Oggetto: Lavori di ristrutturazione del Cimitero di Ginostra Realizzazione di nuovi loculi.
ll.mo Sig. Sindaco, torno con questa mia missiva sull’argomento di cui in oggetto, sollecitando dalla SV.Ill.ma una soluzione - o quanto meno una risposta - alle mie inquietudini ed alle mie perplessità. Non posso fare a meno di rilevare, con rammarico, come Ella sia rimasta sin qui sorda sia alla mia nota, pubblicata il 23.03.19 su vari organi di stampa locali, sia alla interrogazione consiliare che da quella mia uscita prese avvio, formulata in Consiglio Comunale dai consiglieri Avv. Francesco Rizzo, Avv. Annarita Gugliotta e Rag. Franco Muscarà del Gruppo “Vento Eoliano con Rizzo Sindaco”.
Di recente ho avuto modo di esaminare il progetto che prevede la realizzazione di venti nuovi loculi nel cimitero di Ginostra. Il progetto, in effetti, conferma quanto da me temuto e cioè che, per la realizzazione dei loculi, si procederà allo smantellamento di quelli preesistenti, peraltro solo due, tra cui quello della mia povera mamma, defunta circa trent’anni fa. È evidente che la demolizione delle “cuccette” allo stato esistenti determinerà la necessità della distruzione delle lapidi e della riesumazione delle salme.
Ciò è fonte per me di grande dolore.
Come ho già avuto modo di significarLe, concordo senza riserve sulla necessità di porre mano a tali opere, ma sono costretto, mio malgrado, a sottolineare, o meglio a ribadire, il mio forte disagio dinnanzi all’impostazione di base ed alle modalità realizzative assegnate all’opera stessa. In specie, mi duole rilevare come nessuno dei soggetti coinvolti (progettista ed Amministrazione) si sia preoccupato di tenere in considerazione la pietà per i defunti, che è sentimento tra i più elevati e puri, segno di civiltà in ogni epoca ed elemento fondante del nostro bagaglio culturale.
Sono costretto a evidenziare questo disagio e, dunque, a muovere sul punto una rispettosa ma ferma censura all’operato della Sua Amministrazione, perché forte è la sensazione, anzi la convinzione, che in nessun momento si è pensato di eseguire l’opera secondo modalità alternative che permettessero di salvaguardare le due “cuccette” preesistenti, realizzando, dunque, i nuovi loculi nella parte sottostante del cimitero, ove sono presenti spazi più ampi e ad oggi del tutto liberi ovvero, in subordine e secondo una extrema ratio, secondo modalità che prevedessero di integrare le cuccette preesistenti nel nuovo impianto senza demolirle ma, per così dire, “inglobandole”, nella nuova realizzazione, anche a costo di un risultato esteticamente non ottimale.
La demolizione dei loculi preesistenti è davvero indispensabile? È davvero impossibile realizzare nuovi loculi senza distruggere una lapide, l’ultimo segno tangibile che lega un figlio alla propria cara defunta madre? Io credo di no! sono anzi certo che un’alternativa sia possibile, e sono certo che sia possibile una alternativa al dolore di un figlio costretto ad assistere alla riesumazione dei mortali resti di chi gli ha dato la vita, alla distruzione della lapide dinnanzi alla quale per anni ha deposto un fiore, unico gesto materiale a legare per sempre i vivi ed i defunti. “Sol chi non lascia eredità d’affetti Poca gioia ha dell’urna”.
Ciò è fonte per me di grande dolore.
Come ho già avuto modo di significarLe, concordo senza riserve sulla necessità di porre mano a tali opere, ma sono costretto, mio malgrado, a sottolineare, o meglio a ribadire, il mio forte disagio dinnanzi all’impostazione di base ed alle modalità realizzative assegnate all’opera stessa. In specie, mi duole rilevare come nessuno dei soggetti coinvolti (progettista ed Amministrazione) si sia preoccupato di tenere in considerazione la pietà per i defunti, che è sentimento tra i più elevati e puri, segno di civiltà in ogni epoca ed elemento fondante del nostro bagaglio culturale.
Sono costretto a evidenziare questo disagio e, dunque, a muovere sul punto una rispettosa ma ferma censura all’operato della Sua Amministrazione, perché forte è la sensazione, anzi la convinzione, che in nessun momento si è pensato di eseguire l’opera secondo modalità alternative che permettessero di salvaguardare le due “cuccette” preesistenti, realizzando, dunque, i nuovi loculi nella parte sottostante del cimitero, ove sono presenti spazi più ampi e ad oggi del tutto liberi ovvero, in subordine e secondo una extrema ratio, secondo modalità che prevedessero di integrare le cuccette preesistenti nel nuovo impianto senza demolirle ma, per così dire, “inglobandole”, nella nuova realizzazione, anche a costo di un risultato esteticamente non ottimale.
La demolizione dei loculi preesistenti è davvero indispensabile? È davvero impossibile realizzare nuovi loculi senza distruggere una lapide, l’ultimo segno tangibile che lega un figlio alla propria cara defunta madre? Io credo di no! sono anzi certo che un’alternativa sia possibile, e sono certo che sia possibile una alternativa al dolore di un figlio costretto ad assistere alla riesumazione dei mortali resti di chi gli ha dato la vita, alla distruzione della lapide dinnanzi alla quale per anni ha deposto un fiore, unico gesto materiale a legare per sempre i vivi ed i defunti. “Sol chi non lascia eredità d’affetti Poca gioia ha dell’urna”.
Signor Sindaco, mi perdoni se affido alla forza dei versi del Poeta – ben più potenti della mia prosa - questo mio ulteriore appello: torni sui Suoi passi, e inviti la Giunta a rivedere le sue decisioni. Sia fatto ogni sforzo per individuare, anche in corso d’opera, le soluzioni più idonee ad evitare la distruzione delle lapidi e la riesumazione delle care spoglie tumulate nel nostro piccolo cimitero. Si risparmi ai defunti l’offesa, ed ai vivi il dolore.
Sono certo che la S.V. Ill.ma Vorrà riscontrare questa mia accorata missiva. Sono ugualmente certo che non Vorrà ignorare un appello disinteressato ed animato solo da una profonda pietas, comune al nostro sentire. In tal caso sono a Sua disposizione per discutere e valutare la circostanza nel modo più schietto e sereno. In caso contrario, col più profondo rammarico, non potrò che rivolgermi ai miei legali al fine di valutare se ricorra, nel caso di specie, la violazione di alcun diritto o interesse legittimo.
In attesa di un Suo Cortese riscontro, Voglia gradire i miei più Cordiali Saluti.
Mario Lo Schiavo
Sono certo che la S.V. Ill.ma Vorrà riscontrare questa mia accorata missiva. Sono ugualmente certo che non Vorrà ignorare un appello disinteressato ed animato solo da una profonda pietas, comune al nostro sentire. In tal caso sono a Sua disposizione per discutere e valutare la circostanza nel modo più schietto e sereno. In caso contrario, col più profondo rammarico, non potrò che rivolgermi ai miei legali al fine di valutare se ricorra, nel caso di specie, la violazione di alcun diritto o interesse legittimo.
In attesa di un Suo Cortese riscontro, Voglia gradire i miei più Cordiali Saluti.
Mario Lo Schiavo
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