Alla fine Alessandro Baccei ha dovuto alzare le mani di fronte alle argomentazioni irreprensibili del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, uomo che conosce a menadito le procedure del Parlamento (a cui aggiunge anche il buon senso politico) e che le applica anche se deve dare un dispiacere alla maggioranza di cui fa parte.
Ardizzone non ha mai fatto mistero che, a suo dire, bisognava fare ricorso all’esercizio provvisorio, «una strada obbligata» ha sillabato nel corso della conferenza dei capigruppo che qualcuno ha definito «infuocata».
Dunque, ancora una volta il governo della Regione farà ricorso all’esercizio provvisorio sebbene a tempo: sessanta giorni. Ma sarà così ? Chi vivrà vedrà.
Ma al di là delle posizioni filosofiche dell’assessore Baccei («avevo proposto lo strumento della gestione provvisoria, diverso dall’esercizio provvisorio che ci toglierà ulteriore tempo per lavorare su altri aspetti finanziari»), si è dovuto prendere atto che la manovra finanziaria è giunta in ritardo all’Assemblea regionale e che non ci sono più i tempi per approvarla entro i primi giorni di gennaio. Dunque si andrà per dodicesimi.
Per la cronaca, l’esercizio provvisorio, approvato ieri sera dalla Giunta, verrà trasmesso stamattina all’Ars.
Secondo il presidente Crocetta però non ci sono stati né vincitori e vinti: «è stata una questione di mediazione politica. L’importante è non andare oltre i due mesi e non diventi un pretesto per rinviare la finanziaria», ha aggiunto.
«L’esercizio provvisorio è la strada giusta e obbligata in questo momento. Risulta evidente che il governo Crocetta prima di inviare la manovra finanziaria in commissione bilancio debba approfondire diverse norme con la maggioranza. È giusto creare condivisione sulle riforme e sulle necessarie proposte di sviluppo», ha affermato Michele Cimino, deputato regionale di Sicilia Futura e componente della commissione bilancio dell’Ars.
Ma non la pensano ovviamente così dalla minoranza. «Come avevamo preannunciato la maggioranza si è presentata totalmente squinternata alla conferenza dei capigruppo, durante la quale doveva essere stilato il calendario dei lavori d’aula. Purtroppo anche questa volta la montagna ha partorito il solito topolino, un mero esercizio provvisorio di due mesi, che dovrebbe essere presentato domani (oggi;ndr) ma che rischia di non essere approvato entro la fine dell’anno. Di male in peggio dunque, il governo Crocetta naviga ormai a vista, malgrado i tanti annunci e gli innesti di nuovi alleati», sottolinea Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars.
Polemico anche il Movimento Cinquestelle. «L’esercizio provvisorio è la conferma, ove ce ne fosse bisogno, della totale incapacità amministrativa di questo governo, che alla valanga delle reiterate e corpose promesse fa seguire puntualmente il nulla», afferma Giorgio Ciaccio, capogruppo parlamentare del M5s. E aggiunge: «la prova dell’assoluta incompetenza dell’esecutivo è il fatto di non sapere distinguere, come ha dimostrato, tra gestione provvisoria dei Comuni ed esercizio provvisorio della Regione. Per quanto riguarda il Dpef – continua Ciaccio – stiamo cercando di riempire di contenuti il vecchio, vuoto documento, tentando di inserire alcune proposte costruttive, che a nostro avviso sono fondamentali per la Sicilia, e cioè il reddito di cittadinanza, un fondo per le piccole e medie imprese e l’esenzione ticket per gli inoccupati».
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