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giovedì 10 aprile 2008
Pumex: Legambiente si costituisce parte civile
“L'operato della Pumex, negli ultimi mesi prima del sequestro, era illegale. Oggi dopo le nostre reiterate denunce arriva una conferma attraverso le indagini della Procura della Repubblica di Barcellona. Legambiente si costituirà parte civile nel processo”. Lo ha affermato il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, alla notizia che i vertici della Pumex dovranno comparire in giudizio, così come disposto dalla Procura barcellonese a conclusione delle indagini preliminari sull' attività dell’azienda. Come si ricorderà al presidente della Pumex Enzo D'Ambra, al direttore tecnico di cava e di stabilimento Francesco Galvagno e a Enrico Lo Monaco, che in azienda distribuiva gli ordini di lavoro, sono stati contestati i reati di violazione delle leggi sulla tutela ambientale, furto aggravato ai danni dello Stato, invasione e occupazione di terreni al fine di trarne profitto, deturpamento di beni immobili, distruzione e deterioramento di bellezze naturali. “L’attività estrattiva nell'area liparese di Porticello- ha sottolineato inoltre il presidente di Legambiente- ha danneggiato un paesaggio prezioso e unico e ha messo in dubbio la permanenza delle Eolie nella lista dei siti patrimonio dell’umanità dell’Unesco. “La vicenda della cava - secondo Salvatore Granata, direttore di Legambiente Sicilia – fa parte di una pessima politica di gestione del territorio che ha visto le forze politiche e imprenditoriali locali opporsi all’istituzione della Riserva Naturale dell’Isola di Lipari”.