Il Governo centrale guarda finalmente con una certa attenzione alle isole minori e nel contesto della finanziaria istituisce, presso il Dipartimento per gli affari regionali della presidenza del Consiglio dei ministri, il Fondo di sviluppo delle isole minori, con una dotazione di 20 milioni di euro a partire dal 2008.
Il Fondo – è scritto nell’articolo 28 - finanzia interventi specifici nei settori dell'energia, dei trasporti e della concorrenza, diretti a migliorare le condizioni e la qualità della vita nelle suddette zone, assegnando priorità ai progetti realizzati nelle aree protette e nella rete «Natura 2000», ovvero improntati alla sostenibilità ambientale, con particolare riferimento all´utilizzo delle energie rinnovabili, al risparmio e all´efficienza energetica, alla gestione dei rifiuti, alla gestione delle acque, alla mobilità e alla nautica da diporto ecosostenibili, al recupero e al riutilizzo del patrimonio edilizio esistente, al contingentamento dei flussi turistici, alla destagionalizzazione, alla protezione degli habitat prioritari e delle specie protette, alla valorizzazione dei prodotti tipici, alla certificazione ambientale dei servizi, oltre a misure dirette a favorire le imprese insulari in modo che le stesse possano essere ugualmente competitive”. All´erogazione del Fondo si provvede sulla base del documento triennale unico di programmazione isole minori (Dupim), elaborato dall' Ancim (Associazione nazionale comuni isole minori) nel quale sono indicati i singoli interventi e le relative quantificazioni. La Finanziaria, in poche parole, recepisce integralmente le modifiche al testo inizialmente proposto dall’Ancim, che proponeva genericamente misure di finanziamento per le isole minori, e lo traduce in termini di sviluppo sostenibile e di valorizzazione dell’ambiente, grazie soprattutto al lavoro svolto dal senatore Francesco Ferrante, capogruppo del Pd in commissione ambiente, che ha tramutato in emendamenti le suggestioni e le proposte contenute nei documenti sule isole minori (come “Itaca”) di Legambiente. Adesso il “pallino” passa alle amministrazioni locali che dovranno trasformare queste occasioni in progetti realizzabili e in finanziamenti reali. In Sicilia un ruolo importante è demandato al dottor Mariano Bruno, non solo nella sua qualità di sindaco delle sei isole del comune di Lipari, ma anche nella sua veste di presidente dell'Ancim Sicilia.