Ed ancora per quanto riguarda il servizio idrico integrato è stata approvata la gestione in economia, approvazione tariffe per gli anni 2022/2023 e piano dei costi 2022 - 2023.
L'influenza dei costi energetici porterà, nel 2023, per i cittadini del Comune di Lipari, ad un aumento del costo dell'acqua pari al 7%.
Contrari alla delibera e, quindi, all'aumento i quattro consiglieri d'opposizione presenti in aula: Adolfo Sabatini, Cristina Dante, Giorgia Santamaria e Raffaele Rifici.
Il civico consesso ha dato anche il via libera al Piano finanziario per il servizio dei rifiuti solidi urbani per il 2022 - 2025 e agli oneri di urbanizzazione per il quinquennio 2022 - 2026 e costo del costruire per l'anno 2023.
Per quanto concerne i rifiuti la tariffa resta invariata ma si punta ad un incremento della differenziata che, come ha ribadito in aula, il dirigente Mirko Ficarra è in atto al 50% circa.
Attraverso la consigliera Cristina Dante la minoranza ha chiesto l'applicazione di tariffe diverse per le frazioni liparesi di Pianoconte e Quattropani che non usufruiscono del servizio porta a porta.
Il consiglio comunale liparese, dopo la sospensione di un'ora, in quanto la fuoriuscita dall'aula dei consiglieri d'opposizione ha fatto cadere il numero legale, ha anche approvato, con il voto all'unanimità della maggioranza, dieci debiti fuori bilancio, derivanti in larga maggioranza da sentenze ed atti esecutivi.
Prima della votazione dei debiti fuori bilancio, il sindaco Riccardo Gullo, intervenuto in aula, ha criticato la precedente gestione politico - amministrativa, respingendo al mittente, le accuse di irresponsabilità arrivate dall'opposizione.
Il civico consesso ha dato anche il via libera al Piano finanziario per il servizio dei rifiuti solidi urbani per il 2022 - 2025 e agli oneri di urbanizzazione per il quinquennio 2022 - 2026 e costo del costruire per l'anno 2023.
Per quanto concerne i rifiuti la tariffa resta invariata ma si punta ad un incremento della differenziata che, come ha ribadito in aula, il dirigente Mirko Ficarra è in atto al 50% circa.
Attraverso la consigliera Cristina Dante la minoranza ha chiesto l'applicazione di tariffe diverse per le frazioni liparesi di Pianoconte e Quattropani che non usufruiscono del servizio porta a porta.
Il consiglio comunale liparese, dopo la sospensione di un'ora, in quanto la fuoriuscita dall'aula dei consiglieri d'opposizione ha fatto cadere il numero legale, ha anche approvato, con il voto all'unanimità della maggioranza, dieci debiti fuori bilancio, derivanti in larga maggioranza da sentenze ed atti esecutivi.
Prima della votazione dei debiti fuori bilancio, il sindaco Riccardo Gullo, intervenuto in aula, ha criticato la precedente gestione politico - amministrativa, respingendo al mittente, le accuse di irresponsabilità arrivate dall'opposizione.
RIPORTIAMO, AVENDOLO RICEVUTO, L'INTERVENTO, CON I RILIEVI MOSSI DAL GRUPPO D'OPPOSIZIONE, SULL'IDRICO
La proposta di delibera in trattazione con all’oggetto “Servizio Idrico integrato –
Gestione in economia, approvazione tariffe per gli anni 2022-2023 e
approvazione piano dei costi 2022-2023” non soddisfa l'obbligo previsto dalla
legge di una programmazione triennale dei piani finanziari propedeutici al
bilancio in ossequio alla cosiddetta “armonizzazione contabile”.
La stessa, infatti, prevede nella parte dispositiva l'approvazione di un piano dei
costi e delle tariffe del SII per soli due anni (2023 e 2024), nonostante le
premesse e la parte motivazione affermino, contraddittoriamente e per ben due
volte, che “il presente piano dei costi e delle tariffe del SII ha un estensione
triennale”, così come imporrebbe, tra l'atro, la legge.
Evidentemente queste affermazioni traggono origine da un semplice errore
di “copia e incolla” che dimostra la superficialità e la contraddittorietà del
presente piano dei costi sottoposto all'approvazione dell'odierno Consiglio
comunale nonostante sia monco dell'annualità 2024.
Un’altra nota negativa, purtroppo, consiste anche nell'incremento della tariffa
del 7% nonostante gli ultimi 11 anni avessero visto la tariffa congelarsi, se non
addirittura diminuire, grazie agli interventi legislativi fatti approvare dalla
precedente amministrazione.
Evidentemente questa amministrazione non è stata capace di fare altrettanto
gravando oggi l'aumento dei costi sui nostri concittadini, già particolarmente
vessati da un'inflazione galoppante.
Inoltre non comprendo se sia possibile l’adozione di un piano finanziario senza
alcun investimento quando la legge (154 del D. Lgs 152) imponga invece che la
tariffa debba assicurare l’integrale copertura dei costi di investimento e di
esercizio.
Questo piano non prevede alcun investimento, nè la quota prevista per la
manutenzione urgente, quantificata ad un valore neanche corrispondente a
quanto stanziato l’anno precedente, può
̀ essere considerato investimento.
L’amministrazione crede forse che ci saranno meno manutenzioni straordinarie
da effettuare durante l’anno?
Diversamente, saremo costretti a pagare in futuro debiti fuori bilancio per gli
interventi che inevitabilmente dovranno essere effettuati.
Ritornando al mancato soddisfacimento dell'obbligo previsto dalla legge
dell’adozione di una programmazione triennale dei piani finanziari propedeutici
al bilancio, per il quale questo piano risulta palesemente in contrasto, non
essendo stato determinata l'annualità 2024 né nella parte dispositiva della
proposta e né nei relativi allegati, anche riportando per assurdo gli eventuali
parametri di spesa ed entrate a zero.
La motivazione sembra essere stata riportata nelle premesse quando si riporta
l'ennesima norma, la legge n.185 del 09.08.2022, che seppur impone delle
scadenze per l’affidamento del SII ad un gestore unico, cosa già
̀ prevista dalla
norma fin dal 1994 (legge galli) e più recentemente da una norma regionale del
2015, non dà assoluta garanzia che ciò
̀ si realizzi nei tempi previsti.
Se pensiamo, inoltre, che la suddetta legge è stata nei fatti emanata al fine di
prorogare quanto stabilito con il D.L. 6 novembre 2021 n. 152, nella parte in cui
si preveda che le gestioni del servizio idrico in forma autonoma dovevano essere
affidate al gestore unico da parte dell’ente di governo dell’ambito, ci si rende
immediatamente conto della superficialità con la quale è stato redatto l’odierno
piano dei costi e delle tariffe del SII presentato oggi al Consiglio Comunale.
Non risulta, inoltre, che altri Comuni abbiano eliminato in forza della superiore
legge i capitoli in entra e uscita per l’annualità 2024 dal piano dei costi e della
tariffa del SII, né che tanto meno abbiano redatto o variato i propri bilanci in
funzione di quanto previsto da una norma che non dà assoluta certezza
dell’affidamento da un gestore unico del SII entro il 2023.
La stessa ATI è stata più volte commissariata e oggi, nonostante sia stato
adottato dall’assemblea il piano d’ambito, grazie all’intervento dell’ennesimo
Commissario straordinario, siamo lontanissimi dall’affidamento del SII ad un
gestore unico.
Tra l’altro lo stesso Piano d’Ambito, oltre a non prevedere con certezza che la
fatturazione e riscossione della tariffa avvenga per mezzo del gestore unico,
prevede invece una lenta adesione dei comuni al gestore unico, spalmata in 4
anni. Siamo sicuri che il nostro Comune potrà o riuscirà ad aderire già il primo
anno?
Inoltre, chi può
̀ attestare credibilmente di essere certo che nel 2023, tutti gli
adempimenti previsti dall’art. 14 della legge n.185 del 09.08.2022 avranno esito
positivo, al punto da escludere il servizio idrico integrato dalla programmazione
triennale imposta dalla legge?
Quanto sopra diventa ancora più drammatico se si va a leggere meglio il comma
5 dell’art. 14 della predetta legge, che stranamente l’odierna proposta non
riporta in nessuna delle sue parti.
Il secondo e terzo periodo del predetto comma, infatti, recita “Gli oneri
derivanti dall'affidamento di cui al comma 4, qualora non coperti
da entrate tariffarie e da altri contributi pubblici, sono posti a
carico degli enti inadempienti, che provvedono prioritariamente al
soddisfacimento dei crediti nei confronti della societa' affidataria del servizio
idrico integrato, mediante risorse indisponibili fino al completo soddisfacimento
dei predetti crediti, che non possono formare oggetto di azioni da parte di
creditori diversi dalla societa' affidataria. Gli enti locali proprietari
delle infrastrutture idriche garantiscono il debito residuo fino
all'individuazione del nuovo soggetto gestore.
Ciò significa, in parole povere, che nel momento in cui l’Ati Messina esaurirà le
proprie risorse indisponibili in mancanza di entrate tariffarie, praticamente
subito, sarà il Comune di Lipari a dover garantire il debito residuo per la
gestione del servizio tramite il gestore unico individuato con poteri sostitutivi
dal Presidente della Regione o dal Consiglio dei Ministri.
Praticamente l’eliminazione dei capitoli in entra e uscita per l’annualità 2024 dal
piano dei costi e della tariffa del SII che i Consiglieri Comunali oggi sono chiamati
ad approvare esporrà il nostro Comune ad un alto rischio finanziario, fino
all’ipotesi estrema del Dissesto finanziario. Un dissesto quasi annunciato per
l’incapacità dell’attuale Amministrazione di reperire, tramite le dovute
interlocuzioni governative, i fondi necessari al soddisfacimento delle maggiori
spese che gravano sulla gestione del nostro Servizio idrico.
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