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sabato 4 marzo 2023

PESCA LA GRANDE INCOMPIUTA (negligenze ataviche, figlie di speculazioni e mancate scelte). Riflessione di Bartolino Ferlazzo


                                                   PESCA LA GRANDE INCOMPIUTA

(negligenze ataviche figlie di speculazioni e mancate scelte) 

Ho letto, con molto interesse, il documento della Regione Siciliana denominato “ POFEAMP Sicilia 2014/2020 priorità n.1 Promuovere la pesca sostenibile sotto il profilo ambientale, efficiente in termini di risorse, innovativa, competitiva e basata sulle conoscenze – Misura 1.43 – Porti luoghi di sbarco, sale per la vendita all'asta e ripari di pesca Art.43 del Reg. (UE) n.50872014) Bando di attuazione anno 2023 “ dunque un insieme di Unione Europea, Ministero dell'agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste, FEAMP Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e Regione Siciliana; un bel quartetto, che ha preso a cuore la necessità di dare un impulso diverso, attuabile, credibile e possibile alla pesca nella regione siciliana per quanto di competenza, una buona intenzione che potrebbe, usiamo sempre il condizionale, dare una svolta ad un settore che è stato sempre bistrattato, perseguito da leggi, lacci e lacciuoli vari, in particolar modo dall' Unione Europea, ricordiamo tutti che bisogna pescare solo delle vongole che non superino determinati millimetri, ci rendiamo conto vero ?, forse adesso vogliono fare ammenda ? Vogliono apparire agli occhi dei tanti come i nuovi benefattori ? Vogliono rifarsi una verginità perduta ormani a Pigalle ?

Comunque non possiamo fare il processo alle intenzioni, perché in tutto questo sono coinvolti tutti, nessuno escluso;

*) iniziamo dal bando che a pagina 13 prevede, riporto integralmente < … per la partecipazione al bando i richiedenti dovranno far pervenire, entro e non oltre le ore 12,00 del 31 marzo 2023 esclusivamente per posta elettronica la documentazione … - … il termine di presentazione della domanda di sostegno economico è perentorio … >;

*) criteri di ammissibilità < … sono ritenuti ammissibili gli interventi che mirano a: migliorare le infrastrutture e i servizi dei porti di pesca, delle sale per la vendita all'asta, dei siti di sbarco e dei ripari di pesca (compatibilmente con i tempi indicati nel bando), investimenti destinati a strutture per la raccolta di scarti e rifiuti marini (in merito all'obbligo di sbarco delle catture nonché per la valorizzazione della parte sottoutilizzata del pesce catturato), investimenti nei porti, nelle sale per la vendita all'asta, nei luoghi di sbarco e nei ripari di pesca, investimenti finalizzati alla costruzione o all'ammodernamento di piccoli ripari di pesca;

*) sono esclusi, in qualunque caso, gli interventi finalizzati alla costruzione di infrastrutture  - ex-novo – di porti, siti di sbarco e sale per la vendita all'asta;

*) gli interventi proposti dal progetto dovranno essere – cantierabili – o a un livello – esecutivo – e devono improrogabilmente essere conclusi – entro 4 mesi dalla data di notifica del provvedimento di concessione del finanziamento – non potranno essere concesse proroghe, il progetto si può ritenere concluso quando il “livello di realizzazione è almeno pari all'80% della spesa ammessa a finanziamento, in tal caso il progetto dovrà essere dichiarato funzionale e funzionante “;

*) tutta la documentazione (elaborati tecnici), per la quale sia prevista la prestazione di un professionista, dovrà essere sottoscritta digitalmente da tenici qualificati regolarmente abilitati e iscritti ai rispettivi albi professionali, in parole poevere deve essere una dichiarazione asseverata; segue una serie di richiami sulla procedura, sui costi, sui progetti, sulle richieste, tutta documentazione, ed in particolare a pagina 10 vengono elencati una serie di criteri relativi all'operazione come numero di pescherecci iscritti nell'ufficio marittimo ricadente nell'ambito portuale oggetto dell'iniziativa, numero di GT dei pescherecci iscritti nell'ufficio marittimo ricadente nell'ambito portuale oggetto dell'iniziativa, iniziative che prevedono investimenti per la realizzazione/ammodernmento di strutture per la raccolta di scarti e rifiuti marini, iniziative che prevedono investimenti finalizzati a migliorare la sicurezza dei pescatori, iniziative finalizzate all'ammodernamento di piccoli ripari di pesca, numero di posti barca creati e/o ammodernati, non potranno essere ammessi alla selezione i progetti avanti livelli di avanzamento inferiori alla fase esecutiva, l'importo massimo ammissibile per ogni progetto è pari a 250.000,oo euro.-

Al capitolo – vincoli e limitazioni – viene ribadito che non sono ammesse a rendicontazione le spese relative, tra l'altro, < costi/spese/oneri connessi alla costruzione di nuovi porti, nuovi siti di sbarco o nuove sale per la vendita all'asta >.-

A seguito di tutto questo ben di Dio di aiuto !!! sorgono spontanee alcune domande e diverse considerazioni; domande dopo anni di prevaricazione assoluta con leggi varie che hanno mortificato i pescatori, adesso si porge loro una mano, ma non si da scampo sulla tempistica, da un lato una piccola carota dall'altro un enorme bastone, allora sarebbe questa la nuova strategia per il rilancio della pesca ? E tutte quelle marinerie che non hanno la dotazione di piccoli porti, piccoli ripari, sale di vendita vengono lasciate fuori ? Non hanno diritto di intraprendere l'attività che hanno scelto di svolgere nella loro vita ? Egregi soloni, specialmente europei, non vi sembra una forte, assoluta e totale discriminazione, di chi ha dovuto subire malefatte nel passato ?

Considerazioni, quello che con vari documenti, non ultimo quello che abbiamo appena portato a conoscenza, adesso si vuole spacciare come una totale ed innovativa riforma della pesca, non è altro che una brutta copia di quanto, una grande esperta di problemi delle isole minori siciliane, Gin Racheli, pubblicò nella rivista - l'Italia che sogniamo, l'Italia che vediamo - nel 1977, si avete letto bene 1977 esattamente 46 anni fa, mezzo secolo fa e, come sua consuetudine avanzò una personale, condivisibile o meno ma alla luce di quanto leggiamo assolutamente condivisibile, proposta ovvero < … dare alle isole il ruolo di centrali del recupero ecologico del mare e di sviluppo di tutte le attività ad esso connesse e, cioé: allevamento e ripopolamento ittico, studi e ricerche a ciò finalizzati, pesca e maricoltura, formazione specialistica dei giovani, sia isolani che delle coste antistanti, recupero storico-archeologico anche subacqueo, sfruttando vecchi stabili ed adibirli a magazzini di concentrazione del pescato, pulitura dello stesso fino all'inscatolamento ed immissione sul mercato, del prodotto pescato in loco ...-

Dunque espertissimi soloni, avete solo scopeto l'acqua calda, avete riportato quanto, persone molto più lungimiranti di voi avevano previsto in tempi non sospetti, quanto adesso voi andate sbandierando come innovazione, ma quando mai, dovreste solo provare vergona, perché adesso in pochissimo tempo si dovrebbe approntare tanto materiale e documentazione varia, che conoscendo l'elefantiaca burocrazia italiana e siciliana, si impiegherebbero secoli; tutto questo è frutto della cattiva amministrazione che si è susseguita negli anni a mettere da parte, ad accantonare una delle voci che avrebbero potuto, veramente, dare una risposta valida al futuro dell'economia siciliana; ma si sa tutto questo a quelli non è che interessa più di tanto.-

A livello locale e di comune, si pagano adesso le storture di un modo di amministrare fuori da ogni logica, fuori da una ogni contenuto di progresso, si pagano adesso i peccati di personaggi che hanno dato un contentino a chi veramente aveva bisogno, ignorando quanto si andava proponendo e le idee, realisticamente denunciate (Racheli) solo perché magari non coincidevano con le aspettative di spartizione del potere, adesso si paga il non poter usufruire di queste nuove (!!!) iniziative, solo perché non lo abbiamo voluto, ed a quelli che hanno o fanno finta di avere corta memoria, desidero ricordare che nel mese di novembre 1953 l'allora sindaco Francesco Vitale ebbe ad emanare, con apposita ordinanza la numero 9895, i prezzi massimi e minimi per la vendita, sia all'asta che al minuto del pescato fresco.-  

Che dire, ogni commento sarebbe inutile adesso bisognerebbe portare avanti un'iniziativa, che non si è riusciti a partorire in 46 anni, è pura follia, come follia è stata la scellerata amministrazione di questo settore, di politicanti di basso profilo che mai hanno VOLUTO effettuare una scelta, in previsione di un futuro che sicuramente sarebbe cambiato.-

La conclusione è una e sola, ogni popolo ha il governo che merita.-

Bartolino Ferlazzo

 

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