Presidente del Consiglio Comunale di Lipari
Ai Capi Gruppo Consiliari
Al Signor
Segretario Generale
Al signorSindaco del Comune
Oggetto:
dimissioni dalla Carica di Consigliere Comunale in seno al Consiglio Comunale
di Lipari.
Signor Presidente, Consiglieri,
Amministrazione.
All’atto della mia
prima candidatura, nell’anno 2007, promisi a me stesso che ove mai fosse
arrivato un giorno nel quale non avrei più potuto espletare con coerenza e
dedizione il mandato e le funzioni per le quale ero stato eletto, mi sarei
dimesso.
Sono stato eletto
consigliere comunale la prima volta nel maggio dell’anno 2007 e nuovamente rieletto
nel maggio del 2012, partecipando ad entrambe le competizioni elettorali con il
movimento civico denominato “IL FARO” che rappresento in Consiglio Comunale dal
2007 in qualità di Capogruppo.
In questi miei quasi
nove anni di mandato consiliare ho agito sempre con impegno e passione
nell’esclusivo interesse della collettività, anteponendo sempre l’interesse
pubblico e le legittime istanze della collettività.
Indelebili nella mia
mente rimarranno le durissime battaglie, affrontate sempre in prima linea, per
la difesa dei trasporti marittimi e sulla questione “parco nazionale”.
Gioie
e dolori hanno segnato l’espletamento del mio mandato in consiglio!
Non potrò mai
dimenticare la manifestazione sui servizi marittimi, forse l’unica che ha visto
la partecipazione di oltre 2500 cittadini, sfociata con l’adunanza del
Consiglio Comunale riunito in sessione straordinaria permanente a bordo della
nave Laurana.
Oggi con certezza
posso affermare che con quella iniziativa salvammo nave e linea!
E ancora, la
battaglia che ci ha visti contrari all’istituzione del parco nazionale, dove
insieme all’associazione “La Voce Eoliana”, ben 4055 nostri concittadini sottoscrissero
la nostra petizione contraria all’istituzione.
Così come non
ricordare la delibera di consiglio comunale approvata di recente, nonostante lo
scetticismo di alcuni consiglieri, riguardante l’ampliamento del Cimitero di
Pianoconte, per il quale ho lottato sin dal momento del mio primo insediamento.
Tuttavia,
e purtroppo, molte sono state anche le delusioni!
Appena eletto, nel
mio primo mandato, ho ingenuamente creduto di aver vinto le elezioni….
bastarono appena poche settimane per farmi rendere conto di averle perse. Perse
perché il modo di amministrare di quella amministrazione che avevo
convintamente sostenuto era drammaticamente lontana dalle istanze collettive e
dai principi che avrebbero dovuto fondare e basare il corretto agire politico. Il 9 gennaio del 2009, a bordo del traghetto
Laurana, annunciai formalmente l’uscita dalla maggioranza del gruppo “IL FARO”.
Spinto
da tanta gente, soprattutto da miei concittadini di Pianoconte, le scorse
elezioni, insieme ad un gruppo di amici, abbiamo dato alla comunità la
possibilità di dare un taglio netto con un modo di amministrare ormai superato,
ma il risultato è stato quello che conosciamo.
Devo
confessare che da parecchio tempo meditavo questa mia decisione che, come
anticipato, scaturisce dal fatto di non riconoscermi nell’attuale modo di far
politica ed amministrazione, così saldamente legato a vecchie logiche partitiche
ed a sterili personalismi.
Troppi dispetti,
troppa ipocrisia, troppa caccia alle streghe, troppa presunzione ed
improvvisazione; molto spesso mi sono visto additare e dunque criticare, per il
solo fatto di essere stato presente in consiglio comunale, “reo” di aver tenuto
il numero legale senza scappare dall’aula e consentendo di fatto lo svolgimento
dell’adunanza consiliare.
Altre volte è stata
criticata la scelta di votare una proposta dell’amministrazione, come se il
ruolo della minoranza fosse quello di dover sempre e comunque respingere le
proposte altrui, prescindendo irresponsabilmente da tutto, anche dal merito e
dalla validità delle stesse.
Voglio riportare una
frase non mia: “un’opposizione che unicamente demolisce non sarà mai una forza
di governo che costruisce”.
Ma non è stata di
certo la critica, sia pure scorretta e talora quasi diffamatoria, di pochi
soggetti a farmi desistere, quanto la constatazione di non potere dare risposte
alle continue, pressanti e sacrosante richieste dei cittadini: perché nel 2015
l’erogazione regolare e continua dell’acqua non è un diritto acquisito, ma va
continuamente elemosinata a fronte di inimmaginabili disagi e ripercussioni
anche di natura igienico-sanitaria? Per quale motivo non si accendono più le
luci nelle strade? Perché non vengono raccolti in modo confacente al pubblico
interesse i rifiuti? Perché non vengono sistemate le strade e laddove ciò viene
fatto i lavori vengono fatti con superficialità tale da renderli inutili già
dopo pochi mesi? Perché i servizi marittimi sono sempre meno assidui ed efficienti?
Perché pagare tasse, sempre più esose, per servizi scadenti, quando non
completamente assenti?
Così come, non posso
non ricordare con amarezza in questo momento, il procedimento penale a mio carico
tuttora pendente presso la procura di Barcellona P.G., nonostante il
pronunciamento pienamente assolutorio della Corte dei Conti in quanto “il fatto
non sussiste”, e per il quale, nella certezza di avere sempre operato con correttezza
e rettitudine, attendo sereno e fiducioso la conclusione del processo senza
essere interessato ad avvalermi dell’eventuale prescrizione.
Purtroppo, mi sono ritrovato ad
essere protagonista di un modo di fare politica che non mi appartiene,
consapevole, di non essere riuscito a tradurre in azioni concrete ciò che mi
ero ripromesso e, soprattutto, per le quali mi ero moralmente impegnato con gli
elettori, ai quali chiedo scusa anche per non aver portato a termine il mandato
conferitomi. Pertanto, con senso di responsabilità, ritengo sia giusto
interrompere adesso questa mia parentesi politica.
Questo non vuol dire
che lascio la politica, o che smetterò di fare politica, lo farò dall’esterno,
tra la gente, e con la gente.
Alle
ragioni esposte in precedenza, si sono aggiunti dei gravissimi accadimenti di
carattere personale/famigliare. L’anno che volge al termine ha cambiato per
sempre la vita mia e quella della mia famiglia.
Per tali ragioni ho
deciso di rassegnare, come con la presente ad ogni effetto di legge rassegno,
le mie dimissioni dalla carica di consigliere comunale del comune di
Lipari.
Nel corso dei miei
mandati, ho avuto modo di conoscere e collaborare con Uomini e Donne dalle
grandi qualità umane e professionali che ringrazio per aver contribuito ad
accrescere il mio personale bagaglio di esperienze e per i proficui e
costruttivi legami instaurati con la mia persona.
Ho anche incontrato personaggi
che non rientrano in alcuna di queste categorie e pertanto non meritano alcuna
considerazione, ma con i quali ho, mio malgrado, dovuto avere a che fare in
quanto il ruolo istituzionale me lo imponeva.
Infine, desidero ringraziare
la mia mia famiglia che mi è stata sempre vicina e mi ha sostenuto in ogni circostanza,
un grazie ai miei elettori e soprattutto agli amici di Pianoconte che in ogni
occasione hanno riposto fiducia nella mia persona.
A loro sento di
assicurarli sul mio continuo ed incondizionato impegno!
Un particolare grazie
agli amici del FARO della prima e della seconda ora, senza citarli per nome li
ringrazio tutti per la stima nei miei confronti, prima che politica, a livello
personale.
Lascio all’amico
Francesco Megna, persona capace e di sani principi, l’onere di sostituirmi, nella
certezza che proseguirà il mandato con
entusiasmo nella convinzione che sarà più che degno di proseguire con gli stessi
principi che mi hanno sempre ispirato.
Gesuele
Fonti
NDD - Dopo la lettura della lettera di dimissioni e, quindi, a margine della stessa Fonti ha aggiunto: "Essendo più libero potrò dedicare tempo ai quei valori cristiani che mi hanno insegnato i miei genitori, a servizio dei meno abbienti"
Una dichiarazione che dovrebbe farci rendere conto, al di là delle indubbie qualità di Francesco Megna, cosa ha perso oggi il consiglio comunale di Lipari
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