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lunedì 8 maggio 2023

Sabato al museo presentazione del libro “La vita quotidiana come storia: senza paure e senza psichiatria”

 


Sabato 13 maggio p.v. alle ore 17,30 nell’Aula Didattica del Museo Archeologico Eoliano si terrà la presentazione del libro “La vita quotidiana come storia : senza paure e senza psichiatria”, una antologia di scritti di Antonietta Bernardoni curata da un collettivo di allievi e seguaci delle teorie elaborate dalla studiosa.

Antonietta Bernardoni è nota per aver messo al centro della sua ricerca i processi di guarigione del cosiddetto malato mentale e per la sua critica radicale a psichiatria, psicanalisi, psicologia, per il cui superamento ha promosso i pubblici dibattiti dell’Attività Terapeutica Popolare e la costruzione della “disalienistica antropoevolutiva”, una nuova scienza per la quale nel campo dei rapporti umani tutti possono essere ricercatori e scienziati. La sua opera ha suscitato grande interesse, consenso e partecipazione, ma anche forti resistenze.

Nata il 2 novembre 1919 a Montese (Modena) , dove si è spenta dopo lunga malattia nel 2008, appassionata di studi umanistici e medico-scientifici, conseguì dapprima la laurea in lettere e filosofia all’Università di Firenze e, successivamente, la laurea in medicina e chirurgia all’Università di Modena.

Partecipò alla lotta partigiana, fu insegnante, medico condotto, terapeuta, ricercatrice.

Nel 1949, da studentessa di medicina al suo primo contatto con la psichiatria, maturò la sfiducia verso le capacità terapeutiche di coloro che avrebbero dovuto insegnarle a conoscere e a guarire le “malattie dell’anima” : lei vedeva piuttosto nei loro interventi un processo di medicalizzazione e psichiatrizzazione. A tale sfiducia si accompagnò la sua “scoperta delle capacità terapeutiche di tutti coloro che non vivono sfruttando od opprimendo altri uomini e che non hanno perciò alcun interesse a dissimulare la verità in ogni suo aspetto, specie per quanto si riferisce ai rapporti reali e concreti tra gli uomini”.

Rifiutando l’approccio tradizionale alla sofferenza definita psichiatrica, Antonietta Bernardoni cominciò ad operare per la trasformazione della situazione concreta nella quale era immerso il soggetto in difficoltà, operando in un primo tempo privatamente e poi pubblicamente, attraverso l’Attività Terapeutica Popolare da lei stessa creata.

La sua terapia privata consisteva in un approccio originale con il paziente, che si svolgeva con il sistematico coinvolgimento non solo di genitori e parenti, ma anche di amici, compagni di lavoro o di scuola del soggetto in difficoltà.

La seconda fase della sua ricerca si è concretizzata nella Attività Terapeutica Popolare, in cui l’aiuto non viene più fornito dalla dottoressa Bernardoni ma da una pubblica assemblea di Atp.

L’Attività Terapeutica Popolare non è un’attività medico curativa bensì una nuova forma di attività popolare preventiva di carattere gratuito, collettivo, concreto, continuativo, reciproco, non violento, che ha per oggetto lo studio scientifico della personalità, la promozione e la trasformazione della qualità della vita e dell’aiuto vicendevole tra sfruttati, secondo la definizione data dalla stessa Bernardoni.

Fonte : www.antoniettabernardoni.it

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