DISAGIO SOCIALE
(incognita per il futuro)
Ma cos’è Lipari, cosa
rappresenta Lipari, cosa sarà Lipari, ci sarà ancora Lipari ?
Cosa rappresenta Lipari, il
posto dove il sole ti dice vivi in una favola..
Cosa sarà Lipari, tentare di
prevedere il futuro di cosa sarà Lipari è come guidare una macchina su una
strada senza luci, ma con lo sguardo fisso nello specchietto retrovisore:
Ci sarà ancora Lipari, puoi
lasciare Lipari, questo si puoi farlo, ma non lasciare che Lipari lasci te.-
Partendo da queste poche
frasi mi chiedo quanto di tutto questo esiste ancora a Lipari ? Perché leggendo
le varie pubblicazioni, nessuna storia parla del tessuto sociale di Lipari.-
Per questo, ho letto e
riletto tante volte, gli articoli di questa testata giornalistica a firma del
Direttore, Salvatore Sarpi, ed ho anche ricevuto delle telefonate da amici di
sempre, che mi chiedevano cosa ne pensassi di tutte queste brutture che si
vanno verificando nelle isole, e più leggevo e più ascoltavo e più mi rendevo
e, mi rendo conto, che tutte quelle previsioni che in molti avevano etichettato
come sciagure, visioni immaginarie, come troppa sfiducia nei giovani eoliani,
adesso sono sempre più attuali.-
Il tutto è diventato realtà,
il tutto ha sopraffatto quanti nelle loro incaute, poco assennate, affermazioni
di ottimismo non sono riusciti a vedere oltre il loro naso.-
Non hanno visto o no hanno
voluto vedere ? Questa domanda nella coscienza di questi soloni sicuramente
martellerà a vita, ma dipende pure, se questi hanno una coscienza.-
Questo andazzo di cose, è
figlio di scelte sbagliate o scelte fatte malissimo, è frutto di una totale
assenza di politica sociale, è frutto e conseguenza della mancata
programmazione specialmente verso i giovani, i futuri amministratori di queste
isole.-
Sono trascorsi venticinque
anni, cinque lustri, un quarto di secolo senza che nessuno mai abbia veramente
pianificato qualcosa di serio, di importante, di concreto, di valido per i
giovani e verso un tessuto sociale che, lentamente ma inesorabilmente si andava
disgregando i rapporti cessavano, la comunicazione tra le parti diventava
inesistente; in questo quarto di secolo, se ne sono dette di tutti i colori, si
sono fatte promesse che già la metà erano troppe, hanno illuso famiglie e
ragazzi di avere a portata di mano un futuro migliore.-
Ho avuto modo di scrivere,
più volte, che il degrado sociale trova terreno fertile sui livelli di
schiavitù intellettuale e morale presenti nella nostra moderna comunità e
dunque anche nelle nostre isole, il problema non sono le intimidazioni e la
pura, che comunque destano sempre preoccupazione e non poca, ma la risposta sta
in quanto siamo disposti ad essere sudditi e complici, a seguito della perdente
speranza per il tradimento di tutti coloro che hanno promesso invano; ed in
tutto questo anche politica e chiesa vanno d’accordo, questo porta al “fideismo
e paternalismo” che generano consensi ma, che rende ciechi e con la mente
offuscata ed annebbiata; si deve comprendere che il vero male di una simile
società, con tutti questi risultati, non è la paura, né il plagio, né la
violenza o le minacciose prediche a soggiogare le menti delle persone, ma è la
fiducia cieca e, mal riposta, verso chi non lo merita e che porta a generare
consenso tacito o palese che consente di subire e far credere che tutto questo
non poteva succedere alle Eolie, che era impossibile che succedesse a Lipari.-
I giovani ed anche,
ultimamente, i meno giovani, nella stragrande maggioranza non riescono a
trovare nessun tipo di occupazione decente e duratura, di conseguenza sono
costretti o ad emigrare o a rendersi partecipi di azioni criminali, che
probabilmente non rientravano nelle prerogative iniziali.-
In questi venticinque anni
di oscurantismo morale, abbiamo permesso a chi prometteva cambiamento,
moralizzazione, legalità e pulizia di comportarsi esattamente al contrario, ed
oggi paghiamo ancora a carissimo prezzo quelle illusioni, perché sono venuti a
mancare dei cardini fondamentali della società, la famiglia, fisicamente non è
mai sparita, ma è cambiata in peggio, non si riconosce più l’autorità paterna,
una volta forse troppo esagerata, guai a disobbedire o a non tenere conto,
prima i papà fingevano di non vedere ma al sorgere del conflitto bastava una
parola dello stesso e tutto si risolveva; oggi i padri si comportano come
amici, purtroppo al servizio dei figli, anche quelli già maturi, li difendono
sempre anche in caso di torto talmente evidente da non poter essere ignorato.-
La scuola, quell’istituzione
che si aggiunge, o dovrebbe, in modo concreto alla famiglia, la famiglia ti
educa, ti forma la scuola di istruisce mette in atto e si aggiunge alla tua
formazione, ti forma culturalmente, adesso cos’è la scuola se non un bubbone,
un qualcosa di poco gradevole per molti ragazzi, la scuola dove la tua
educazione diventa cultura, adesso diventa un posto per preparare
incontri/scontri, dove affrontarsi non sui libri ma sulle strade, e questo in
forme ridotte lo troviamo anche nelle nostre scuole, dove circola droga, dove
il sapere passa in secondo piano, le priorità anche se effimere sono di altra
natura.-
Certamente non è facile per nessuno, adesso mettere un freno, arginare una forza devastante che lentamente sta erodendo quella socialità prettamente eoliana, fatta di amicizia, di rispetto, di fiducia, questi termini adesso sono solo vaghi ricordi scritti su un foglio di carta ingiallito.-
A quelli che invocano delle
iniziative che andrebbero per prime attuate verso i genitori, mi piacerebbe,
ancora e per l’ennesima volta, ricordare quanto nel 1985 scrisse un vero Nostradamus
eoliano, il Prof. Pino Paino, illustre e vero storico, nonché sagace politico,
cito testualmente quanto in quella sua disamina che portò all’attenzione del
consiglio comunale <… per venti giorni di bagordi sfrenati ci prostituiamo
ad una qualità mediocre, di quella voce che eufemisticamente definiamo turismo
… ed ancora … tra qualche anno ci
ritroveremo con una classe di giovani che saranno frustrati, alcolizzati e
drogati … > qualcuno di queste menti eccelsi attuali, avrebbe qualcosa da
obiettare a chi ha visto molto lontano ? Avrebbe qualcosa da ridire su una
presunzione che si è rivelata in tutta la sua crudeltà ? Avrebbe qualcosa da
obiettare nei modi e nei termini che il Prof. Paino ha usato ?
La dura realtà è sotto gli
occhi di tutti.-
Catastrofismo ?
Assolutamente no, ma presa di coscienza di un a realtà che non si può più
ignorare, sono giuste le battaglie per la salvaguardia dell’ospedale, del
tribunale, dei servizi marittimi, di un turismo che dia respiro all’economia
eoliana, ma bisogna prevedere che, fortunatamente, nessuno è eterno e domani
distruggere quando faticosamente costruito, ci vuole ben poco.-
Si potrebbe scrivere ad oltranza, ma non credo sia
possibile più di tanto, una volta ho definito Lipari il <paese perduto> poi ripensandoci ho
ritenuto che la vera definizione possa essere <il paese non c’è più>.-
Concludo con una frase che
per me è sempre attuale, che è stata scritta dal grandissimo Victor Hugo a
proposito del suo inestimabile libro “ I Miserabili “ < … fino a quando si
avranno sulla terra ignoranza e miseria di spirito, di comportamento e di
moralità, i libri del genere di questo potranno non essere inutili … >-
Bartolino Ferlazzo
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