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domenica 11 giugno 2023

In memoria di Antonino Criscillo (di Gianni Iacolino)

(di Gianni Iacolino) L'ho conosciuto una notte di febbraio del 1972 a Stromboli. Un forte vento sferzava l'isola ed il vulcano ,per non essere da meno,ci metteva di suo qualche tremore così da far vibrare più forte i vetri delle imposte. La tempesta perfetta. Non capivo bene se fossi stato svegliato da questa baraonda di rumori o se si fosse trattato del bussare alla porta da parte di qualcuno. Non esisteva a Stromboli il campanello elettrico , eravamo al tempo del lume a petrolio e delle lampade a gas . Decido di andare alla porta e mi si presenta, anzi mi acceca con la sua potente torcia a batteria un omone che entra, quasi prepotentemente, seguito da una signora tedesca ed il suo bambino bisognoso di cure. Venivano da Ginostra con la barca in una notte da incubo. Si presenta con fare minaccioso : <sono Antonio Criscillo , direttore dell'ufficio postale di Ginostra>. Avevo attrezzato il mio ambulatorio di medico condotto di tutti quei presidi indispensabili in un'isola e nel giro di alcune ore, alle prime luci dell'alba, il ragazzino aveva superato la crisi e tutto volgeva per il meglio. Criscillo era molto più disteso e cominciò a mostrare quel lato simpatico e generoso del suo carattere. Ebbe inizio cosi un'amicizia sincera con qualche frequentazione estiva nella sua bella dimora affacciata sul mare.. Era intanto convolato a nozze con la professoressa Giovanna La Cava , abbandonando di colpo le sue abitudini da scapolone , decidendo di vivere a Lipari, anzi a Marina Corta, con Ginostra sempre nel cuore. Ossessionato dalla paura delle malattie, visse da malato per spegnersi da sano e fu sempre lo stesso uomo da giovane e da anziano : caparbio, genuino e verace. Così voglio ricordarlo cocciuto e simpaticone, minaccioso come quella notte di cinquantuno anni fa ed affettuoso ospite nel suo rifugio sotto il vulcano.

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