Gentile Direttore
leggiamo sul suo giornale le
considerazioni del Sindaco di Leni al nostro comunicato, gradiremmo fare un po’
di chiarezza.
Cominciamo questa nota con un’importante
premessa: unitamente a ciò che abbiamo voluto mandare a Lei direttore, la
sottoscritta minoranza consiliare, nell’esercizio delle sue funzioni, ha
pacatamente e rispettosamente mandato, tramite canali ufficiali, una lettera indirizzata
al Sindaco di Leni nella quale si esponevano le preoccupazioni derivanti dagli
ultimi accadimenti; preoccupazioni ampiamente diffuse nella cittadinanza anche
a seguito del risultato dei tamponi.
Sono state chieste
delucidazioni in merito e quali azioni l’Amministrazione avrebbe voluto
compiere a riguardo.
Fa specie che tale suddetta Amministrazione,
nella veste del Sindaco, abbia preferito rispondere alla nota giornalistica e
non invece alla pec, in cui erano richieste argomentazioni pratiche sulla
gestione della crisi sanitaria ed economica che stiamo vivendo.
Ma ci stupiamo poco.
Capiamo che distrarre
l’attenzione dell’opinione pubblica sia una tecnica, anche se quando si parla
della salute del proprio popolo forse bisognerebbe essere meno rancorosi ed un
po’ più chiari.
Tornando al motivo per cui le
abbiamo scritto la prima volta, vorremmo confermare orgogliosamente la nostra
dissociazione dalla politica divisiva portata avanti dall’Amministrazione,
politica che ha portato altri due sindaci del nostro arcipelago a rispondere
con toni forti al videomessaggio del Sindaco di Leni.
Ci dissociamo dai toni
polemici e poco istituzionali che sono stati usati nel dibattito tra i sindaci.
Sindaci che avrebbero il ruolo e soprattutto il dovere di trovare soluzioni.
Solo intavolando un dialogo
costruttivo si potrà arrivare ad avere soluzioni che tutelino i diritti di
tutti noi.
Crediamo che il Sindaco di
Leni abbia dato il via ad una querelle fatta di polemiche sterili, pronta ad
alimentare solo vecchi rancori.
Chiudersi nelle piccole
polemiche, strascico di passati rapporti non può portare benefici. Apre solchi
sempre più profondi dove il Covid, comunque esso si manifesti, si anniderà per
crescere e prosperare contro di noi.
Vogliamo citare le parole
della direttrice di Microbiologia dell’Ospedale Sacco di Milano, Maria Rita
Gismondo: “Il virus ci ha insegnato una cosa: in un mondo che vuole innalzare
muri, la natura ci ha dimostrato che i confini non esistono.” Se nel Maggio
2020, dopo il periodo di lockdown, continuiamo ad intendere la nostra isola,
casa nostra, come un territorio diviso in fazioni e non come un’unica comunità
…bè allora vuol dire che il coronavirus davvero non ci ha lasciato nulla di
buono, non ci ha insegnato neppure che i confini non esistono e che solo il
comportamento virtuoso di tutti potrà salvarci.
Applichiamo questo concetto
anche alla situazione economica che si sta paventando.
Ci chiediamo per cui se non
sia meglio investire le energie in un progetto comune.
Notiamo che invece la volontà
è proprio quella di aumentare le asperità e “innalzare muri”, a discapito del
bene della comunità. Fa male vedere divisione e astio anche quando si discute
della salute pubblica; questo sicuramente non fa parte della nostra forma
mentis e ne siamo fieri, e continueremo a ribadire la nostra lontananza da
questo modo di fare politica, che al Sindaco piaccia o no.
Per rispondere al cosiddetto
legame tra noi ed il Sindaco di Malfa: non vediamo perché non si debbano avere
rapporti con i sindaci dei comuni limitrofi, che sia quello di Malfa come
quello di Santa Marina o di Lipari. Ribadiamo la necessità di cooperazione e
rispetto tra le istituzioni che presiedono la nostra isola e l’arcipelago tutto.
Solamente così potranno essere
portate avanti politiche adeguate ad affrontare e superare questo momento di
crisi estrema.
Sarebbe più utile che i nostri
sindaci stessero seduti insieme ad un tavolo tecnico per decidere di istituire
un protocollo sanitario condiviso, un piano di gestione delle spiagge, un
protocollo per l’accesso ai luoghi di interesse.
Sarebbe più proficuo per noi
isolani che i nostri Amministratori, insieme, studiassero soluzioni ed aiuti per
le piccole imprese del settore turistico e non solo.
Concludiamo con una
personalissima nota. Delegittimare un’istituzione democratica come la
minoranza, a maggior ragione in contesti piccoli come il nostro, è un’azione
deplorevole.
Fatta da chi cerca di sfuggire
dalla propria responsabilità di governo, dal dare concrete risposte alla
popolazione o dal rispondere alle richieste inviate tramite i canali
istituzionali.
Le leggi, per definizione,
vanno applicate, senza se e senza ma. La storia fortunatamente ci ha portato ad
essere una democrazia, ognuno è libero di presentarsi alle elezioni, e per
fortuna non è prevista la scelta dei consiglieri comunali secondo le personali
preferenze del vincitore o di chi per lui. La nostra candidata a Sindaco è stata la
seconda in termini di preferenze, e questo ha portato la sua lista in consiglio
comunale: immaginiamo che il legislatore abbia avuto le sue buone ragioni per
stabilire ciò, ragioni che forse sfuggono ai professori di matematica.
È molto triste che il primo
cittadino della nostra comunità reputi le leggi elettorali “gattopardesche”, ma
anche di questo ci si sorprende poco, è chiaro ed evidente che l’idea di
opposizione sia poco gradita.
Invitiamo il Sindaco, o i
membri della giunta, qualora questo sistema elettorale non fosse a loro gradito,
a candidarsi liberamente all’Assemblea Regione Siciliana. A quel punto, se
legittimamente eletti, avranno tutto il diritto di promuovere nelle sedi
opportune le modifiche legislative.
Fino ad allora vi preghiamo di
rispettare la minoranza legittimamente all’opposizione.
Cordialmente
Giulia Mastroeni Giuseppe Cucè Paola Donato
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