di Giusi Spica (repubblica.it)
Il bando era stato pubblicato a maggio, per dare un sostegno alle future mamme che vivono nelle isole minori siciliane dove sono stati chiusi i reparti di Ostetricia e Ginecologia perché al di sotto degli standard di sicurezza. A distanza di due mesi, sono arrivati anche i soldi destinati ai Comuni che ora dovranno predisporre la graduatoria annuale delle partorienti che aspirano al beneficio. Tremila euro a testa per le donne isolane che decidono di partorire in un punto nascita siciliano.
Il trend degli ultimi due anni è di circa trecento nascite nelle isole minori. "Si tratta di un provvedimento voluto fortemente dalla Regione per valorizzare, attraverso un contributo economico, i diritti delle partorienti - afferma l'assessore Gucciardi - assicurando parità di condizioni alle gestanti residenti nelle isole minori che, per mancanza di un punto nascita nel proprio Comune di residenza, per partorire devono trasferirsi in una struttura della Sicilia autorizzata dal Servizio sanitario regionale".
Adesso le somme sono state erogate ai rispettivi sindaci e le partorienti ne potranno beneficiare. Al Comune di Lipari sono stati versati 239.032 euro, a Pantelleria 130.000 euro, a Lampedusa 104.838 euro, a Favignana 73.387 euro, a Malfa 12,580 euro. E ancora al Comune di Santa Marina Salina sono andati 10.483 euro, a quello di Ustica 8.387 euro e a Leni 6.290 euro.
Per richiedere il contributo la partoriente deve avere la residenza in un Comune di un'isola minore, purché nell'isola o nell'arcipelago di cui fa parte manchi, anche in maniera temporanea, un punto nascita. Deve, inoltre, aver messo alla luce un neonato in un punto nascita autorizzato dal Servizio sanitario regionale della Regione. Il requisito è valido anche nel caso di interruzione della gravidanza che si verifica dopo 180 giorni dall'inizio della gestazione e nell'ipotesi di un bambino nato morto o deceduto dopo la nascita.
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