Comunicato
Mentre ci avviciniamo alla Pasqua, non possiamo fare a meno di notare l’ennesimo atto di incoerenza del sindaco Riccardo Gullo e della sua giunta, che hanno barattato la dignità degli abitanti di Stromboli e dell’intero arcipelago eoliano per una cifra misera. Un tempo si diceva che la dignità non ha prezzo, ma per il nostro sindaco vale esattamente 175.000 euro, o – per restare in tema pasquale – 30 denari, come quelli che ricevette Giuda quando tradí nostro Signore.
Lo stesso Gullo che, quando la Rai propose un risarcimento di 260.000 euro, si recò a Stromboli e lasciò che fossero i cittadini a decidere, questa volta ha adottato un approccio ben diverso: silenzio assoluto, nessun coinvolgimento della comunità, nessuna assemblea pubblica, nessun Consiglio Comunale. Un colpo di mano con cui ha accettato di chiudere la questione con la società “11 Marzo S.r.l.” per una cifra nettamente inferiore anche a quella proposta dalla Rai, senza nemmeno concedere ai cittadini il diritto di esprimersi.
A rendere il tutto ancora più paradossale è il fatto che la delibera in questione porta anche la firma dell’assessore Barnao, residente a Stromboli. Proprio chi avrebbe dovuto farsi portavoce del malessere e delle istanze della comunità locale ha invece avallato questa svendita silenziosa.
Ma andiamo oltre e guardiamo ai numeri: 175.000 euro divisi per gli abitanti di Stromboli (meno di 900 residenti) significano meno di 200 euro a persona. È questo il valore della sofferenza?
Questa amministrazione ha preferito abbassare la testa e accettare la prima offerta conveniente. Anche se, matematicamente – a detta dell’avvocato incaricato dall’ente – il Comune difficilmente avrebbe ottenuto di più, sarebbe stato comunque più dignitoso lasciare che fosse un giudice a decidere, piuttosto che accontentarsi e svendere la dignità degli eoliani, in particolare della gente di Stromboli.
E pensare che inizialmente il sindaco, con apparente senso democratico, aveva riunito la comunità per decidere insieme come procedere. Ma quando ha visto luccicare il denaro, ha ben pensato di non riconvocare nessuno, evitando il confronto e decidendo in solitaria. È questo il rispetto per chi ha subito un disastro di tali proporzioni?
La comunità di Stromboli meritava rispetto e trasparenza, non una svendita ignobile mascherata da transazione vantaggiosa.
I Consiglieri di Minoranza
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