L’Italia guiderà nel 2026 il Forum delle Antiche Civiltà, una piattaforma internazionale dedicata alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale mondiale. L’annuncio è stato dato ad Atene dal ministro della Cultura Alessandro Giuli, nel corso della riunione ministeriale del Forum, segnando il passaggio di consegne dalla Grecia al nostro Paese
«È un grande onore per l’Italia assumere questa responsabilità», ha dichiarato il ministro, ringraziando la presidenza uscente e sottolineando il valore del dialogo interculturale come strumento fondamentale per proteggere l’eredità delle civiltà antiche. L’obiettivo della presidenza italiana sarà quello di rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri, promuovendo politiche condivise per la salvaguardia dei beni culturali, materiali e immateriali.
Nel suo intervento, Giuli ha posto l’accento sulle minacce che incombono sul patrimonio storico, a partire dal traffico illecito di beni culturali, definito un fenomeno criminale diffuso a livello internazionale e ancora privo di una stima economica univoca. Un problema che colpisce l’identità stessa delle comunità e che richiede risposte concrete e coordinate.
L’Italia, ha ricordato il ministro, è in prima linea nella lotta al saccheggio e al commercio illegale di opere d’arte, anche grazie a una rete di accordi bilaterali e alla collaborazione con organizzazioni internazionali come l’ONU e l’Unesco. Tra gli esempi virtuosi citati, la cooperazione con gli Stati Uniti che ha permesso il recupero di migliaia di reperti archeologici esportati illecitamente.
Altro tema centrale sarà la protezione del patrimonio culturale dagli effetti dei cambiamenti climatici e la promozione della transizione verde nel settore della cultura. La presidenza italiana intende infatti coniugare tutela, sostenibilità e innovazione, valorizzando il ruolo della cultura come motore di sviluppo e dialogo tra i popoli.
Con la guida del Forum delle Antiche Civiltà, l’Italia si prepara così a rafforzare il proprio impegno internazionale nella difesa della memoria storica dell’umanità, riaffermando il valore universale della cultura come bene comune.
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