Si è tenuta oggi al Palacongressi a Lipari la "Riunione di pubblico accertamento", convocata dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, che aveva lo scopo di accertare la rispondenza del disciplinare di produzione del "Cappero delle isole Eolie" ai metodi leali e costanti previsto dal regolamento UE n.1151/2012.
Il tutto nell'ottica di ottenere per questo prodotto la DOP.
L'iniziativa per ottenere questo importante riconoscimento è stata - come si ricorderà - dell'Associazione "Cappero delle isole Eolie DOP", presieduta da Aldo Natoli e alla quale hanno aderito un considerevole numero di produttori provenienti da tutto l'arcipelago.
La riunione è stata condotta dai funzionari del Ministero, Armando Di Bartolomeo e Armando Morelli, e dai funzionari regionali Antonella Di Gregorio e Pietro Miosi.
Dopo le necessarie introduzioni ed il saluto del sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, si è proceduto ad esaminare punto per punto il disciplinare, discutendo ed accogliendo, ove possibile, integrazioni e/o modifiche.
Non sono mancati i momenti "vivaci" con una delegazione dei tre Comuni di Salina, che attraverso vari interventi, ha evidenziato di non riconoscersi in questa iniziativa in quanto (riassumiamo i concetti espressi) "il cappero è un elemento qualificante dell'isola di Salina e quindi intendiamo dissentire, separarci da questa iniziativa. Tra l'altro per il cappero di Salina è in corso una richiesta per ottenere l'IGP e da quindici anni è presidio slow food".
E' stato anche preannunciato che sarà presentata opposizione non appena il disciplinare sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, così come prevede la legge.
Di tutt'altro parere, ovviamente, i componenti dell'associazione, presieduta da Aldo Natoli e alla quale aderiscono anche produttori di Salina che hanno sottolineato "come la Dop rappresenti per tutti una garanzia contro un prodotto che nulla a che fare con quello delle Eolie. Necessario, quindi, un lavoro di squadra affinchè il progetto si concretizzi, garantendo i consumatori e premiando così tutti coloro che si dedicano a questa coltura, creando occasioni di sviluppo e di lavoro, in particolare per i nostri giovani".
Tra l'altro - è stato detto- ad ulteriore tutela, quindi anche dei produttori di Salina, una volta ottenuta la DOP sarà possibile identificare ancora meglio la provenienza del prodotto, aggiungendo nelle confezioni "cappero prodotto a Salina oppure a Lipari, a Filicudi ecc.". Inoltre sarà anche possibile evidenziare il nome dell'azienda produttrice".
I prossimi passi adesso saranno l'invio all'associazione, richiedente la DOP, da parte del Ministero, del disciplinare, così come modificato nella riunione. Analogo invio sarà fatto, per conoscenza, all'assessorato regionale all'Agricoltura. L'associazione dovrà approvarlo, attraverso l'apposizione su ogni foglio della firma del legale rappresentante, e restituirlo al Ministero che provvederà a pubblicarlo sulla Gazzetta Ufficiale. A quel punto ci saranno trenta giorni di tempo per presentare eventuali opposizioni.
Trascorso questo periodo, ed in assenza di opposizioni accettabili, la DOP avrà il via libera a livello italiano. Occorreranno un paio di mesi, invece, per l'iscrizione a livello europeo.
L'intervento del presidente Aldo Natoli in apertura dei lavori:
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