In riferimento alla lettera
pubblicata sui giornali da parte del presidente dell’Associazione “Canneto per
Noi” Christian Lampo si intende qui fare chiarezza in merito a un tema importante,
che mi sta particolarmente a cuore ma che – temo –che sia soggetto a equivoci e
distorsioni.
Ringrazio il Presidente Lampo per
la sua legittima e garbata nota, a cui desidero rispondere che con certezza
sarà organizzato nell’immediato futuro un incontro pubblico per discutere e
approfondire le opere previste per il lungomare di Canneto, ma proprio per la
rilevanza del tema e per la serietà e pertinenza con cui richiede di essere
trattato, ritengo che sia necessario e quanto mai ragionevole attendere prima
la nomina formale del progettista e,
successivamente, fissare la data del confronto che – ribadisco - è già nelle
priorità dell’Amministrazione e che sarà occasione proficua per rispondere con
giustezza e cognizione a tutti gli interrogativi riportati all’interno della
nota.
A tal proposito, esulando
dall’istanza del Presidente Lampo, ma rimanendo in argomento, desidero fare
chiarezza sulla mia posizione in quanto pare che, all’interno della comunità di
Canneto, qualcuno si sia premurato di sentenziare sulle intenzioni e le future
azioni dell’Amministrazione con illazioni del tutto avulse dalla realtà
effettiva e senza supporto di elementi concreti.
Vorrei così far presente che i
termini del Bando, che – ricordo - è
stato emesso in base alla prima ipotesi progettuale “di massima”, sono
chiarissimi, verificabili da chiunque in quanto il bando è pubblicato e
liberamente consultabile, e non lasciano spazio a interpretazioni errate. Cito:
“La Commissione valuterà positivamente le proposte progettuali, quali
migliorie da tradursi nel progetto definitivo e due esecutivo, con cui si
individuano soluzioni tecniche e tecnologiche che consentano di ottimizzare/modificare
anche radicalmente le previsioni di cui al progetto posto a base di gara e
che, dunque, propongano di massimizzare gli effetti in termini di efficienza
nei limiti della spesa max. finanziata.
Dovrà essere altresì illustrato l’insieme sistematico delle
soluzioni che si intendono adottare con la dimostrazione dell’efficacia del raggiungimento
di effetti post-interventi, attraverso l’utilizzo di software specialistici
per lo studio e la modellazione.”
Si afferma, dunque, che il
progetto è suscettibile di modificazioni laddove le soluzioni proposte – a parità
di spesa - siano maggiormente valide e che la scelta della proposta progettuale
sarà effettuata dopo aver visionato gli studi che indichino la soluzione più
giusta anche negli effetti a lungo termine; una scelta che corrisponde in toto
a quanto ho finora affermato, con la consapevolezza di non essere un tecnico:
prima di ogni decisione, che certamente vorrò condividere, è necessario
conoscere, approfondire e vagliare le soluzioni tecniche proposte. Mi sembra
una posizione di buon senso e condivisibile. Tanto più che tale parametro non è
presente in bandi similari ed è espressione di una massima attenzione richiesta
per la progettazione di tali opere.
Tale principio ed elemento di
valutazione vale ancor più per l’ipotesi prevista nel progetto di massima circa
lo svuotamento di parte della banchina che, personalmente, non sosterrei ma che,
prima di prendere una posizione definitiva, ho il dovere di prendere atto delle
valutazioni tecniche e specialistiche, indipendentemente dal progetto iniziale che
potrebbe, come sopra riportato, subire delle variazioni anche radicalmente.
È bene
chiarire, quindi, che chiunque a tal proposito veicoli intenzioni o determinazioni
già definite attribuite al Sindaco, diversamente da quanto ho appena esposto, lo
fa impropriamente e del tutto immotivatamente.
Il
Sindaco
Marco Giorgianni
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