I motivi sono semplici da spiegare.
Considerata la potenziale forza elettorale del partito (grazie, bisogna riconoscerlo, soprattutto al consenso di Orto e qualche altro) ed al fatto di essere il pilastro della coalizione Giorgianni, il Pd poteva in quest’occasione ottenere, nell’interesse del paese e della crescita del partito, qualunque cosa. Rappresentanza più ampia in lista e soprattutto punti qualificanti nel programma politico-amministrativo.
Un Pd unito, con un’idea compiuta di paese e con una visione di prospettiva avrebbe potuto allargare i propri spazi di manovra e presentarsi al paese con una proposta identitaria e caratterizzante, integrando un programma insipido e timido (quello del sindaco) fatto per tenere insieme forze politiche che definire troppo eterogenee è un eufemismo.
Invece, nulla di tutto ciò. Solo disarmata e disarmante accettazione delle indicazioni del primo cittadino uscente.
Non sono stati 5 anni brillanti quelli trascorsi, temo, in caso di riconferma, non lo saranno neanche i prossimi... ed a pagare il prezzo sarà il paese e la credibilità del Pd dinnanzi agli Eoliani.
A volare così basso si rischia lo schianto e si alimenta la diffidenza e la disaffezione dei cittadini per partiti e istituzioni.
In ultimo, un appello alla distensione: nessuno ne faccia una questione personale, restiamo ‘amici’, questa è politica... per chi ne capisce qualcosa.
CORDIALMENTE
Luca Chiofalo
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