Il piano di gestione del sito Unesco delle Eolie sarà presentato il prossimo 10 gennaio a Palermo.
E' stato annunciato oggi, nel corso delle riunioni con gli amministratori locali e alcuni tecnici tenutasi a Salina e Lipari, dal professore Aurelio Angelini, direttore del gruppo che si occupa del piano di gestione per conto della Regione. All'incontro era presente anche un altro componente dell'equipe il professore Giovanni Ruggieri.
Il piano di gestione- è stato detto- dovrà essere consegnato il 1° febbraio all'Unesco durante una riunione a Parigi.
Durante le riunioni si è discusso dei vari aspetti, in particolare di quello economico-finanziario e il comune di Lipari ha evidenziato di avere già elaborato uno schema di piano, aperto al contributo di chi intende promuovere il reale interesse delle Eolie. Per gli amministratori è però arrivata una autentica “doccia fredda” poiché è stato fatto intendere che sul piano potranno avere poca influenza le istanze delle amministrazioni locali. Le proteste per questo ennesimo piano “calato dall'alto” si sono sprecate. Particolarmente “attivo” in questo senso il sindaco Mariano Bruno. Per placarle Angelini ha affermato che si terrà in conto il piano regolatore e l'istituenda riserva naturale e che qualche giorno prima della presentazione di Palermo il “piano di gestione del sito Unesco delle Eolie” sarà inviato al comune che potrà esprimere le proprie osservazioni.
E' stato anche anticipato che alla presentazione palermitana ci saranno arappresentanti dell’Unesco, dei Ministeri dei Beni Culturali e Ambientali, della Regione e ovviamente i sindaci dei quattro comuni eoliani.
Tale importante strumento di programmazione e tutela è stato sollecitato fortemente all'assessore regionale Rossana Interlandi nel corso della 31^ sessione della commissione Unesco per “l'Heritage List” del luglio 2007 tenutasi a Christchurch in Nuova Zelanda.
E' stato annunciato oggi, nel corso delle riunioni con gli amministratori locali e alcuni tecnici tenutasi a Salina e Lipari, dal professore Aurelio Angelini, direttore del gruppo che si occupa del piano di gestione per conto della Regione. All'incontro era presente anche un altro componente dell'equipe il professore Giovanni Ruggieri.
Il piano di gestione- è stato detto- dovrà essere consegnato il 1° febbraio all'Unesco durante una riunione a Parigi.
Durante le riunioni si è discusso dei vari aspetti, in particolare di quello economico-finanziario e il comune di Lipari ha evidenziato di avere già elaborato uno schema di piano, aperto al contributo di chi intende promuovere il reale interesse delle Eolie. Per gli amministratori è però arrivata una autentica “doccia fredda” poiché è stato fatto intendere che sul piano potranno avere poca influenza le istanze delle amministrazioni locali. Le proteste per questo ennesimo piano “calato dall'alto” si sono sprecate. Particolarmente “attivo” in questo senso il sindaco Mariano Bruno. Per placarle Angelini ha affermato che si terrà in conto il piano regolatore e l'istituenda riserva naturale e che qualche giorno prima della presentazione di Palermo il “piano di gestione del sito Unesco delle Eolie” sarà inviato al comune che potrà esprimere le proprie osservazioni.
E' stato anche anticipato che alla presentazione palermitana ci saranno arappresentanti dell’Unesco, dei Ministeri dei Beni Culturali e Ambientali, della Regione e ovviamente i sindaci dei quattro comuni eoliani.
Tale importante strumento di programmazione e tutela è stato sollecitato fortemente all'assessore regionale Rossana Interlandi nel corso della 31^ sessione della commissione Unesco per “l'Heritage List” del luglio 2007 tenutasi a Christchurch in Nuova Zelanda.
Come si ricorderà il Comitato Unesco ha inserito le Isole Eolie nella World Heritage List nel 2000 come bene ambientale secondo questi criteri . la morfologia delle isole vulcaniche rappresenta un modello storico nell'evoluzione degli studi della vulcanologia mondiale; le isole Eolie sono uno straordinario esempio del fenomeno vulcanico ancora in corso. Studiate sin dal XVIII sec. le Isole hanno fornito alla vulcanologia due tipi di eruzione (vulcaniana e stromboliana) e hanno occupato, di conseguenza, un posto eminente nell'educazione di tutti i geologi per oltre 200 anni; il sito continua ad arricchire il campo degli studi vulcanologici.