Foto d'archivio |
Uno dei problemi più grandi che
oggi la nostra società deve affrontare è la dipendenza da telefonino.
La Nomofobia, l’ansia di non
essere collegati alla rete, colpisce la maggior parte degli studenti italiani.
I ragazzi dai 13 ai 20 anni,
chiamati dai sociologi iGen, la Generazione nativa digitale, passano anche 8,
10 ore al giorno attaccati allo schermo del telefonino (basta andare su
Impostazioni, e Benessere Digitale per vedere di cosa stiamo parlando, provare
per credere.
E poi, se siete genitori o insegnanti, preparatevi a tutte le scuse che i ragazzi vi daranno, compresa quella che è la scuola che li costringe a passare tutto il loro tempo sullo Smartphone.
Sulla rete il bullismo diventa Cyberbullismo,
e sono sotto gli occhi di tutti gli effetti devastanti sugli adolescenti, i
genitori sono sempre gli ultimi a venire a sapere cosa è successo, prima.
La tendenza a far ubriacare alle feste i ragazzi, per poi riprenderli col cellulare è un gioco di moda, come fosse un Challenge di Tik Tok, ma spesso per le ragazzine inizia una vera persecuzione.
L’ultimo campo Soss, che ha
visto, insieme ai volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa anche i
rappresentanti degli Scout delle Eolie, è stato il più riuscito finora, anche
per la partecipazione degli insegnanti, che hanno per una volta rinunciato alle
comodità delle gite scolastiche, in hotel, per sporcarsi le mani con i loro
allievi, cucinando, e lavando i piatti con loro, e impostando finalmente un
rapporto più giusto e reale con loro, senza voti o giudizio, solo
collaborazione.
“-E’ stato fantastico vedere i
miei allievi sotto una luce del tutto nuova”- commenta un insegnante di lettere del Liceo Vailati di Genzano “-le
ragazze, che hanno voti altissimi, hanno dimostrato spesso un’incapacità totale
nelle cose pratiche, come aprire un barattolo di pelati, mentre due ragazzi,
che sembravano in lotta con la scuola, si sono dimostrati autentici animatori,
disponibilissimi ad aiutare chi era in difficoltà, portando avanti il gruppo
con le tecniche del Team Building, in cui nessuno resta indietro, e la cosa più
meravigliosa è che a fine campo hanno deciso di continuare l’esperienza, anche
se questo li obbligherà ad impegnarsi di più nello studio, Riccardo, il
responsabile, pretende il miglioramento della rendita scolastica se si vuole
fare attività con la sua associazione, l’APS Dojo Zen.”-
In cosa consiste il Campo SOSS?
“-L’abbiamo ideato anni fa nell’ambito dell’APS Dojo Zen, e oltre a permettere agli studenti di vivere una splendida avventura a contatto con la natura, è un momento durante il quale poter affrontare tematiche di contrasto al Bullismo e Cyberbullismo. Riflessioni che affrontiamo con l’allenamento sul tatami e il supporto dei libri del giornalista Luca Pagliari, distribuiti ai ragazzi. I gruppi dei ragazzi come in una vera comunità, si sono dovuti occupare della preparazione di colazioni, pranzi e cene. Un’esperienza che vivono tutti alla pari, professori inclusi, dove il rapporto viene visto da una prospettiva nuova. Un’occasione unica per potersi conoscere meglio a vicenda, e dove trovare lo spazio per un confronto o uno sfogo diretto e sincero, fuori dalle dinamiche scolastiche. In questo i ragazzi delle Eolie sono ormai maestri, e sono stati utilissimi a tutti con la loro determinazione e simpatia, anche se erano più piccoli anagraficamente erano i più preparati degli aiuti-istruttori”-.
In cosa si sono cimentati gli allievi questa volta ?
“-Oltre ai workshop con la Protezione Civile, con interventi di
spegnimento incendi, ricerca di persone scomparse con i droni e costruzione di
barelle con mezzi di fortuna, tutte cose drammaticamente di attualità, vissute
in totale sicurezza e professionalità, abbiamo ripassato le tecniche salvavita:
dal massaggio cardiaco alle manovre di sblocco respiratorio. Ricordando le
lezioni a Salina di Elio Benenati gli allievi con imbragature, moschettoni e
corde hanno lavorato sul concetto di sicurezza e di supporto reciproco”-.
La sicurezza, un
tema molto sentito nei PCTO
“-Il tema della sicurezza, fuori dalla scuola, dello stare sempre
vigili nelle situazioni fuori dalla propria “bolla di confort”, spesso creata
proprio dai genitori, è una delle tematiche che permettono agli allievi di
vivere veramente l’Alternanza Scuola Lavoro come un’occasione importantissima.
Anche le semplici escursioni, o le gite scolastiche possono diventare rischiose
se non si è attenti ad evitare certe situazioni.
Il 31 gennaio
a Genzano,”- ci racconta ancora Riccardo Ricci, “-sempre insieme agli
istruttori dei Soss e del gruppo Scout abbiamo incontrato Don Ciotti, il
fondatore di Libera Contro le Mafie, l’impegno civile è un tema che appassiona
gli allievi, come la difesa dell’ambiente”-
Ci sono ragazzi che questi campi, che si svolgono anche in estate, li
hanno fatti più volte?
Giusuè e Saba, 17 e 15 anni, del gruppo Scout delle Eolie, che da
soli, con un lungo viaggio di 14 ore e 800 km, dall’Isola di Salina nelle Eolie
sono venuti a condividere questi cinque meravigliosi giorni di libertà da una
rete che ci opprime sempre di più, con i nuovi allievi, loro ormai sono
espertissimi.
Saba è al suo 6° campo con noi, ma era già molto brava, è venuta a
questo Soss perchè ha saltato il campo Scout invernale per una semplice
influenza, Giosuè invece ha già sperimentato anche il volontariato all’estero,
in Albania, ma lui è quasi maggiorenne, ormai.
Abbiamo inviato a tutti i sindaci delle Isole, a Lipari e Salina, una
lettera per aggiornarli, e favorire la crescita dei ragazzi delle Isole, a
volte con piccole cose si hanno risultati incredibili, basta credere in loro,
come dice Don Ciotti, i ragazzi sono fantastici, se si da loro l’opportunità di
dimostrarlo.
Un consiglio che
ci vuoi lasciare?
A educatori e genitori quello di aggiornarsi sulla iGen, la Generazione
Smartphone, dai 13 ai 18 anni, con libri illuminanti come Iperconnessi, di
J.M.Twenge. Per chi non avesse tempo di leggere va bene anche un film come “E
noi come stronzi rimanemmo a guardare”, di Pif.
Pensare che le “cose
strane” stiano succedendo solo al proprio figlio (e purtroppo le ragazze
subiscono anche di più gli effetti devastanti dello smartphone, rimanendo anche
più di 10 ore al giorno sul cellulare) non risolve le cose: questa generazione
è costantemente connessa alla rete, ma estremamente fragile e insicura. La
formula Soss, studiata con Psicologi, Sociologi, Professori, Genitori ed altri
esperti, sembra portare riscontri positivi. Come diciamo agli allievi, mai
smettere di sognare, e mai arrendersi, mai!
I campi Soss si
possono svolgere in tutta Italia, basta la collaborazione tra scuole, genitori
e istituzioni.
Per maggiori info sui prossimi campi SOSS si può contattare Riccardo Ricci
al n. 393.9445951
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