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venerdì 18 aprile 2025
Tanti auguri!
C.S. Lipari, una storia a tinte rosso - blu
In basso: Pino Pagano, Rosario Rossano, Natalino Barrica, Alfonsino D’Auria, Franco Li Castro, Bernardino Finocchiaro, Peppuccio Persiani, Salvatore Sarpi
Oggi, Venerdì Santo. La Via Crucis tradizionale e quella di Giovanni Paolo II
La Chiesa con la meditazione della passione dei Cristo e con l'adorazione della Croce commemora la sua origine dal fianco del Signore, che sulla croce intercede per la salvezza di tutto il mondo. In questo giorno non si celebra l'Eucaristia. Il sacerdote e i ministri si recano all'altare in silenzio, senza canto né musica, fatta la riverenza all'altare, si prostrano in terra; questa prostrazione, come rito proprio di questo giorno, assume il significato di umiliazione dell'uomo terreno e partecipazione alla sofferenza di Cristo.
La Croce è al centro di questo giorno e della celebrazione: la Croce, infatti, è narrata nella liturgia della Parola, mostrata e celebrata nell'adorazione del Legno e ricevuta, quale mistero di salvezza, nella Comunione eucaristica.Tre aspetti, tra gli altri, possono essere oggetto di particolare cura:
la Liturgia della Parola di questo giorno ci fa capire come il Venerdì santo non è un giorno di lutto, ma di amorosa contemplazione dell'amore del Dio Padre, per purificare e rinnovare nel suo sangue l'alleanza sponsale. Nella prima lettura ascoltiamo il IV canto del servo del Signore, disprezzato e reietto dagli uomini. Ma è più di tutto nel racconto della Passione del Signore secondo il Vangelo di Giovanni che emerge la glorificazione di Cristo, la sua esaltazione sulla croce, il compimento dell'Ora in cui la nuova alleanza viene sancita in modo definitivo da Dio nel sangue del vero Agnello pasquale.
la Preghiera Universale in forma tradizionale «per il significato che essa ha di espressione della potenza universale della passione del Cristo, appeso sulla croce per la salvezza di tutto il mondo». La salvezza per l'uomo credente, tribolato ed oppresso, è proprio il frutto che pende dall'albero della croce.
l'Adorazione della Croce da svolgersi «con lo splendore di dignità che conviene a tale mistero della nostra salvezza». In questa articolata sequenza rituale la Croce è al centro dell'attenzione: non è semplicemente un'immagine da guardare, ma in quanto portata, velata e velata, contemplata e baciata, entra in contatto con i corpi e i vissuti dei fedeli. Un'esecuzione veloce e maldestra di questo momento impedirebbe quel coinvolgimento totale della persona che si qualifica come autentica professione di fede, espressa nella pluralità dei linguaggi
La Via Crucis
Versione tradizionale














Versione del 1991 di Giovanni Paolo II
GESÙ NEL GETSEMANI

* dal vangelo secondo Luca. 22, 39-46
Gesù se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo. In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».
GESÙ TRADITO DA GIUDA

* dal Vangelo secondo Luca. 22, 47-53
Mentre Gesù ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a lui per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?». Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate, basta così!». E toccandogli l'orecchio, lo guarì . Poi Gesù disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Siete usciti con spade e bastoni come contro un brigante? Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa è la vostra ora, è l'impero delle tenebre».
GESÙ È CONDANNATO DAL SINEDRIO

Dal Vangelo secondo Luca. 22, 66-71
Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, diccelo». Gesù rispose: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma da questo momento starà il Figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza di Dio». Allora tutti esclamarono: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli disse loro: «Lo dite voi stessi: io lo sono». Risposero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».
GESÙ RINNEGATO DA PIETRO

Dal Vangelo secondo Luca. 22, 54-62
Dopo averlo preso, condussero via Gesù e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro. Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo: «Donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei di loro!». Ma Pietro rispose: «No, non lo sono!». Passata circa un'ora, un altro insisteva: «In verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito, pianse amaramente.
GESÙ È GIUDICATO DA PILATO

Dal Vangelo secondo Luca. 23, 13-25
Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, disse: «Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo; ecco, l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; e neanche Erode, infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «A morte costui! Dacci libero Barabba!». Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.
GESÙ È FLAGELLATO E CORONATO DI SPINE

Dal Vangelo secondo Luca. 22, 63-65
Frattanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo schernivano e lo percuotevano, lo bendavano e gli dicevano: «Indovina: chi ti ha colpito?». E molti altri insulti dicevano contro di lui.
Dal Vangelo secondo Giovanni. 19, 2-3
I soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.
GESÙ È CARICATO DELLA CROCE

Dal Vangelo secondo Marco. 15, 20
Dopo averlo schernito, spogliarono Gesù della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
GESÙ È AIUTATO DAL CIRENEO A PORTARE LA CROCE

Dal Vangelo secondo Luca. 23, 26
Mentre conducevano via Gesù, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù.
GESÙ INCONTRA LE DONNE DI GERUSALEMME

Dal Vangelo secondo Luca. 23, 27-31
Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
GESÙ È CROCIFISSO

Dal Vangelo secondo Luca. 23, 33-38
Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno». Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte.
Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto». Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
GESÙ PROMETTE IL SUO REGNO AL BUON LADRONE

Dal Vangelo secondo Luca. 23, 39-43
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: « Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: « In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
GESÙ IN CROCE, LA MADRE E IL DISCEPOLO

Dal Vangelo secondo Giovanni. 19, 25-27
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
GESÙ MUORE SULLA CROCE

Dal Vangelo secondo Luca. 23, 44-47
Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò. Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: «Veramente quest'uomo era giusto».
GESÙ È DEPOSTO NEL SEPOLCRO

Dal Vangelo secondo Luca. 23, 50-54
C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. Non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatèa, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto. Era il giorno della Parascève e già splendevano le luci del sabato.
giovedì 17 aprile 2025
IL PROGRAMMA ERASMUS+ SBARCA ALL'IC ISOLE EOLIE
Sei bambini della Scuola primaria sono stati ospitati a Lipari e sette ragazzi della Scuola media sono stati ricevuti a Salina, in altrettante famiglie con studenti della stessa età.
Le nostre docenti, Agata Finocchiaro ed Eliana Mollica, hanno animato le attività in classe e le escursioni sul territorio. Gli studenti portoghesi accompagnati dalle loro docenti sono stati inseriti nelle classi dei loro coetanei ed hanno partecipato alle giornate scolastiche: visita della scuola, degli orti didattici, del centro sportivo; collegamento on-line tra le scuole delle isole, laboratorio digitale di navigazione tra Isole virtuali, attività motoria con Oriana Orto. Conversazioni in inglese, italiano, portoghese. Scambio di lezioni tra i docenti, collegamento on Line tra le scuole delle isole con la prof.ssa Teresa Oliviero; laboratorio digitale di navigazione tra le isole virtuali con la docente Giovanna Scambia"
Grandi merende a buffet offerte dagli studenti di Salina, panino con l'insalata dell'orto. Visita al Mulino del pane di Lipari. Passeggiata a S. Marina con la prof.ssa Simona Caturano.
Due giornate all'aperto da vivere tutti insieme: visita al Museo Archeologico di Lipari, passeggiata per il centro, Marina corta. Gita a Stromboli con tutto il gruppo delle due Isole con una passeggiata fino all'Osservatorio sul Vulcano guidati dalle docenti Sonia Rabito e Antonella Ingegneri; partita al campo di calcio.
Il personale delle Scuole di Stromboli ha offerto a tutti un sontuoso pranzo di sapori mediterranei: cannelloni, maccheroni e melanzane, polpette, gnocchi alla romana, dolci, tutto cucinato dalla prof.ssa Giovanna Pintabona con l'aiuto di tutte le altre docenti ed ATA, nella grande cucina nella grande cucina del ristorante "Da Zurro" di Stromboli
Il tema del Progetto è proprio lo scambio della cultura e dei sapori mediterranei, dei paesaggi, vegetazione, profumi e pietanze.
I nostri studenti verranno ospitati a loro volta dai compagni portoghesi nella settimana dal 6 al 13 maggio ad Oporto. E già non vedono l'ora di ritrovare i loro nuovi amici !!!
GRAZIE A TUTTI PER LA BELLISSIMA ESPERIENZA !!!
LA DIRIGENTE SCOLASTICA
IC ISOLE EOLIE
prof.ssa Mirella Fanti
Caronte & Tourist annuncia l’attivazione della tariffa notturna sullo Stretto.
Arriva il biglietto notturno per viaggiare sullo Stretto di Messina. La nuova iniziativa di Caronte & Tourist, annunciata alcune settimane fa in occasione dell’aggiornamento del listino, è attiva dal 16 aprile e prevede prezzi agevolati per i traghettamenti effettuati in fascia notturna durante i periodi di bassa stagione (dal 15 settembre al 15 luglio).
Tanti auguri!
Il giovedì Santo
Vento di tempesta su Lipari. Decine di interventi dei Vigili del fuoco la notte scorsa
Il forte vento che ha spirato nella serata di fino a tarda notte a Lipari, il turno di servizio (Caposquadra Garufi), presso il distaccamento dei vigili del fuoco, ha effettuato una decina di interventi per alberi caduti a causa delle forti raffiche.
In particolare è stata colpita la zona est da Canneto a Porticello. A Canneto, in piazza, un palo dell'illuminazione è stato divelto ed è stato necessario l'intervento della Sel. Lo stesso dicasi a Quattropani.
Interventi sono stati posti in essere anche dai volontari della Protezione civile comunale
Oggi, Giovedì Santo
Il Giovedì Santo si celebra il rito della benedizione degli olii santi durante la Messa del Crisma al mattino e nel pomeriggio si ricorda l'ultima Cena del Signore nella messa serale dando così inizio al Triduo Santo.
Nella Chiesa, ma anche nella società, una parola chiave di cui non dobbiamo avere paura è "solidarietà", saper mettere, cioè, a disposizione di Dio quello che abbiamo, le nostre umili capacità, perché solo nella condivisione, nel dono, la nostra vita sarà feconda, porterà frutto». La sorgente di questo dono per la Chiesa e per ogni singolo credente è la Mensa Eucaristica nella quale la comunità radunata nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito, ripetere il gesto compiuto da Gesù con l'istituzione del Sacramento dell'Altare.Dall'Eucaristia la Chiesa trae la sua origine permanente e all'Eucaristia essa deve fare ritorno in ogni istante della sua esistenza e della sua missione perché possa essere e crescere secondo il pensiero e il disegno di Dio. Del resto «la Chiesa è stata fondata, come comunità nuova del Popolo di Dio, nella comunità apostolica di quei dodici che, durante l'ultima cena, sono divenuti partecipi del corpo e del sangue del Signore sotto le specie del pane e del vino. Cristo aveva detto loro: "Prendete e mangiate...", "prendete e bevete". Ed essi, adempiendo questo suo comando, sono entrati, per la prima volta, in comunione sacramentale col Figlio di Dio, comunione che è pegno di vita eterna.
Da quel momento sino alla fine dei secoli, la Chiesa si costruisce mediante la stessa comunione col Figlio di Dio, che è pegno di pasqua eterna». La ricchezza di questo mistero di salvezza è sapientemente raccolta in un'opera in avorio che fa parte di una collezione più vasta di tavolette eburnee istoriate, molte delle quali illustrano scene dell'Antico e del Nuovo Testamento, probabilmente costituenti nel loro insieme un paliotto d'altare. Oggi sono conservate al Museo S. Matteo di Salerno.

La "tavola" qui illustrata è divisa in verticale in due scene distinte e complementari. La parte superiore è occupata dall'episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci, chiaro rimando al mistero eucaristico. Gesù è intento a consegnare il pane moltiplicato ai suoi discepoli che a loro volta lo distribuiscono alla folla. La parte inferiore è invece costituita a sua volta da due scene. Innanzitutto l'ultima cena, in cui possiamo vedere Gesù seduto assieme ai suoi discepoli a una tavola imbandita con al centro un grande pesce, simbolo cristologico ed eucaristico, poco prima di annunciare il tradimento di Giuda. Poi ecco la lavanda dei piedi, lì dove Gesù, dopo aver deposto la veste su uno sgabello posto alle sue spalle ed essersi cinto di un asciugatoio, lava i piedi a Pietro e agli altri discepoli. Il suo gesto ha una forte connotazione liturgica e richiama immediatamente ciò che durante la celebrazione della Cena Domini compie il sacerdote quando ripete l'azione compiuta da Gesù nel cenacolo.
Le due scene sono strettamente relazionate e celebrano un solo mistero: «Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine». Verso Cristo, il quale «ci nutrisce con tutto il sangue del suo corpo e del suo cuore, sotto il peso di inauditi dolori, pressato come in un torchio, solo per la forza del suo amore infinito» (M. S. Scheeben), si muove il cuore della Chiesa alla quale il Maestro «prima di consegnarsi alla morte, affidò il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore» (Preghiera Colletta).
mercoledì 16 aprile 2025
E' nata Alice Sampieri
Riprese Odissea a Pietra del bagno e Basilizzo. Emessa ordinanza d'interdizione
Collegamenti marittimi: Federalberghi Isole Minori Sicilia: bene lo stop agli aumenti, ora confronto reale con i territori
Accogliamo con moderata soddisfazione l’esito dell’incontro tra il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, che ha portato alla sospensione dell’ulteriore tariffario del 10% previsto da aprile sui collegamenti marittimi tra la Sicilia e le sue isole minori, commenta Christian Del Bono, presidente Federalberghi Isole Minori Sicilia.
Si tratta di un primo passo nella giusta direzione, che testimonia finalmente un riconoscimento delle criticità più volte sollevate da sindaci, cittadini e associazioni.
Tuttavia, non possiamo accontentarci della sola sospensione dell’aumento imminente. Riteniamo fondamentale che la revisione anticipata della convenzione in essere con la Società di Navigazione Siciliana, prevista ora con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza, tenga conto non solo del paventato incremento del 10%, ma anche dei due rincari precedenti – attuati tra il 2022 e il 2024 – e dei tagli di corse e servizi che hanno danneggiato il diritto alla mobilità, la continuità territoriale e la tenuta del sistema turistico ed economico delle isole minori.
In merito al prospettato trasferimento delle competenze sui collegamenti marittimi alla Regione Siciliana, esprimiamo massima attenzione e prudenza: si tratta di un passaggio delicato, che richiederà garanzie chiare e vincolanti sulla quantità, la qualità e la sostenibilità dei servizi offerti.
Per questo chiediamo con forza che il tavolo tecnico previsto coinvolga attivamente le rappresentanze istituzionali locali (in primis i sindaci) e le associazioni di categoria, al fine di assicurare soluzioni condivise e aderenti ai reali bisogni delle comunità insulari.
Le nostre isole minori non possono più permettersi decisioni calate dall’alto: servono programmazione, ascolto e visione strategica, per garantire finalmente servizi certi, tariffe eque e sviluppo sostenibile.
Trasporti marittimi per le isole minori, Schifani dopo riunione al Mit: «Scongiurati aumenti, tutelati residenti, pendolari e turisti»
«Esprimo il mio più sincero apprezzamento nei confronti del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e del viceministro con la delega ai Trasporti Edoardo Rixi, per la gestione attenta e risolutiva della vicenda relativa all’aumento dei costi del trasporto marittimo verso le isole minori. Grazie all'incontro di oggi è stato possibile scongiurare un incremento delle tariffe che avrebbe causato notevoli disagi ai residenti, ai pendolari e ai turisti, tutelando così il diritto alla mobilità e la continuità territoriale».
Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, uscendo dalla riunione che si è tenuta stamattina al ministero delle Infrastrutture, a Roma.
«Ho voluto partecipare personalmente al tavolo di confronto - prosegue Schifani - per sottolineare l’importanza strategica di questa vertenza per la Sicilia e per le sue comunità insulari, che non possono essere penalizzate da scelte che incidono sul quotidiano e sul comparto turistico. Il risultato ottenuto è frutto di un confronto istituzionale efficace e di una sensibilità condivisa verso le esigenze dei cittadini».






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