COMUNICATO STAMPA
Messina, 16 dicembre 2025 - “Nell’ambito del procedimento
penale che vede coinvolto il prof. Francesco Stagno D’Alcontres, c’è una
vicenda che mi riguarda personalmente essendo il mio nome citato a proposito di
alcune telefonate (verosimilmente intercettate sul cellulare del prof. Stagno)
in ordine alle condizioni di salute di un dipendente da Caronte & Tourist
Isole Minori – società della quale sono Amministratore Delegato - che aveva
subito un incidente al porto di Lipari durante le manovre di ormeggio del
traghetto Nerea ed era stato conseguentemente inviato dal pronto soccorso
dell’isola al reparto diretto dallo stesso prof. Stagno, dove era stato
ricoverato”. Così l’Ing. Vincenzo Franza sul suo coinvolgimento da parte
dell’Autorità Giudiziaria nel “caso D’Alcontres”.
“Il G.I.P. ipotizza che avessi chiamato il primario per
chiedergli – in ragione della nostra amicizia, ma anche di asseriti comuni
interessi economici legati alla organizzazione di un congresso a Giardini
Naxos, che egli stava curando – di formulare una prognosi di guarigione del
marittimo che non superasse i 40 giorni. Ciò - aggiunge Franza - al fine di
limitare le conseguenze negative per la società armatrice della nave. Apprendo
dalla stampa che – per tali ragioni - sarei indagato, in concorso con il citato
professionista, del reato di tentato depistaggio, previsto dall’art. 375 del
Codice penale.
“Devo innanzitutto sottolineare di non aver ancora ricevuto
alcuna notifica di atti da cui risulti la mia sottoposizione a indagine. Sin da
ora, comunque, chiarisco di non avere mai avanzato richieste al prof. Stagno di
formulare una prognosi diversa da quella che ritenesse corretta, essendomi
limitato a richiedere, oltre a generiche notizie sullo stato di salute, la
trasmissione del referto iniziale del pronto soccorso di Lipari, da cui già
risultava una prognosi iniziale di 30 giorni. E ciò è tanto vero che lo stesso
prof. Stagno – per quanto risulta anche dalle stesse notizie di stampa - non ha
mai formulato una prognosi contenuta entro tale misura (trattenendo, anzi, in
ricovero il paziente per il tempo – ben superiore – di 50 giorni). Peraltro,
dopo aver ottenuto il referto di Lipari, non lo contattai più.
Secondo l’AD di Caronte & Tourist Isole Minori “non v’è
stato, pertanto, alcun depistaggio (neanche tentato) del procedimento per
l’incidente Nerea. Non richiesi alcuna diagnosi contraria al vero, né essa fu
formulata. Quanto, poi, al presunto rifiuto di consegnare la cartella clinica
alla polizia giudiziaria, a parte i motivi che possono averlo determinato, si
tratta di decisione della quale non ho saputo nulla prima delle notizie di
stampa di questi giorni ed è dunque da escludere che io abbia spinto il
primario a tale condotta”.
Ciò detto, Franza segnala che “anche quanto si afferma in
ordine a miei presunti interessi economici legati a un convegno organizzato dal
prof. Stagno è destituito di fondamento. Nessuna delle aziende riconducibili al
gruppo Franza ha sponsorizzato (o praticato sconti per) quel convegno, né ha
mai messo a disposizione la propria struttura per lo svolgimento del congresso.
Né, infine, si è verificato il licenziamento con le modalità presentate dalla
stampa e cioè per giustificato motivo oggettivo: il lavoratore infortunato, infatti,
venne correttamente sbarcato per infortunio, come previsto dalle vigenti
normative in materia. La tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori è
- e sempre sarà - un valore irrinunciabile per il Gruppo Caronte & Tourist.
Confido pienamente nell'operato della magistratura – conclude Vincenzo Franza -
certo che l’attività degli inquirenti consentirà di fare completa chiarezza sui
fatti e di accertare la mia totale estraneità alle condotte contestate”
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