Intervento del presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, durante la seduta d’Aula del 17 novembre 2015
Onorevoli Colleghi,
come sapete, venerdì Parigi è stata oggetto di diversi attentati terroristici che hanno causato la morte di 129 persone e centinaia di feriti, molti dei quali ancora lottano per la vita. Una tranquilla serata è stata trasformata in un tragico teatro di un massacro, organizzato contro alcuni dei simboli più comuni della quotidianità: dalla partita amichevole di calcio, al concerto rock, alla cena tra amici al ristorante. Tra le vittime innocenti anche l’italiana Valeria Solesin, da sempre vicina al mondo del volontariato, e che in Francia stava completando gli studi proprio in campo sociale.
E’ chiaro che la strage di venerdì non è solo un attacco alla Francia, ma all’intera Europa e a tutti quei popoli che della democrazia e della libertà hanno fatto una ragione di vita; a tutti quei popoli che ripudiano ogni forma di violenza e di crudeltà vile e indegna. Non possiamo non respingere, con forza e tenacia, ogni inumano tentativo di terrorizzare i cittadini attraverso messaggi di morte, giustificati, tra l’altro, in nome di Dio. Da questa nostra Sicilia, da sempre terra di accoglienza e di integrazione multietnica, oltre che culla del dialogo cristiano-islamico, si rinnovi un messaggio di pace che punti, senza tentennamento alcuno, a difendere i diritti fondamentali e la libertà di credo di tutte le persone.
Dopo gli attentati di Parigi, ognuno di noi si sente meno sicuro, più debole, preoccupato che la furia cieca del terrorismo possa colpire, così come è stato in Francia, ignari cittadini durante una normale quotidiana attività. Anche all’interno di questo Palazzo, luogo simbolo nel corso dei secoli dello straordinario incontro di civiltà e religioni, in cui la Cristianità e l'Islam convivevano per le strade e a corte, è inutile negarlo, o nascondersi dietro un dito, la preoccupazione c’è ed è notevole. E questo nonostante proprio la Cappella Palatina, incastonata all’interno di questo Palazzo che ci ospita, sia l’esempio di un millenario disegno di integrazione non solo religiosa, ma anche sociale e culturale. L’integrazione e l’accoglienza, infatti, hanno sempre rappresentato l’antidoto contro ogni nuova forma di antisemitismo, discriminazione e odio razziale. Oggi, però, è tutto messo in discussione.
Interpretando i sentimenti di tutta l'Assemblea, con sentita commozione, rivolgo ai cittadini francesi, ai familiari delle vittime, ai feriti la nostra più convinta solidarietà, un abbraccio sincero e il sentimento del cordoglio più profondo del popolo sicilia
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