione, scambio elettorale politico mafioso, trasferimento fraudolento di valori, detenzione e porto illegale di armi, incendio, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, con l’aggravante del metodo mafioso.

Il dettaglio delle richieste

L’udienza preliminare si era aperta nelle scorse settimane per 67 indagati: in 22 sono stati già rinviati a giudizio, altri 3 hanno scelto di patteggiare, mentre 39 stanno procedendo con l’abbreviato.
Ecco il dettaglio delle pene richieste ieri dai magistrati della Dda per i 39 imputati dei giudizi abbreviati (è previsto lo “sconto” di un terzo della pena per la scelta del rito): Enrico Albergo, 3 anni e 10 mesi; Andrea Alesci, 12 anni; Santo Antonino Alesci Lo Presti, 12 anni; Stefano Bartuccio, 3 anni e 10 mesi; Jordan Brunini, 11 anni e 8 mesi; Gianluca Campo, 13 anni e 4 mesi; Davide Canevari, 3 anni e 10 mesi; Angela Chiofalo, 8 anni; Bartolo Costantino, 9 anni e 4 mesi; Antonino Crea, 13 anni; Roberto De Luca, 2 anni; Tindaro Angelo De Pasquale, 4 anni e 10mila euro di multa; Felice De Pasquale, 4 anni e 10mila euro di multa; Carmine De Natale, 16 anni; Antonino Falcone, 16 anni; Carmelo Vito Foti, 20 anni; Salvatore Francesco Foti, 12 anni; Mariano Foti, 20 anni; Salvatore Gatto, 18 anni; Giusy Giardina, 8 anni; Pietro Guerrera, 3 anni e 10 mesi; Filippo Iannello, 15 anni; Carmelo Imbesi, 2 anni e 6 mesi; Giovanni Imbesi, 11 anni e 8 mesi; Maurizio La Spada, 4 anni e 30mila euro di multa; Daniele Rosario Mantineo, 4 anni e 30mila euro di multa; Enrico Mara, 11 anni e 8 mesi; Antonino Mazzeo, 6 anni e 8 mesi; Steven Meo, 8 anni; Roberto Merlino, 12 anni; Antonio Raoul Milici, 11 anni e 8 mesi; Agostino Milone, 13 anni e 4 mesi; Natale Morasca, 5 anni e 6 mesi; Giampiero Munafò, 12 anni; Giacomo Maurizio Sottile, 17 anni e 8 mesi; Filippo Torre, 14 anni; Salvatore Torre, 8 anni; Antonino Salvatore Triolo, 8 anni.

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