(fonte: Gazzetta del sud) (Nuccio Anselmo) Tredici anni di reclusione. È questa la condanna inflitta dalla Corte d'Assise di Messina al giovane istruttore di danza di Lipari, accusato di violenza sessuale su almeno tre minorenni, fra cui una parente, approfittando sia delle ore di lezione in palestra sia della fiducia che gli avevano accordato i genitori delle giovanissime vittime, le quali all'epoca dei fatti non avevano nemmeno compiuto i 14 anni.
Il procuratore capo di Barcellona, Giuseppe Verzera, che rappresentava l'accusa, all'udienza scorsa aveva chiesto per l'imputato la condanna a 12 anni e 10 mesi per violenza sessuale. Dopo la denuncia dei genitori l'uomo era stato arrestato dai carabinieri nel febbraio dell'anno scorso.
Il primo caso riguarda una ragazzina all'epoca undicenne che veniva affidata all'istruttore ogni mattina dalla madre, che non poteva occuparsene per motivi di lavoro. Secondo il racconto della ragazza in almeno tre occasioni l'istruttore l'avrebbe baciata e palpeggiata. E poi c'era agli atti del processo il caso di un'altra undicenne che sarebbe stata accarezzata nella parti intime dopo averla fatta sedere sulle sue gambe e costretta a baciarlo.
Ed anche una ragazzina sua parente è finita nel triste elenco delle vittime. Durante una lezione di danza, nel tentativo di correggerle la postura, l'ha toccata ed accarezzata minacciando che se lo avesse raccontato a qualcuno avrebbe picchiato la zia. E c'è pure un caso in cui avrebbe picchiato ed insultato un allievo della scuola di danza minacciandolo di tagliargli la gola. Una serie di gravi reati che, dopo le denunce, portarono i carabinieri all'arresto dell'istruttore. I suoi difensori, gli avvocati Cettina Crupi e Daniele Pagano, dopo la lettura della sentenza hanno preannunciato che ricorreranno in appello
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