(di Luca Chiofalo) Il “movimento delle sardine” riempie le piazze.
Ho ascoltato qualche intervento e mi pare che ci sia in loro consapevolezza di dover giocare un ruolo attivo (“non torniamo sul divano a criticare inutilmente, quello che sta avvenendo è anche colpa nostra”, ha detto il portavoce) per cambiare modi e finalità dell’azione politica nel nostro paese.
Non solo protesta, insomma, ma una presa di coscienza della complessità del momento e della deriva politica italiana che mi ha positivamente impressionato.
Non hanno un progetto definito da proporre e sono lontani dall’avere una struttura che possa essere politicamente incisiva (il “salto” non sempre ha buon esito), ma chi cerca di stroncarli invece di ascoltarli (tanti, soprattutto a destra) non fa niente di sensato e utile al paese.
Il pregiudizio verso le “sardine” e la paura di essere scavalcati da queste piazze piene di sana voglia di partecipazione dimostrano solo la mancanza di visione e forza reale di quella “politica” che critica piuttosto che cogliere il messaggio
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