Cerchiamo di essere ottimisti: a fine anno, sperando comunque di vivere più sereni e liberi almeno una parte di estate, saremo fuori dai guai più grossi del dramma pandemia.
L’anno prossimo è lecito
attendersi un ritorno alla (quasi) normalità, a cui si aggiungerà per noi lo
spartiacque delle elezioni locali.
Il momento elettorale faciliterà
il confronto e l’analisi franca sulle ragioni del declino sociale ed economico
(iniziato decisamente prima dell’emergenza covid) che lamentiamo ma non
affrontiamo?
Non ci credo ma lo spero, perché
non si può continuare a vivere tra approssimazione, abusi, incuria,
clientelismo, pettegolezzi miserrimi e rancori.
Una comunità, qualsiasi comunità,
non resiste a lungo quando tali disvalori prendono il sopravvento, si sfalda e
si avvia all’autodistruzione.
Nei discordi rassegnati, negli
atteggiamenti ipocriti o smaccatamente incivili si scorge tutto il disagio di
una popolazione che non coltiva sogni e speranze che vadano oltre il piccolo ed
effimero vantaggio privato.
Del resto, anche la politica è
ridotta a mercimonio, poca la “passione” degli attori ma smisurata l’ambizione:
di uno stipendio, di un trampolino per la professione privata o di un
riconoscimento che nasconda la propria mediocrità. Costi quel che costi (alla collettività)!
Mancano lo “spirito” costruttivo
e solidale, la condivisione di un progetto comune e la responsabilità
dell’impegno.
Ancora, il riconoscimento del
merito e il rispetto delle regole di civile convivenza sono schiacciati
dall’arrivismo predatorio degli inetti organizzati in clan e dalla violenza
impunita dell’abuso.
Troveremo la forza morale per uno
scatto di dignità, prima civico e poi politico, che ci consenta di cambiare
registro?
La ragione induce al pessimismo, ma la volontà può fare miracoli…!
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO
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