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giovedì 20 aprile 2023

A Vulcano, scoperto batterio che divora «in modo incredibilmente rapido» le particelle di CO2: l'utilità per ripulire l'atmosfera

Il particolare microbo, appartenente alla famiglia dei "cianobatteri", è stato osservato per la prima volta da alcuni scienziati americani, a settembre 2022, in una sorgente termale di origine vulcanica presente nell'isola.

Esistono microbi che "mangiano" le particelle di anidride carbonica (CO2), per poi trasformarla in "biomasse", ovvero materiali organici naturali che possono essere usati come fonte di energia pulita. Nei pressi dell'Isola di Vulcano, nell'arcipelago delle Eolie, alcuni scienziati americani hanno notato che uno di questi organismi riusciva compiere il processo «in modo sorprendentemente rapido».

Si tratta di un particolare tipo di microbo appartenente al gruppo dei "cianobatteri", organismi unicelllulari fotosintetici che vivono soprattutto in ambienti acquatici. Proprio in una sorgente termale di origine vulcanica, straricca di anidride carbonica, i ricercatori statunitensi hanno osservato il batterio nativo delle Eolie estrarre il carbonio dalle molecole di CO2 a un ritmo da record, superiore a quello di qualunque altro cianobatterio classificato finora.

La scoperta, risalente al settembre 2022, è avvenuta ad opera di un team di esperti guidato dal dottor Braden Tierney, della Harvard Medical School, e finanziato dall'azienda statunitense "Seed Health", nota per lo sviluppo di probiotici. Proprio ai laboratori della famosa università bostoniana gli esperti hanno inviato un campione di questi cianobatteri: oltreoceano hanno confermato che i microbi eolici crescevano molto più velocemente dei loro simili.

Potrebbe non essere un caso che il rinvenimento di questo particolare microbo abbia avuto luogo nei dintorni di un vulcano circondato dall'acqua. L'attività vulcanica infatti produce, tra gli altri gas, anche enormi quantità di anidride carbonica: in base a uno studio dell'Unione Geofisica Americana, la mole di CO2 emessa dai vulcani in un anno oscilla tra le 100 e le 500 milioni di tonnellate. Il vulcano più inquinante del mondo è l'Etna, che da solo contribuisce al 10% delle emissioni globali provenienti da attività di origine vulcanica (oltre 9mila tonnellate di C02 al giorno). 

Possibile dunque - anche se non ancora dimostrato - che i bacini d'acqua ricca di CO2 vicini all'Isola di Vulcano abbiano in qualche modo stimolato il proliferare di cianobatteri con capacità di fotosintesi superiori alla media. Secondo Tierney e colleghi, inoltre, il nuovo microbo delle Eolie aveva un'altra proprietà insolita: scendeva più in profondità nell'acqua, cosa che poteva aiutarlo ad assorbire maggiori quantità di CO2.

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