COMUNICATO
Con una iniziativa a carattere volontario delle guide dell’Associazione Nesos, nei giorni scorsi il sentiero che conduce alla sommità di Monte Guardia è stato ripulito dalla vegetazione infestante e reso nuovamente percorribile. Dopo le consuete attività formative e di aggiornamento – dedicate al primo soccorso e alle tecniche di accompagnamento escursionistico in vari ambienti, tra cui quelli vulcanici – le guide AIGAE dell’associazione eoliana hanno infatti deciso di “adottare” uno dei percorsi che si sviluppa in una zona di Lipari molto battuta dagli escursionisti e che versava in condizioni di abbandono; nelle prossime settimane, le guide hanno inoltre programmato ulteriori interventi di pulizia nei tratti meno agibili di altri importanti sentieri (per esempio tra Lami e Canneto, tra cave di caolino e Palmeto, tra Palmeto e Valle Pera).
Ma il volontariato non può bastare per risolvere i problemi legati all’abbandono e al degrado dei sentieri. La riflessione che porgiamo in modo costruttivo alle amministrazioni comunali delle sette isole è frutto di un ragionamento sereno ma pragmatico. A settembre potrebbe ripartire il circuito delle presenze turistiche legate all’escursionismo, che negli ultimi anni ha registrato un costante incremento numerico e prodotto anche un sensibile ampliamento della stagione. Con la straordinaria risorsa dei sentieri alle Eolie si potrebbe lavorare fino a novembre, magari a dicembre, forse – alla luce degli inverni miti che hanno caratterizzato gli ultimi anni – anche ben oltre questi mesi.
Il periodo di “clausura” e le varie preoccupazioni legate all’emergenza Covid hanno però distolto l’attenzione da tale risorsa, oltre a impedire interventi ormai ordinari – come quelli promossi ogni primavera dal FAI a Panarea, o finanziati abitualmente dai turisti residenziali ad Alicudi e Filicudi – gestiti sotto forma di volontariato.
Lo stato attuale della maggior parte dei sentieri è drammatico: da anni a Vulcano la “Via Reale” (recuperata da volontari locali) che collega il Piano al Porto è interrotta da una frana; i sentieri n. 2, n. 4 e n. 7 di Salina – per citarne alcuni – sono impercorribili per la presenza di estesi roveti, così come quelli sommitali di Alicudi; la macchia invade ampi tratti di molti dei sentieri di Filicudi, Panarea e Lipari. In questo desolante scenario, l’unica nota positiva riguarda Stromboli, dove l’ex Azienda Foreste Demaniali starebbe ripristinando la sentieristica. Non possiamo che esserne lieti, sottolineando tuttavia l’urgente necessità di interventi ad ampio raggio, perché le Eolie – fortunatamente – sono sette. Ed è indispensabile pianificarli ora, per presentarsi all’auspicato appuntamento con i visitatori autunnali con le carte in regola (ovvero i sentieri puliti), scongiurando il rischio che le isole vengano definitivamente cancellate dalle mappe del turismo escursionistico nazionale e internazionale.
Noi siamo disponibili a collaborare e a dare il nostro contributo, sia in termini di conoscenze sulle priorità, sia come forza lavoro. Ma desidereremmo cogliere un segnale di attenzione, anche minimo, da parte di chi amministra un territorio certamente complesso e al contempo ricco di risorse, che non si esauriscono soltanto nel sole e nel mare di una stagione altrimenti troppo breve.
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