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giovedì 10 dicembre 2015

Signum e Shalai in odor di Stella (Michelin) Comincia la riscossa dei giovani siciliani

(Da cronachedigusto) Ufficialmente lo saprete domani mattina. Ma noi di Cronache di Gusto ve lo raccontiamo in anteprima. La Sicilia dell'alta ristorazione conquista due nuove Stelle Michelin ed è un riconoscimento ricco di significati e di primati.
Le Stelle splendono al Signum di Malfa, sull'isola di Salina (Eolie) e allo Shalai Resort di Linguaglossa sull'Etna. Nel primo caso è Martina Caruso, tra pochi giorni 26 anni, forse la più giovane donna chef stellata di tutto il Sud Italia che assieme ai familiari (il papà Micele, la mamma Clara, il fratello Luca) tiene alta la bandiera di questo magnifico hotel delle Eolie, ormai tappa imprescindibile per ogni gourmet che voglia farsi del bene; nel secondo caso è Giovanni Santoro, chef del ristorante dello Shalai Resort, uno degli alberghi più confortevoli che si conosca in Sicilia e luogo-ambasciatore di uno dei terroir del vino più intriganti: l'Etna. Santoro, 31 anni, etneo anche lui è da sempre tra i fornelli della cucina di questo resort gestito con passione dai cugini Leonardo e Luciano Pennisi.
E andiamo ai significati di questo doppio riconoscimento. Sergio Lovrinovich, il curatore della Rossa, in una intervista rilasciata a noi di CdG poche settimane fa annunciava che l'edizione 2016 avrebbe puntato sui giovani. E, con questi due nuovi stellati - ma immaginiamo ce ne siano altri - ha rispettato le previsioni. La Sicilia sul podio con appena due trentenni, che si sono formati sulle proprie forze, girando, curiosando, sperimentando, studiando e affidandosi in buona parte sulle straordinarie materie prime di una Sicilia inesauribile. Forse è ora che tutti i giovani e talentuosi chef del Sud Italia cerchino una nuova rappresentanza fuori dagli schemi in nome di un Mezzogiorno d'Italia tanto ricco di problemi ma anche tanto ricco di speranze, di energia e di rinnovamento. E poi forse un riconoscimento mirato ai giovani smentisce chi pensa che non ci sia spazio per un ricambio generazionale dopo i quasi ormai cinquantenni che occupano la scena della ristorazione di qualità nel Sud Italia. Infine, è giusto farlo notare, premiare Shalai e Signum significa anche premiare due alberghi: smentito il luogo comune secondo il quale nei ristoranti degli hotel non si mangi mai bene. Provate a fare un salto in questi ristoranti e ve ne renderete conto. Noi di Cronache di Gusto li conosciamo bene. E siamo felici e orgogliosi per Giovanni e Martina.

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