Si aprirà nel mese di febbraio, davanti al Tribunale monocratico di Messina, un processo che vede imputati due professionisti di Sant’Agata di Militello: una donna di 57 anni e un uomo di 59. Le accuse contestate sono calunnia e tentata estorsione, reati per i quali il giudice per le indagini preliminari Ornella Pastore ha disposto il rinvio a giudizio.
Il procedimento giudiziario ruota attorno a un terreno situato sull’isola di Vulcano, acquistato nel 2021 insieme ad alcune costruzioni annesse. La vicenda ha origine da una lunga serie di denunce e controdenunce, molte delle quali sono state successivamente archiviate.
Secondo l’accusa, la donna avrebbe presentato numerosi esposti nei confronti di un noto avvocato messinese e del costruttore coinvolto nell’operazione immobiliare, nonostante il legale avesse ottenuto tutti i permessi necessari per la costruzione dopo la demolizione degli edifici preesistenti. Le denunce, avviate anche con l’assistenza di un avvocato che aveva interessi sul terreno, non avrebbero però trovato riscontro, sfociando in archiviazioni per infondatezza della notizia di reato.
Il professionista imputato avrebbe inoltre promosso una serie di giudizi davanti al Tribunale civile di Barcellona, al TAR e al CGA, procedimenti che si sono conclusi con provvedimenti sfavorevoli. Oltre alla calunnia, l’accusa di tentata estorsione riguarda l’invio di messaggi che facevano riferimento a un presunto “amico buono”, incaricato di esercitare pressioni sulla persona offesa affinché desistesse dal proseguire l’iniziativa giudiziaria.
Dopo aver subito numerose denunce, l’avvocato messinese ha a sua volta presentato un esposto che ha portato al rinvio a giudizio degli imputati. La difesa è affidata agli avvocati Nino Zanghì, Candelora Nania e Pinuccia Calabrò, mentre le parti offese sono assistite dai legali Alessandro Billè e Gabriele Lombardo.
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