Sono sette piccole isole in totale (oltre a una manciata di isolotti) - viene scritto - tutte protette dall’UNESCO e ancora incontaminate poiché fuori dai sentieri battuti, ognuna con caratteristiche uniche, dalla vivace Lipari e la “verde” Salina, all’affascinante Panarea, l’infuocata Stromboli e l’accogliente Vulcano fino alle più selvagge e remote, Filicudi e Alicudi.
Lipari, la più popolata
La più grande e popolata delle Isole Eolie, Lipari è nota per il suo affascinante capoluogo con pittoresco porto e strade vivaci fiancheggiate da boutique e bistrot. Vanta coste meravigliose, scogliere frastagliate e punti panoramici mozzafiato. Siccome in passato ricopriva un ruolo importante nell’estrazione della pomice, i resti di tale attività hanno lasciato un residuo bianco sul fondo del mare, donando alle acque tutt’intorno splendide tonalità turchesi.
È una delle poche isole che consente ai visitatori di portare un’auto sul traghetto ma occorre tenere presente che soltanto i residenti possono guidare veicoli a motore da giugno a settembre (per evitare ingorghi estivi).
Data la sua posizione al centro dell’arcipelago, Lipari è un’ottima base da cui partire per esplorare le altre perle.
Salina, l’isola verde
La seconda isola più grande delle Eolie è spesso conosciuta come “l’isola verde” grazie alla sua rigogliosa vegetazione e alle due grandi cime lussureggianti: Salina è tranquilla, pullula di villaggi dove il tempo scorre lento e di affascinanti panorami costieri.
Si rivela altresì un’ottima scelta per i buongustai, apprezzata da tempo per i capperi e per la produzione del dolce vino Malvasia.
Ma non soltanto: un elogio va anche alle sue spiagge, piccole calette appartate come la spiaggia di Punta Scario, un ambiente unico da “vedere per credere”.
Stromboli, uno dei vulcani più attivi al mondo
La più estesa e orientale, Stromboli si fa ricordare per uno dei vulcani più attivi al mondo, dalle eruzioni regolari che, prima di scendere verso il mare, lanciano lava rossa verso il cielo notturno, come fuochi d’artificio.
L’isola si distingue poi per una bellezza aspra e incontaminata e per l’impegnativa e ripida salita fino al bordo del cratere, dove si viene ricompensati dalla vista delle pozze ribollenti di lava fusa e nuvole fluttuanti di vapore.
Filicudi, ricca di felci
Gli antichi Greci la chiamavano Phoenicusa, che significa “ricca di felci”, ed è proprio così. Insieme alla vicina Alicudi, Filicudi è una delle isole più remote dell’arcipelago e dona gemme naturalistiche, acque limpide e calette appartate, nonché antichi siti archeologici, entusiasmanti sentieri per escursioni e pace e tranquillità in abbondanza.
Il modo migliore per ammirarla è con un tour in barca, che permette di esplorare la costa frastagliata e punteggiata da numerose grotte tra cui la più famosa è la Grotta del Bue Marino, dove il dolce sciabordio delle onde produce un suono simile al muggito di un bue.
Alicudi, la più remota
La più remota in assoluto, Alicudi è un paradiso per chi cerca la natura, la solitudine e una breve fuga dal mondo moderno. Con circa 100 abitanti durante l’anno, qui non ci sono strade bensì gradini e mulattiere (gli asini sono la principale fonte di trasporto) e pochi servizi, oltre a due piccoli minimarket e un ufficio postale.
La maggior parte delle spiagge dell’isola (principalmente insenature pietrose) si possono raggiungere soltanto in barca.
Panarea, jet set internazionale
Adornata da fiori e piccoli candidi villaggi, l’isola più piccola dell’arcipelago ha un’atmosfera quasi greca. Nel corso degli anni è diventata una delle mete preferite del jet set internazionale: yacht privati costellano i porti e le celebrità affollano gli hotel di lusso, le boutique, le spiagge esclusive e la vivace vita notturna.
Tuttavia, la sera scivola in una calma deliziosa che richiede un aperitivo al tramonto con vista sul mare scintillante.
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