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lunedì 6 ottobre 2025

I ringraziamenti della famiglia Corda


 

I ringraziamenti della famiglia Fiore


 

Comune di Lipari apre le porte al Servizio civile universale. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 6 ottobre 2025


 

Eoliani che non ci sono più: Deceduti a maggio - giugno 2024 (Riproposizione 83° puntata) durata video 2 minuti e 33 secondi

 In questo video realizzato con le foto in nostro possesso: Aurelio Li Donni, Bartolo Famularo, Bruno Patti, Concetta Barbaraci Mirabito, Cristoforo Saltalamacchia, Franco Villini, Giulio Cesare Giuffrè, Giuseppa Miano in Galletta, Maria Raffa, Mario Puglisi, Peppino Taranto, Tommaso Orioles, Urania Albergo ved. Adornato, Zefira Formica ved. Alessi

A Messina arriva il Villaggio della Salute di Komen promosso da Caronte & Tourist. Screening gratuiti a Villa Dante per la prevenzione dei tumori al seno rivolti a donne fragili. Lorenzo Matacena, AD di C&T “Sosteniamo la cultura della prevenzione insieme a partner d’eccezione”.

 


Messina, 6 ottobre 2025 – La Carovana della Salute di Komen Italia farà tappa a Messina grazie alla partnership con il Gruppo Caronte & Tourist. Dal 14 al 16 ottobre, Villa Dante ospiterà il Villaggio della Salute, un luogo dedicato a screening gratuiti per la prevenzione dei tumori al seno, riservati a donne in condizioni di fragilità sociale.

L’iniziativa si inserisce nell’Ottobre Rosa – Mese Internazionale della Consapevolezza sul Tumore al Seno – e ha come obiettivo principale la promozione della cultura della prevenzione, strumento fondamentale per ridurre l’incidenza del tumore al seno, la neoplasia più frequente nella popolazione femminile mondiale (con 56.870 nuovi casi ogni anno solo in Italia), ma che grazie a diagnosi precoci può essere curata e superata.

 

Il progetto, fortemente voluto dal Gruppo Caronte & Tourist nell'ambito delle iniziative celebrative del 60° anniversario di attività, è stato illustrato questa mattina nella sede della società nel corso di una conferenza stampa dove sono intervenuti l’Amministratore Delegato C&T Lorenzo Matacena, il Responsabile del Personale e della Comunicazione del Gruppo, Tiziano Minuti,  la Diversity & Inclusion Manager del Gruppo, Piera Calderone, i rappresentanti di Komen Italia - in collegamento da remoto -  il Presidente Riccardo Mesetti e la referente del progetto Giulia Giandalia. Presenti anche i partner istituzionali e del terzo settore: il Comune di Messina, che patrocina l’iniziativa, rappresentato dal Sindaco Federico Basile e dall’Assessora alle Pari opportunità Liana Cannata, la partecipata Messina Social City, con la Presidente Valeria Asquini, parte fondamentale nell’organizzazione dell’evento e dei servizi.

 

"Le barriere economiche, culturali e geografiche, soprattutto al sud, impediscono a moltissime donne i controlli necessari” - ha introdotto l’Amministratore Delegato di C&T, Lorenzo Matacena - "Come Gruppo che da sessant'anni opera in questi territori, ci sentiamo responsabili nel restituire valore sostenendo iniziative che impattano sulla salute delle comunità che serviamo quotidianamente. Per  questo importante anniversario  abbiamo scelto di affiancarci a Komen Italia, riferimento internazionale nella prevenzione con particolare attenzione ai soggetti fragili."

Grazie a questa collaborazione, Messina entra così a far parte delle quattordici tappe nazionali dei Villaggi della Salute. Le Unità Mobili di Komen Italia – tra cui una acquistata proprio grazie al contributo di Caronte & Tourist nel 2023 – attraversano ogni anno il Paese offrendo esami gratuiti di diagnosi precoce.

Durante la tre giorni, verranno effettuati circa cinquecento esami gratuiti. In particolare, verranno effettuate visite cliniche ed ecografie per le donne asintomatiche dai 25 ai 39 anni, e mammografie per donne asintomatiche dai 40 ai 49 anni e oltre i 70 anni – fasce d'età non coperte dai programmi ordinari di screening pubblico.

 

Da 26 anni ci impegniamo quotidianamente nella tutela della salute femminile e in progetti che contribuiscano fattivamente a rendere il tumore del seno una malattia sempre più curabile. I progressi che la ricerca ha consentito negli ultimi anni nel campo dei tumori del seno sono davvero incoraggianti, ma c’è ancora tanto lavoro da fare – sottolinea Riccardo Masetti, Fondatore di Komen Italia – Ecco il perché di questa Campagna, che vuole aggiungere contributi concreti a tutto campo su un tema di così grande rilevanza sociale, mobilitando l’impegno e la generosità di partner come Caronte & Tourist  per la realizzazione del Villaggio della Salute di Messina a cui si uniscono Istituzioni nazionali e locali, aziende sanitarie, associazioni territoriali del terzo settore, media e dell’intera collettività”.

 

Tra i partner coinvolti nell’iniziativa il Comune di Messina e la partecipata Messina Social City, i quali hanno attivamente sposato l’iniziativa, mettendo a disposizione Villa Dante, il centro polifunzionale E.si.sto, nonchè i servizi accessori del polmone verde della città.

 

"Siamo orgogliosi che Messina possa ospitare una tappa del Villaggio della Salute di Komen Italia, grazie al sostegno di Caronte & Tourist e alla collaborazione dell’Amministrazione comunale attraverso la Messina Social City. – ha dichiarato il Sindaco Federico Basile - La prevenzione è un investimento fondamentale per la salute della nostra comunità, e iniziative come questa permettono di abbattere le barriere che spesso impediscono a molte donne di accedere ai controlli. Crediamo fermamente nella cultura della prevenzione e nella forza di sinergie come questa capaci di trasformare i luoghi della città in spazi di benessere e sensibilizzazione”.

 

Come Messina Social City - ha evidenziato la Presidente Valeria Asquini - abbiamo scelto di sostenere e facilitare questo evento perché conosciamo da vicino le esigenze del territorio e l’importanza di rendere i servizi realmente accessibili. Mettere a disposizione Villa Dante e il centro polifunzionale significa trasformare luoghi pubblici in presìdi concreti di prossimità e inclusioneIl valore di questa iniziativa non risiede solo nella dimensione sanitaria, ma nella capacità di avvicinare concretamente le persone ai percorsi di prevenzione, grazie a una collaborazione operativa tra istituzioni, privato e terzo settore. Lavorare in rete ci permette di raggiungere chi rischia di restare ai margini, offrendo non solo un servizio, ma un’occasione reale di tutela e attenzione

 

Il Villaggio della Salute sarà inaugurato martedì 14 alle ore 11.00 e rimarrà aperto al pubblico fino alle 16.00. Nelle giornate di mercoledì 15 e giovedì 16 ottobre aprirà dalle 9.30 alle 16.00, proponendo attività di informazione sanitaria, talk con specialisti, incontri formativi sulla prevenzione ed eventi sportivi dedicati alla sensibilizzazione. Particolare attenzione sarà riservata al tema del benessere, fisico e psicologico, delle donne: saranno infatti presenti i volontari del centro antiviolenza Evaluna e del CAUV, centro rivolto a uomini autori di violenza. All’iniziativa partecipa anche il brand siciliano Tomarchio, che offrirà alle visitatrici bevande biologiche.

 

"Nei prossimi mesi – ha anticipato il Responsabile HR e Comunicazione del Gruppo, Tiziano Minuti - attiveremo altre iniziative di questa natura, ma ancora più capillari, in partnership con la Croce Rossa Italiana, confermando il nostro impegno verso il territorio che ci ha visto crescere”.

 

Durante i tre giorni Palazzo Zanca si illuminerà di rosa.

Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Attivazione pontile aliscafi di Vulcano. Consiglieri di "Siamo Eolie" sollecitano la Regione

GRUPPO CONSILIARE “SIAMO EOLIE”


Al Presidente della Regione Siciliana On. Renato Schifani; All’Assessore Regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità On. Alessandro Aricó

Oggetto: Sollecito urgente per l’attivazione del nuovo pontile aliscafi dell’isola di Vulcano – Comune di Lipari (ME)

I sottoscritti Consiglieri Comunali del Comune di Lipari, a seguito della precedente nota trasmessa in data 28 maggio 2025, intendono tornare a sollecitare la Vostra attenzione su una questione di vitale importanza per la comunità di Vulcano e per l’intero arcipelago eoliano.

Premesso che:

successivamente alla trasmissione della nostra nota del 28 maggio, è stato effettuato con esito positivo il collaudo tecnico della struttura;

nelle settimane immediatamente successive sono state eseguite anche le prove di attracco da parte delle compagnie di navigazione.


in tali circostanze, la Capitaneria di Porto e le stesse compagnie di navigazione, nonché le strutture tecniche competenti, hanno tuttavia segnalato la necessità di integrare l’infrastruttura con alcune dotazioni essenziali: ulteriori bitte, un respingente, due scalette di sicurezza a mare, oltre a un intervento di pettinatura del fondale. Piccoli ma fondamentali interventi che non necessitano di grandi cifre.

Considerato che:

nonostante siano trascorsi ormai tre mesi da tali verifiche, non si è ancora provveduto a dare seguito alle prescrizioni, con una inaudita lentezza che rischia di ritardare ulteriormente l’entrata in funzione del pontile;

resta da chiarire se siano già state previste le somme integrative necessarie alla copertura finanziaria di tali interventi e perché eventualmente non sono stati avviati;

Si chiede pertanto:

che l’Assessorato Regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità voglia predisporre con la massima urgenza le azioni necessarie per colmare le residue carenze tecniche e consentire l’immediata apertura al pubblico dell’opera.

Nel rinnovare il nostro appello accorato all’Assessore On. Alessandro Aricó, intendiamo sottolineare come la solidità e la consistenza del pontile rappresentino già oggi una garanzia di affidabilità: la struttura, infatti, ha superato brillantemente la prova delle violente mareggiate dello scorso inverno, che hanno invece causato seri danni ad altre strutture di attracco a Lipari e in diverse isole dell’arcipelago, esposte negli stessi quadranti marini.

Un risultato che conferma l’eccellente lavoro svolto dai progettisti, dal Direttore dei Lavori, dall’impresa e dalle maestranze, cui va riconosciuto un giusto elogio.

Certi di un Vostro immediato riscontro, si porgono distinti saluti.

I Consiglieri Comunali del Comune di Lipari

Gaetano Orto, Raffaele Rifici, Adolfo Sabatini, Cristina Dante, Giorgia Santamaria

Tanti auguri di...

Buon compleanno a Christa Schneider, Francesco Squadrito, Virginia La Greca, Gabriele Casali, Laura Mancini, Aurelio Marzo, Silvio Pittari, Luca Merlo, Marco Mirabito, Jessica La Greca, Santi Villari


"Novecento": Rubrica settimanale a cura di Pino La Greca. Oggi: 1905 Le terme di San Calogero e la concessione a Mancuso ed Esposito

 Il contratto di concessione

Nei primi mesi dell'anno 1905 i Farmacisti Luigi Mancuso e Nunzio Esposito di Domenico chiesero all'Amministrazione del Comune di Lipari con trattativa privata la cessione in locazione dello Stabilimento Termale di San Calogero.

Il Prefetto di Messina con telegramma del 22 febbraio 1905 n. 3806 autorizza la trattativa privata.

La concessione in locazione fu discussa in Consiglio Comunale nella seduta del 30 marzo 1906. Nel corso della seduta fu nominata una commissione per studiare e riferire.

La commissione nella seduta del 27 aprile 1906 presentò la sua relazione, nella stessa si stabilivano le norme e le condizioni che dovevano regolare fra Comune e concessionari la locazione.

Il Consiglio comunale approvò il Capitolato formulato dalla Commissione e diede mandato al Sindaco di procedere alla stipula del contratto pubblico di concessione.

L'atto di locazione fu stipulato il dodici luglio 1906 presso il Palazzo Municipale di via Garibaldi, dal Notaio Gaetano Paino, testimoni i signori Eugenio Rodriquez di Giovanni, e Giovanni De Ficarra fu Vincenzo, tra il Sindaco pro-tempore, Avv. Giuseppe Faraci fu Francesco i Farmacisti Luigi Mancuso di Benedetto nato a San Fratello e Nunzio Esposito di Domenico nato a Lipari.

Queste le norme del capitolato.

Articolo 1 - L'Amministrazione del Comune di Lipari concede in locazione ai farmacisti Mancuso Luigi ed Esposito Nunzio, lo stabilimento, e le acque di San Calogero con le adiacenze, nello stato in cui si trovano al presente, e che i concessionari dichiarano di conoscere ed accettare.

Articolo 2 - La durata dell'affitto è stabilito per anni trenta a decorrere dalla data del contratto.

Articolo 3 - I concessionari potranno scindere il contratto alla fine di ogni quinquennio e la disdetta sarà data un anno prima del termine del quinquennio.

Articolo 4 - il canone annuo dell'affitto viene così stabilito:

Per il primo quinquennio: gratis.-

Per il secondo quinquennio: gratis.-

Per il terzo quinquennio: lire trecento all'anno.-

Per il quarto quinquennio: lire cinquecento all'anno.-

Per il quinto quinquennio: lire mille all'anno.

Per il sesto quinquennio: lire millecento all'anno.

Articolo 5 - Qualora venga costruita la via rotabile Lipari - San Calogero, la rata annua di quell’epoca sarà aumentata di un quarto.

Articolo 6 - I concessionari si obbligano a fare dei restauri e miglioramenti allo stabilimento, compresa la strada che và a mare per un ammontare di lire novemilacinquecento. Tale somma dovrà essere così spesa: lire duemilacinquecento nei primi tre anni del primo quinquennio. Lire tremila nei primi tre anni del secondo quinquennio e lire quattromila nei primi tre anni del terzo quinquennio. Alla fine di ogni triennio una perizia nell'interesse del Comune, constaterà se realmente si siano spese le somme di cui avanti.

Qualora nelle perizie eseguite nel primo e secondo triennio risultasse che i concessionari non hanno speso le somme nel modo già stabilito si procederà con una penale uguale al doppio della somma che si sarebbe dovuta spendere in ciascun triennio. E se dalla prima e seconda risultasse che i concessionari in ciascun dei due trienni avessero speso una somma maggiore di quella stabilita, la differenza in più verrà ad essere computata nelle somme che dovrebbero spendere nei primi tre anni del terzo quinquennio.

Se alla fine dei terzo quinquennio risultasse, che i lavori eseguiti dai concessionari aumentassero a cifra inferiore alle lire novemilacinquecento i concessionari avranno l'obbligo di pagare al Comune la differenza in contanti e qualora l'ammontare fosse maggiore della somma di lire novemila cinquecento (Lire 9.500) i concessionari non potranno mai pretendere alcun rimborso dal Comune. Resta convenuto fra le parti che le spese necessarie per la strada che dal Bagno conduce a mare, non potrà in alcun caso oltre a pagare la somma di lire mille (lire 1.000).

Articolo 7 - Lo stabilimento verrà consegnato ai concessionari previo inventario e perizia amichevole.

Articolo 8 - Il perito sarà nominato di comune accordo ed in mancanza di esso sarà nominato dal Pretore di questo.

Articolo 9 - Le trasformazioni che i concessionari dovranno apportare allo stabilimento saranno a spese loro.

Articolo 10 - Tutte le spese di restauri, migliorie e trasformazioni saranno fatte dopo che l'Amministrazione avrà approvato i relativi progetti dei lavori da eseguire. Resta però espressamente proibito qualsiasi trasformazione alla stufa o sudatario oggi esistente, se non dopo espresso consenso dell'Amministrazione.

Articolo 11 - Lo stabilimento al termine della locazione dovrà rilasciarsi nel suo pieno funzionamento.

Articolo 12 - I concessionari adatteranno per i naturali del Comune la tariffa comunale attualmente in vigore e che si allega al contratto e che i concessionari accettano.

Però l'acqua per i bagni a domicilio verrà data al prezzo stabilito di centesimi cinquanta l'ettolitro, ai poveri gratis.

Articolo 13 - Qualunque altra cura apprestata dallo stabilimento sarà per i naturali del Comune al prezzo del venticinque per cento di quella della tariffa generale, e per i poveri del cinquanta per cento.

Articolo 14 - L'acqua sarà a disposizione del pubblico in ogni tempo dell'anno, ed in questo caso sarà il prezzo di centesimi settantacinque l'ettolitro, sia per bere che per i bagni.

Articolo 15 - Le richieste dei poveri dovranno portare il visto dell'Amministrazione con prescrizione medica.

Quelle a pagamento dovranno solo essere per uso personale, e ciò per evitare che alcuno possa giovarsi dell'acqua a scopo di speculazione e di concorrenza.

Articolo 16 - Le due stanze ad uso custode aggregati allo Stabilimento saranno adibite dai concessionari ad uso poveri. Però il Comune si riserva il diritto di adibire a tale fine il fabbricato diruto a lato esistente, e già prima destinato a tale uso.

Articolo 17 - La inosservanza da parte dei concessionari per uno solo di questi articoli porterà alla risoluzione suindicata del contratto, ed i concessionari saranno obbligati al ristauro di tutti i danni, spese ed indennità a favore del Comune, che da ora per allora, si prendono e liquidano nella cifra di lire 5.000 (cinquemila) a titolo di penale anticipatamente transatto.

Articolo 18 - le spese del contratto saranno a carico dei concessionari.


1915 - La testimonianza di Camilla Natalia Zappulla

Della gestione Mancuso-Esposito conosciamo soltanto la versione raccontata da Luigi Mancuso. Siamo riusciti a trovare una breve relazione a cura della Professoressa Camilla Natalia Zappulla contenuta in uno studio sulle Eolie apparso sulla rivista "Esplorazione Commerciale", Milano, ottobre-novembre 1915. La scrittrice nota come i Liparoti potrebbero ricavare notevoli benefici economici dalla sorgente di San Calogero, se fosse più agevole ivi recarsi, ed a riguardo così si esprime: Con il rapido evolversi di tutte le cose anche la vita, a Lipari, potrebbe trasformarsi e ciò che la natura dà e l'uomo apprezza e utilizza potrebbe avere più fortuna di quanta finora non ne abbiano avuto questa sorgente e questo stabilimento.

Dell'escursione scientifica della Dott. Zappulla, abbiamo un riscontro nel libro scritto da Luigi Mancuso, che riferisce di un articolo apparso sul Giornale di Sicilia del 1906.

La gestione 1906/1931

Le gestione Mancuso - Esposito non ebbe vita facile, dopo i primi due anni, la prima crisi dovuta al terremoto di Messina del 28 dicembre 1908, qualche anno dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, poi la grande crisi economica post-bellica, un primo tentativo di rescindere il contratto nel 1921, poi il declino e la rescissione definitiva.

Questa una sintesi delle conclusioni tratte dal Dott. Luigi Mancuso in un suo scritto dal titolo "Terme San Calogero - illusioni e delusioni."

..Era Sindaco di Lipari l'Avv. Giuseppe Faraci, al quale chiedemmo la concessione dello Stabilimento.

Le condizioni principali con le quali avevano richiesta la concessione, erano le seguenti:

  1. che la concessione avesse la durata di anni trenta;

  2. che il canone annuo da corrispondere al Comune fosse in L. 300 per i primi cinque anni, aumentandolo dopo il ventesimo anno. (…)

Noi ci proponevamo un programma molto esteso: migliorare, trasformare, perfezionare, ingrandire tutto lo Stabilimento, provvedendo, fin dal primo anno a tutte quelle opere indispensabili che la scienza Balneoterapica moderna imponeva ed esigeva; un po’ di eleganza e comodità in tutte le sale; comodità e completa aeriazione nei camerini da bagno, nella sala per le docce e nella stufa; trasformazione delle vasche, poiché quelle esistenti erano veramente un'ironia, costruendole molto meno profonde e se non del tutto di porcellana, almeno a smalto di porcellana, e ciò non per lusso, ma perché la porcellana è cattiva conduttrice del calore e conserva a lungo al temperatura dell'acqua, e poi la superficie levigatissima dello smalto permette di lavarle e disinfettarle bene dopo ogni bagno, cosa che non si può fare con le vasche di marmo, a causa della superficie porosa. Ci proponevamo di impiantare una sala elettroterapica, applicata alla idroterapia, modesta subito da svilupparsi poi, aggiungendovi la kinesiterapia, con l'obiettivo di impiantarvi qualche altro ramo di terapia fisica, e tutto ciò oltre le modifiche, secondo le esigenze dell'igiene moderna, che si rendono necessarie ed indispensabili ad ogni stabilimento termale.

Tutto avremmo voluto fare non lesinando spese, non curando sacrifici, pur di ottenere lo scopo di veder diventare l'isola nostra una stazione climatica di prim'ordine. Nulla avremmo trascurato affinché lo stabilimento diventasse graditissimo non solo ai forestieri, ma anche agli stranieri, traendo appunto dal contrasto colla sua solitudine le maggiori possibili attrattive.

Ora ben s'intende, che, per attuare un programma così vasto e complesso, occorre tempo, capitali immensi, e una somma di sacrifici personali, che può saper compiere chi non è esclusivamente animato dal sentimento del guadagno pecuniario, ma chi desidera, per quanto può rendersi utile a contribuire all'incremento ed al progresso del proprio paese.

Dopo parecchi anni d'indefesso lavoro, dopo l'impiego di capitali non indifferenti, lo Stabilimento, sarebbe stato in grado, secondo le nostre idee, di rendere qualche cosa; ma allora noi avremmo guadagnato cinque, il Comune avrebbe incassato per dieci, e il paese avrebbe guadagnato per cento.

Ecco perché noi abbiamo chiesto la concessione per trent'anni, illudendoci di arrivare a tutto, di contentar tutti e niente pensando a noi stessi (…).

1906. L'ardua impresa viene ammirata dal senatore Prof. Gabbi, attualmente Professore all'Università di Siena, e da molte altre celebrità mediche del regno.

Nel breve periodo di due anni, dopo sforzi finanziari poderosi, e dopo un lavoro tenace, lo stabilimento, per la bontà delle sue acque, s'era reso tra i migliori d'Italia, come asserisce nel "Giornale di Sicilia" la Prof. Dottoressa Zappulla, oggi insegnante al Regio Magistero di Roma, nell'articolo fatto in occasione di una escursione scientifica in queste isole. Ne fa anche prova libro che si teneva esposto nella direzione dello stabilimento per le dichiarazioni ivi scritte dai visitatori e bagnanti.

Nel 1907-8-9 dopo reintegrate domande, si fecero i collaudi di alcuni lavori già eseguiti e per l'ammontare di Lire 8.000. Questi primi lavori sono stati tutti di nuova costruzione, di cui lo stabilimento mancava, e che l'esigenza dell'igiene voleva. Per cui si è dovuto costruire e mettere in buone condizioni due cisterne d'acqua, che erano allo scoperto, ed alla portata di tutti, anche dei passanti.

Si è dovuto riparare quasi del tutto la grotta sudatoria e quindi costruirvi una stanzetta di riposo e di entrata alla stessa.

Si è fatta la stanza per i bagni di fango, di cui lo Stabilimento era sprovvisto di tutto.

Il corridoio del piano terreno è stato arricchito di altre due camere di alloggio.

In due camerini da bagno si sono costruite due vasche mentre quelle altre esistenti sono preistoriche, tanto che l'ammalato che non sa nuotare, e non può muoversi, può con tutta licenza, se il bagnino non è attento affogare.

Abbiamo messo, con concessione governativa, la linea telefonica di grande utilità e di grande sollievo, in quel luogo deserto. Comodità ed eleganza in tutte le sale restaurate, comodità e completa aerazione nei camerini da bagno e nella stufa.

Funzionò la kinesioterapia, ed in seguito si voleva impiantare la sala elettrica, applicata all'idroterapia, col proponimento di stabilire anche qualche altra branca della terapia fisica.

Si restaurò la piccola chiesa di S. Calogero, e con gli oboli dei sofferenti si fece venire una nuova statua del santo.

Tutto questo ed altre non è stato considerato nel contratto, ma intanto, come si vede, questi primi lavori si resero necessari ed indispensabili.

Il Comune non si occupò di queste cose, anzi sembrò direi quasi, volle abbandonarci completamente a noi stessi. (…).

Però ciò è scusabile se si pensa che in Lipari, i sindaci prima e i podestà poi, vengono quasi di anno in anno cambiati, e il funzionario nuovo non può in un termine minimo stabilire ed accomodare un questione così difficile e seria, lasciata incompleta dal suo predecessore. Specialmente che detti bagni funzionano due mesi l'anno.

I concessionari intanto completavamo le altre opere, assolutamente necessarie allo stabilimento, per potere ricevere ogni stagione i sofferenti.(..)

Tutto si faceva, nella speranza che il Comune una buona volta si decidesse ad intromettersi, a collaudare, a dare anche un minimo aiuto ai nostri sforzi, che a poco a poco si esaurivano nella grande impresa. (…)

Dall'estero ci chiesero notizie, e vollero fotografie, artisti di Cambridge vennero ammirati, e dalle nostre università vennero geologi e medici.

E fu giocoforza fare cartelloni artistici, inserzioni nei giornali e negli annuari, cartoline illustrate, marche per lettere. Si è fatta fare a Napoli l'analisi completa dell'acqua, e si spese non poco (…).

Nel 1908, col terremoto di Messina, lo Stabilimento perdette molto; diminuì l'affluenza dei bagnanti, sia perché da Messina prima ne venivano molti, sia perché all'estero e nell'Italia tutta, si ebbe un dolore profondo per il disastro della bella regione del Peloro, non solo, ma i forestieri ebbero paura di venire in questa terra "ballerina". (…)

Ancor non scoraggiati pensammo di farlo rianimare con la costruzione della strada rotabile. (…) Dunque fatto fare il progetto dall'ingegnere Rumore, si domandò al Ministero dei lavori pubblici lo aiuto finanziario.

Il Ministero respinse la domanda, né per questo si era interessato il Comune.

(…) Non ancora sfiduciati abbiamo domandato al Comune la riduzione del canone d'affitto; ma nessuna risposta abbiamo avuta

(…) Necessitavano intanto altri lavori per lo Stabilimento e noi continuammo a farli per non chiuderlo del tutto, notificando però al Comune un atto extragiudiziario col quale si chiedeva il collaudo dei lavori eseguiti, e la sospensione del contratto, volendoci mettere in regola col pagamento del canone annuale. Non l'avessimo mai fatto!

Il Comune per reazione intima ai concessionari, incominciò con l'esigere il pagamento dei detti canoni, nulla curandosi dei lavori eseguiti, non volendo collaudare i lavori straordinari. Si fece allora la relativa opposizione presso il Tribunale di Messina, e quindi si domandarono le perizie e la rescissione del contratto dal 1921, giusta disdetta dei concessionari.

Nel 1923 lo stesso commissario Prefettizio Ferri, che aveva fatta l'intima, venne ad un accordo verbale per cui si fece allora decadere la causa.

(…) Pur consci del passivo enorme che rappresentava per noi detto Stabilimento, non vollimo abbandonarlo.

(…) Dopo ben venticinque anni di lavoro, di sacrifici, di stasi, prodotte dal terremoto, dalla guerra, dalla crisi economica, di angherie subite da parte di varie amministrazioni, una fra le quali, veramente assillante, per l'andamento dello Stabilimento, siamo stati costretti a rinunciare alla concessione, notificando l'atto di rinunzia e domandare il risarcimento di quello che si era speso in più a beneficio dello Stabilimento, collaudando i lavori eseguiti di cui lo stesso ha usufruito e continua ad usufruirne.

Il Comune richiese il pagamento dei canoni d'affitto come una prima volta aveva fatto un'amministrazione passata, senonché mandò immediatamente l'atto giudiziario per il sequestro in casa. (…). Caduta questa Amministrazione, e sorta quella che ancora oggi esiste, sembrò che dovesse avvenire un accomodo fra noi ed il Comune. Si scelsero in fatti i periti e di comune accordo si scelse un arbitro, approvato dalla Prefettura. Senonchè questo arbitro, per ragioni sue personali, nelle quali non vogliamo assolutamente entrare, rifiutò all'ultimo momento, quest'arbitrato.

Allora il Comune non volle scegliere un altro arbitro, si rifiutò di scendere all'accomodo, tenne in nessun conto la perizia del nostro ingegnere, e rinnovò la citazione per lire novemila, pretese per canoni, e volle per sé tutte le adiacenze da noi lavorate per ben 25 anni.

Poso la penna e tutto finisce nella realtà amara, augurando a quelle acque miracolose una sorte migliore.

Lipari, 12 gennaio 1932.

Ciò nonostante il fabbricato si presenterà nel 1931 fortemente danneggiato, tale da richiedere interventi di manutenzione ed adeguamento.

UN ARTICOLO DI LUIGI BARRICA DEL 7 SETTEMBRE 2004 A PROPOSITO DEL VOLUME DI LA GRECA "LE TERME DI SAN CALOGERO" 



C.S. Lipari, una storia a tinte rosso-blu: Pippo De Salvo


 

Oggi, 6 ottobre: San Bruno (Brunone)


S. Brunone nacque da nobile famiglia verso l'anno 1035 nella città di Colonia. Frequentò la scuola presso la chiesa di S. Cuniberto, facendo rapidi progressi nella scienza e nella pietà, tanto che S. Annone, vescovo della città, lo elesse canonico della sua chiesa. 
Terminò poi gli studi a Reims, dove ebbe fama di ottimo poeta, eccellentissimo filosofo e teologo, per cui i suoi contemporanei lo riguardavano come uno dei più illustri allievi della scuola di Reims. Quivi rimase molto tempo come insegnante e dimostrò la sua grande santità e il suo straordinario sapere. Non pochi dei suoi discepoli si resero celebri, fra i quali il Papa Urbano II. 
Verso il 1067 morì l'Arcivescovo di Reims, di cui egli era il più valido sostegno, ma gli successe a furia di subdoli maneggi Manasse I, il quale tenne un governo non buono, tanto che la S. Sede fu costretta a dimetterlo dalla cattedra episcopale. S. Brunone, suo cancelliere, non poteva soffrire gli abusi di cui. era testimonio e fu costretto ad essere uno dei principali accusatori. Il Legato Pontificio che depose Manasse fu così tocco dalla saggezza e virtù di Brunone, che ne fece un bell'elogio in una lettera al Papa, e lo proponeva come il più degno della prelatura. 
Mentre i superiori gli stavano preparando la carica, egli si ritirò in una casa di campagna, ove decise di abbandonare il mondo. Avendo poi comunicati i suoi desideri ad alcuni amici, stabilirono tutti assieme di abbandonare i beni transitori di questa vita e di abbracciare lo stato religioso. Si presentarono pertanto ad Ugo, vescovo di Grenoble, il quale li accolse affettuosamente, e dopo averne elogiato il desiderio, assegnò loro il deserto della Certosa, ove S. Brunone fondò l'ordine dei Certosini.
Passati appena sei anni dacché S. Brunone governava quella comunità, il Pontefice Urbano II, già suo discepolo a Reims, l'obbligava a portarsi a Roma. 
L'umile religioso non era mai stato sottoposto a tanta prova; il dover lasciar la solitudine era per lui il più penoso di tutti i sacrifici. Egli non trovò nella corte di Roma quelle dolcezze che aveva gustato nella solitudine, e di più temeva quelle distrazioni mondane, D'altronde il rapa gli era cosi affezionato che non poteva rimanere senza di lui, e lo incitava al accettare l'Arcivescovado di Reggio Calabria. Finalmente le istanze di Brunone furono così vive che il sommo pontefice gli permise di ritirarsi in un deserto della Calabria, confermando Landuino priore della Certosa. Il Santo, raccolti discepoli italiani, si ritirò in un deserto della diocesi di Squillace, riprendendo gli esercizi della vita solitaria con maggior gioia e fervore. In quella solitudine fu scoperto dal conte Ruggero che lo aiutò a costruire la nuova Certosa. 
S. Brunone ci lasciò, oltre alle lettere, i commenti sopra il Salterio, sopra le Epistole di S. Paolo ed una elegia in 14 versi sul disprezzo del mondo. Nel settembre del 1101 se ne volò al cielo per ricevere la ricompensa delle sue virtù e delle sue fatiche. 

PRATICA. « Provate e vedrete quanto sia dolce servire il Signore con tutto l'affetto dell'anima » (S. Brunone). 

PREGHIERA. O Signore, per intercessione di San Brunone confessore, concedici il perdono dei nostri peccati, e liberaci dai mali presenti e futuri.

Buongiorno. Oggi è lunedì 6 ottobre


 

domenica 5 ottobre 2025

Accadde oggi...nel 1983 (fonte:accaddeoggi.it)


 

L'emergenza capre. L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 5 ottobre 2025


 

Stati generali delle isole minori. Codacons: "Cittadini senza voce". L'articolo del direttore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 5 ottobre 2025


 

Eoliani e amici delle Eolie che non ci sono più (Riproposizione 82° puntata: deceduti a marzo - aprile 2024)Video di 2:33

In questo video fotografico, realizzato con le foto in nostro possesso: Adelina Falanga ved. Paino; Angelina Monte in Imbruglia; Bartolo Profilio; Carmela Fonti ved. Profilio; Decimo Francesco Segreto (Zu Cicciu); Francesca Casella ved. Spanò; Giovanna (Gina) Cincotta ved. Di Mech; Giovanni Russo (Augusto); Giuditta Bosetti ved. Subba; Grazia Natoli ved. Paino; Jonathan Giannò; Mohammed Sammoudi; Raffaele Pastena; Rita Landen in Ziino; Rosa Fonti ved. Iacono; Rosa Gualdi ved. Gugliotta; Salvatore Acquaro; Vittorio Lo Schiavo. 

Calcio, Prima categoria: Solo un pari per il Lipari nell'esordio casalingo


Con il pubblico ritornato, finalmente, sugli spalti del Monteleone - Scoglio, non è andato oltre l'uno a uno il Lipari calcio opposto, oggi, al Real Gescal. 

La rete dei padroni di casa, che ha permesso di muovere la classifica, è stata messa a segno da Puglisi M.

BREVE VIDEO DELL'INCONTRO A CURA DI BARTOLO GIUNTA:



Scrivevamo...così il cinque ottobre 2014


Infuria il maltempo sulle Eolie, mareggiata a Marina Corta

Tanti auguri di...

Buon compleanno a Tindara Vitagliano, Marco Giorgianni, Maria Cortese, Vincenzo Andaloro, Valentina Alessi, Rosa Favorito 

Tornano fruibili da oggi gli spalti del campo di calcio "Monteleone - Scoglio" di Lipari

(Comunicato) L’Associazione temporanea di scopo “Progetto Calcio Futuro” nella persona del Presidente p.t. Tesoriero Andrea è lieta di comunicare alla cittadinanza tutta che in data odierna si è perfezionato l’iter burocratico finalizzato alla riapertura ed al ritorno alla pubblica fruizione degli spalti dell’impianto sportivo “Franchino Monteleone – Franco Scoglio” in Lipari.

Per l’impegno profuso ed il fattivo contributo, determinanti in ogni fase del complesso iter procedurale che, coinvolgendo più Istituzioni, ha garantito il raggiungimento di questo importante traguardo sociale e sportivo per l’intero Arcipelago Eoliano, si ringraziano:

il Sindaco Dott. Riccardo Gullo, il Vice Sindaco dott. Saverio Merlino, l’Arch. Mirko Ficarra, il Geom. Carmelo Meduri, la dott.ssa Claudia Schiliró e l’Amministrazione tutta, il Consiglio Comunale e gli Uffici a vario titolo coinvolti.

Si ringraziano altresì l’Ing. Andrea Sciotto, il Geom. Giuseppe Cirino e quanti a vario titolo ed in modo determinante hanno contribuito al raggiungimento di questo grande obiettivo.

La cerimonia di inaugurazione avrà luogo oggi, DOMENICA 5 OTTOBRE 2025 alle ore 12:00 presso il campo sportivo.

A seguire dalle ore 13:00 la biglietteria sarà aperta per la partita che verrà disputata alle ore 14:30.. Vi aspettiamo.. Forza Lipari

Oggi, 5 ottobre: Santa Maria Faustina Kowalska

Elena Kowalska è conterranea di Giovanni Paolo II che l'ha elevata agli onori degli altari nell'anno 2000. Era nata a Giogowiec nel distretto di Turek, provincia di Lodz, il 25 agosto 1905. Le difficili condizioni economiche e sociali provocate dalla prima guerra mondiale, che avevano messo in ginocchio molte famiglie polacche, compresa la sua, non consentirono a Elena, che pure era di intelligenza vivace, di andare oltre le prime tre classi della scuola elementare. Per contribuire a far quadrare in qualche modo il bilancio familiare, andò a lavorare come domestica in una casa di buona famiglia.

Ma mentre lavava piatti e tirava a cera i lindi pavimenti dei suoi signori, pensava ad altro. Nel suo cuore era germogliato il desiderio di abbracciare la vita religiosa, non certo per sottrarsi alla fatica del lavoro, ma per vivere in modo più profondo e radicale la vocazione cristiana. Incontrò subito l'opposizione dei genitori che con la sua entrata in convento avrebbero perso un'indispensabile fonte di guadagno. La risolutezza di Elena ebbe però la meglio sull'opposizione dei genitori e nel 1924 poteva chiedere finalmente di essere accolta nella Congregazione della beata Vergine Maria della misericordia.

Era consuetudine che ogni aspirante alla vita religiosa portasse con sé, nel momento dell'ammissione, una congrua dote, perché i conventi, essendo poveri, non erano in grado di provvedere al corredo delle aspiranti.

Ma neppure la famiglia di Elena poteva farlo, per cui la giovane dovette lavorare sodo ancora un anno per mettere insieme almeno l'indispensabile. Non le venne invece chiesta la dote vera e propria, che avrebbe richiesto ben più di un anno di lavoro. Aveva vent'anni quando venne ammessa al postulantato, e poi (1926) al noviziato come suora conversa, addetta cioè al servizio della comunità.

Come avviene in altri ordini o congregazioni religiose, con l'occasione cambiò il nome di Elena con quello di Maria Faustina: era un modo per segnare il distacco dalla vita precedente e l'inizio di un nuovo modo di stare con il Signore e con gli altri.

Due anni dopo emise i voti temporanei e nel 1933 quelli definitivi, nel suggestivo rito della professione perpetua.

Per tredici anni suor Faustina lavorò in quasi tutte le case della provincia, che erano allora dieci, occupandosi dei mestieri più umili: la cucina, il giardino e la portineria. Eseguiva sempre con molta fedeltà quanto richiestole, e con gioia, illuminando ogni atto con la luce della sua spiritualità, molto intensa, costellata da slanci mistici dei quali erano a conoscenza solo i suoi direttori spirituali e le superiore.

Nel 1934, obbedendo all'indicazione del suo direttore spirituale, cominciò a scrivere un diario personale che intitolò La divina misericordia nell'anima mia, e che è un resoconto particolareggiato di rivelazioni e di esperienze mistiche.

Nel 1935 Faustina ricette una rivelazione privata da Gesù nella quale le avrebbe richiesto una particolare forma di preghiera detta Coroncina alla Divina Misericordia. Secondo suor Faustina, particolari grazie sarebbero state concesse a chi avrebbe recitato questa preghiera:

La mia misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell'ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina. Per la recita di questa coroncina mi piace concedere tutto ciò che mi chiederanno. I sacerdoti la consiglieranno ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia della mia infinita misericordia. Quando vicino ad un agonizzante viene recitata questa coroncina, si placa l’ira di Dio e l’imperscrutabile misericordia avvolge l’anima.

La Coroncina della Divina Misericordia

  1. Si inizia recitando, dopo il segno della croce, un Padre nostro, un Ave Maria e il Credo.
  2. Sui 5 (cinque) grani del Padre Nostro, ovvero i grani maggiori del Santo Rosario si dice: «Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo, in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.»
  3. Sui 50 (cinquanta) grani minori si dice: «Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.»
  4. Al termine si dice per tre volte: «Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero.»
  5. La preghiera termina con la seguente invocazione: «O Sangue ed Acqua che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi, confido in te!»; ed infine nuovamente il segno della croce.       Suor Faustina viene ricordata anche come l'apostola della devozione a Gesù misericordioso. Una pia pratica che, radicatasi in Polonia grazie al suo zelo, si estese, a partire dai primi anni Quaranta, anche fuori dai confini polacchi per abbracciare tutto il mondo. Con tale pratica si diffuse anche la conoscenza di colei che ne aveva fatto il centro della propria spiritualità.  Il 5 ottobre 1938 suor Faustina tornava alla casa del Padre. Morì nel convento di Lagiewniki nei pressi di Cracovia, offrendosi alla misericordia divina come vittima per la conversione dei peccatori.. Venne sepolta nel cimitero della congregazione. Quando fu avviato il processo informativo per verificare l'eroicità delle sue virtù, le sue spoglie vennero trasferite nella cappella della congregazione, diventata subito cuore della devozione di molti fedeli che si affidano alla sua intercessione per ottenere conforto dell'anima e sollievo nelle malattie.È stata proclamata beata il 18 aprile 1993 e santa nel 2000, anno del Giubileo, da Giovanni Paolo II.

    MARTIROLOGIO ROMANO. A Cracovia in Polonia, santa Maria Faustina (Elena) Kowalska, vergine delle Suore della Beata Maria Vergine della Misericordia, che si adoperò molto per manifestare il mistero della divina misericordia

La "Pagina culturale": La chiesa dell'Annunziata a Lipari

La Chiesa dell'Annunziata a Lipari è un luogo di culto di grande interesse storico e culturale.

Si tratta di uno dei luoghi di culto più antichi dell'isola e la sua storia è particolarmente affascinante e complessa. Sebbene sia stata istituita nel 1575 su un edificio preesistente, alcune ricerche hanno suggerito che la chiesa sia sorta su un antico tempio giudaico, probabilmente una sinagoga. Questa ipotesi, sostenuta da studi storici e archeologici, rende il luogo un'importante testimonianza delle diverse culture e comunità che hanno vissuto a Lipari nel corso dei secoli.

Dal punto di vista architettonico, la chiesa dell'Annunziata presenta elementi che ne raccontano la lunga e travagliata storia. Sebbene sia stata modificata nel tempo, conserva alcuni segni della sua presunta origine ebraica, come un portale e alcune colonne che potrebbero risalire a una fase precedente alla sua conversione in chiesa cristiana.

L'interno è caratterizzato da elementi artistici e religiosi che riflettono le epoche successive. La sua posizione panoramica, non lontana da piazza Mazzini, la rende un punto di interesse per chi visita il centro storico di Lipari.

LA PAROLA - COMMENTO AL VANGELO DI DOMENICA 5 OTTOBRE 2025

Dubbi su potabilità acqua bevuta dai Vigili del fuoco di Messina. Co.na.po. dichiara sciopero provinciale



 

Buongiorno e buona domenica. Oggi è il 5 ottobre