“E' assolutamente fuorviante- ha affermato- parlare di disinteresse. Anche perchè, in tempi non sospetti, mi sono attivato per trovare uno sbocco dal punto di vista occupazionale per i lavoratori della pomice in previsione di quella che appariva la logica chiusura dell'attività pomicifera, sollecitata dall'Unesco. In questo contesto ho trovato delle soluzioni da attivare con i fondi di questo assessorato ma che, sino ad oggi non sono state messe in atto, poiché il requisito fondamentale per accedervi è che questi lavoratori fossero messi in mobilità, inseriti nelle apposite liste di quello che una volta si chiamava ufficio di collocamento. Requisito che- continua Formica- sino ad oggi i lavoratori non avevano essendo in corso la procedura per la messa in mobilità e che potranno avere non appena nei prossimi giorni l'Ufficio provinciale del Lavoro convocherà le parti e queste apporranno la firma all'apposito verbale”. L'asssessore, in questo contesto, ha anticipato di aver sollecitato il direttore dell'Ufficio provinciale del Lavoro di Messina a convocare, nel giro di qualche giorno, la riunione(così come prevede la legge) fra azienda Pumex e sindacati. Convocazione che, può essere effettuata solo adesso, a conclusione di una prima fase durante la quale si sarebbero dovuti incontrare per una specie di “contrattazione” azienda e sindacati.
La riunione di Messina, salvo colpi di scena, dovrebbe costituire di fatto il “lucchetto” con cui chiudere la procedura di mobilità dei lavoratori della pomice e, nello stesso tempo, il “grimaldello” con cui accedere alla mobilità e al conseguente inserimento, previa richiesta del comune di Lipari, museo o altri enti pubblici, di questi ex dipendenti della Pumex in una nuova attività lavorativa(in questo momento legata alla durata della mobilità) che garantisce loro il mantenimento dello stipendio erogato in precedenza dalla società pomicifera.
L'assessore Formica ha lasciato intendere che, comunque, in un futuro più o meno vicino, gli enti che prendono in carico questi lavoratori possono chiedere alla Regione un loro impiego costante.