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lunedì 25 maggio 2020

Bandiere blu, bianche o ...nero asfalto? (di Catello Pongolini)

Egregio direttore, dottore Lo Cascio, presidente Famularo , signor Sindaco, 
premetto che quanto sto per raccontare è quanto vedo e documento fotograficamente da circa 10 anni, dalla definizione data alle spiagge ed al loro reale imbarazzante stato, nello specifico quella più nota e frequentata di Canneto .

Alle prime immersioni noto che qualcosa non va, quando soffia il levante il mare schiuma e a riva non è proprio cosi limpido, non meglio va a marina lunga e marina corta, dove, in quarantena nelle uscite per il cane, (nulla facevo per mio diletto o sollazzo), ho bonificato spiaggia e scogliere dai rifiuti stanco di camminarci sopra. Per i più è colpa del mare…anche li non sono mancate le sorprese, mi sono dovuto ritirare dal cattivo odore e dallo stato della battigia. E’ forse il nostro depuratore che funziona male ? Barche navi e aliscafi non ne vedevo! Arriveremo alle spiagge a vento alterno, ponente SI levante NO.

Sempre a Canneto sulla spiaggia raccogliendo ancora asfalto, che ancora si continua a spalmare , cosa vedo ? Uno di quella decina di orrendi corpi morti realizzati da un lido, con cassette di plastica della frutta cementate con sbarre di ferro messe a croce. Tenevano giù qualcosa, abbandonati e allontanati dalla riva a fine stagione; che bravi, il mare ne ha sputato uno fuori . E’ li sulla spiaggia nei pressi delle suore. Per ora gli altri sono sotto ben nascosti, ma prima o poi usciranno fuori insieme ad altro ancora. Negli anni ho tirato fuori di tutto dai quei fondali , quintali di cime tagliate sul fondo lasciate con tante vecchie boe, bidoni di pittura cementati per basi di ombrelloni dimenticati da spiaggianti e da taluni gestori , insieme a migliaia di fascette stringi filo di tutte le misure e quant’altro non serve a fine stagione come i resti dei lettini e delle sdraio o delle pitturazioni e poi mattoni, tavolini, marmi, forati, tonnellate di asfalto, ferro e metalli, anche qualcosa di prezioso , copertoni, batterie, bidoni contenitori di pittura, vasellame, piatti. Ed ancora, coperchi e pentole, plastiche di ogni genere, resti elettrici – idraulici e di tutte le manutenzioni, perfino un televisore e pesanti tombini, anche nei lidi, forse spinti da qualche pettinata sbagliata a inizio stagione o celere sgombero della strada dopo una mareggiata che vanno a formare quelle dune sulla spiaggia, talvolta piene di rifiuti come la pomice messa a Calandra .

Dimenticate, come quelle decine di metri quadrati di vetro resina sempre di una struttura sul mare, lasciate in spiaggia dopo la sostituzione, come si usa, e portate via molto probabilmente dal vento, ripescate poi in centinaia di pezzi dai fondali a più di 10 metri, li dove abbiamo sfiorato il lieto evento di una tartaruga… non poteva scegliere posto più nefasto.

Troppo buona la biologa Monica Blasi: nel suo necrologio ha chiamato pomice i resti edilizi scaricati negli anni…ossidiana l’asfalto, che non finisce mai. Qualcuno che abita li vicino ha perfino ipotizzato che, il troppo rumore avesse influito sulla schiusa delle uova, complimenti. Inizia la nuova stagione e mi immagino già tutti quei cani uscire all’alba , anche in mezzo agli ombrelloni, ma dopo non arrivano i bagnanti?

Non vorrei che ce la prendessimo proprio con loro, ora, con la scusa del COVID- 19. Poca roba a confronto con quanto lasciano in spiaggia e a mare alcuni natanti perennemente parcheggiati che hanno trasformato quei tratti in mini discariche, perfino fuori la guardia costiera . A proposito del virus, non vorrei chiudere domani la mia attività perché quegli stendini con asciugamani in bella mostra di qualche collega, sui marciapiedi, a uno sputo da tutti noi , li veda solo io. Chissà quale miracoloso sanificante per esterno usano . Ora è inaccettabile!

La vedo nera, forse è questa la bandiera? Quell’amministrazione che aveva iniziato a mettere basole sul lungomare non stava sbagliando, invece si continua ad asfaltare , vedi fine Calandra nel parcheggio, quasi a mare, non ci vuole un lampo di genio come va poi a finire ! Veramente credete che quello che dite possa cambiare qualcosa in meglio ?

Nemmeno la studiosa conoscenza contornata da tanti paroloni e condita da cosi sfatta ironia aiutano il contesto, allontana e basta , altro che Posidonia oceanica, figuriamoci poi gli addebiti di ipotetici e meritevoli interventi per contendersi lo scettro di legno o la palma della sapienza ambientale.



Vuoi vedere che quella antipatica adolescente svedese ha capito tutto ! Continua a ripetere…ma cosa state facendo? Quanti si sono indignati e prodigati a cercargli il pelo nell’uovo, senza poi vedere intorno cosa veramente succede. Ah…è solo quello che vedo. Quanto dovuto per cronaca a spiagge e mare.

Catello Pongolini

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