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giovedì 26 gennaio 2023

Alessandro Giorgianni, nativo di Vulcano, campione di arrampicata: "Una metafora della mia vita"


Nato a Vulcano ha vinto il tricolore Under 20. "Sogno di vivere in mezzo alla natura nelle mie amate isole"
di Fabrizio Bertè su palermo.repubblica.it
I ricordi di un’infanzia trascorsa saltando da un albero all’altro. Nella sua amata Vulcano. E le escursioni con papà Gianfranco, che gli ha fatto conoscere le bellezze delle Isole Eolie, da Stromboli a Panarea, passando per Alicudi e Filicudi. Fino all’incantevole spiaggia di Sabbie Nere. Il giovane “vulcanaro” Alessandro Giorgianni, classe 2004, si è “laureato” campione italiano under 20 di arrampicata sportiva. E in Texas ha partecipato anche ai mondiali giovanili. Classificandosi dodicesimo. Secondo tra i 40 italiani presenti: «Un’emozione pazzesca – dice – In 2 mesi sono diventato campione italiano e mi sono classificato dodicesimo ai mondiali. Secondo tra gli italiani.

E in Texas ho vissuto una delle esperienze più belle della mia vita». Alessandro, nonostante la giovanissima età, ha un curriculum di tutto rispetto. Campione d’Italia, dodicesimo ai mondiali, secondo agli europei di arrampicata in Slovacchia. Europei, che, negli anni passati, lo hanno visto protagonista anche in Austria, in Russia e in Polonia: «Sono nato a Lipari – racconta Alessandro – e sin da bambino la natura che mi circondava mi ha sempre affascinato tantissimo. La mia famiglia è di Vulcano e mia cugina Nicola è un’arrampicatrice. Mi ha trasmesso lei questa passione. Una passione nata praticamente “in fasce”. Banalmente, infatti, ho cominciato arrampicandomi sulle rocce e sugli alberi, ero abbastanza iperattivo e vivace da bambino. Poi è stato un crescendo, fino a quando con la mia famiglia ci siamo trasferiti a Trecastagni e ho iniziato a frequentare una palestra di Catania. Perché alle Isole Eolie, purtroppo, non abbiamo strutture che mi possono permettere di allenarmi adeguatamente. Vado a scuola a Catania, al liceo scientifico. Ma appena posso torno sempre a Vulcano. E tutte le mie estati le passo alle Eolie».

Gianfranco, il papà di Alessandro, ha un’azienda agricola che fa base a Vulcano e a Santa Maria di Licodia: «A Santa Maria di Licodia abbiamo l’olio di nostra produzione – spiega – e poi olive, arance e fichi. E a Vulcano capperi, gelsi e more. Tutto rigorosamente biologico. Mia mamma, invece, fa la casalinga, ma non per questo lavora di meno. Anzi. Si ammazza dalla mattina alla sera. E non è facile avere a che fare con me e con mio fratello Bruno, che fa il tennista. Perché siamo un urgano vivente». Alessandro, eclettico e poliedrico, è pieno di sogni nel cassetto. E ha un’infinità di obiettivi da raggiungere: «Mi piacerebbe studiare biologia marina – dice – Di sicuro, “da grande”, vorrei lavorare in mezzo alla natura. E possibilmente in mezzo al mare. Vado in palestra, mi alleno ogni giorno, faccio nuoto e windsurf e adoro le immersioni. Ho anche il brevetto Dive Master per immergermi, voglio prendere la patente nautica e un giorno vorrei avere una barca a vela». Infine, un sogno particolarmente “romantico”, che Alessandro sta coltivando da tempo e vuole concretizzare a tutti i costi. Tornare a casa. Alle Isole Eolie. E restarci. Con un’attività tutta sua: «Mi piacerebbe portare nelle mie Eolie la Deep Water – afferma Alessandro, che rimarca con fierezza e orgoglio le sue origini – una forma di arrampicata libera, che si pratica sulle scogliere, dove l’unica protezione è data dalla presenza dell’acqua alla base della parete rocciosa. Ho già chiesto al Comune di Lipari l’autorizzazione. E la prima cosa che farò, una volta che avrò l’ok, sarà un sopralluogo, con un gommone, per individuare le aree che più si prestano per questa bellissima attività. Penso alla Grotta del Cavallo di Vulcano, conosciuta anche come la Grotta dell’Eremita, ma anche ai Faraglioni di Lipari. E poi Salina. E l’Isola di Basiluzzo, a Panarea. Che sarebbe perfetta. E offrirebbe anche uno scenario paesaggistico e naturalistico unico al mondo. E la Deep Water sarebbe una novità assoluta per le Isole Eolie. Spero, dunque, che questo mio progetto vada in porto».

E nell’attesa, Alessandro continua la sua crescita. E la sua scalata: «Vedo l’arrampicata anche come uno sfogo e come una metafora di vita – conclude – e non ho alcuna intenzione di fermarmi. Sogno di raggiungere risultati sempre più importanti e di portare in alto la bandiera eoliana
».

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