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venerdì 24 gennaio 2025
"Eoliani che non ci sono più" (riproposizione 30° video - durata 4 minuti e 40 circa)
CONCLUSI SOPRALLUOGHI TECNICI A STROMBOLI E GINOSTRA: DIPARTIMENTO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE ALLE PRESE CON LA RICHIESTA DI STATO DI EMERGENZA
Galluzzo, deputato regionale FdI e segreteria provinciale solidarizzano con Giuffrè e i ginostresi
I consiglieri di opposizione: "Costernati e indignati per quanto accaduto a Ginostra". Solidarietà ai ginostresi
Comunicato Stampa
Siamo costernati e indignati per l’increscioso episodio che ha avuto luogo stamattina a Ginostra, dove il Sindaco Riccardo Gullo ha mostrato un atteggiamento autoritario e inaccettabile nei confronti di alcuni cittadini che semplicemente camminavano liberamente lungo le strade del borgo.
La gravità della situazione non risiede solo nell’assurda richiesta di allontanamento rivolta ai cittadini, ma nel fatto che il Sindaco di Lipari, eletto per rappresentare e tutelare ogni singolo membro della comunità, ha pensato di poter decidere arbitrariamente chi è "gradito" e chi no. Questo comportamento non solo contrasta con i principi di democrazia e libertà, ma è un atto di intolleranza che nulla ha a che fare con la gestione di una comunità che si vuole definire civile e rispettosa dei diritti fondamentali.
Riteniamo che il Sindaco abbia perso il senso del proprio ruolo istituzionale e della responsabilità che deriva dalla sua carica. Non è mai accettabile che un primo cittadino esprima pubblicamente il disprezzo nei confronti di coloro che ha il dovere di servire. A maggior ragione quando si tratta di un piccolo borgo come Ginostra, dove il contatto diretto e il dialogo tra amministrazione e cittadini dovrebbero essere ancora più stretti e costruttivi. Il Sindaco Gullo ha dimostrato, invece, di non avere la capacità di ascoltare, dialogare e confrontarsi con chi non condivide la sua visione.
Ciò che è accaduto oggi è una vera e propria ferita alla libertà di espressione e di movimento. Non si tratta più di un semplice disaccordo politico o di una divergenza di opinioni, ma di un atteggiamento che non ha nulla a che fare con la democrazia e che rischia di minare le basi stesse della convivenza civile.
Esprimiamo quindi la nostra piena solidarietà a Gianluca Giuffrè, alla sua famiglia e a tutti i cittadini di Ginostra che, con grande dignità, hanno visto calpestato il loro diritto di camminare liberamente per le strade del loro paese senza temere di essere "etichettati" come indesiderabili.
È impensabile un Sindaco, invece di cercare di risolvere i problemi reali della comunità, si preoccupi di scegliere chi può o non può essere presente in un luogo pubblico.
Invitiamo tutti i liparesi, tutti i cittadini di Ginostra e dell'intero arcipelago, a riflettere su quanto accaduto e a non lasciarsi intimidire da atteggiamenti che minano le basi di un'amministrazione sana e rispettosa dei principi costituzionali e invitiamo il Sindaco Riccardo Gullo ha fare un serio esame di coscienza e chiedere scusa pubblicamente a tutti coloro che ha offeso con il suo comportamento intollerante
I Consiglieri Comunali
Gaetano Orto, Cristina Dante, Adolfo Sabatini, Raffaele Rifici, Giorgia Santamaria
NOTA DEL DIRETTORE DI EOLIENEWS: Non appena entrati in possesso della nota di Giuffrè, essendo il sindaco impegnato nei sopralluoghi e/o riunioni, abbiamo contattato Carolina Barnao, assessore addetto alle pubbliche relazioni e ai rapporti con la stampa e, sino ad ora, non c’è nessuna reazione ufficiale da parte di Gullo. Da indiscrezioni apprendiamo, però, che non si sarebbe trattato di una questione di ”gradimento” ma solo l’evitare la partecipazione dei cittadini ai sopralluoghi tecnici.
Giuffrè: "A Ginostra, si spegne la democrazia e la libertà dei cittadini che non sono graditi alla vista del sindaco di Lipari".
Una fase dei sopralluoghi a Stomboli |
"Oggi a Ginostra è stata scritta una delle pagine più tristi della storia delle Isole Eolie, quando ad alcuni cittadini del borgo, che camminavano per strada liberamente è stato chiesto con ferma cortesia di allontanarsi perché la loro presenza non era gradita al Sindaco di Lipari.
Questa mattina, nella minuscola frazione dell’isola di Stromboli, sono sbarcati tecnici, forze dell’ordine e Protezione Civile, oltre che vari funzionari regionali per dei sopralluoghi inerenti l’emergenza alluvione di ottobre 2024. Alcuni cittadini, tra cui il sottoscritto, si sono avvicinati incuriositi nella pubblica strada, atto che ha suscitato le proteste del Sindaco, il quale ne ha chiesto l’allontanamento in quanto a lui non graditi. Riteniamo che sia un atto molto grave ed è la prima volta nella storia della nostra Repubblica, che nel nostro Comune accade una cosa del genere. Non solo non si può più dissentire ma neanche camminare liberamente lungo le strade del nostro Comune se nelle vicinanze c’è il Sindaco di Lipari. Si ringraziano tutti i presenti ed in particolar modo l’Arma dei Carabinieri, che come sempre, vicina ai cittadini, ha saputo gestire la situazione senza creare tensioni. Evidentemente, il Sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, ha un’idea un po' confusa della democrazia e della libertà di pensiero ed azione dei cittadini. Forse sarebbe il caso di chiedere scusa se i nervi non hanno retto alla solo vista dei cittadini e successivamente rassegnare le dimissioni da Sindaco. Un Sindaco che non gradisce i suoi concittadini, che non gradisce il confronto, come può amministrare le nostre isole?
Lipari, 24/01/2025
Gianluca Giuffrè
N.B. Sin qui la nota di Giuffrè. Mettiamo analogo spazio a disposizione del sindaco, qualora volesse replicare
C.S. Lipari, una storia tinte rosso - blu : Una formazione giovanile
In
alto da sx: Luigi Di Giorgi, Luigi Sabatini, Di Giovanni, Piero Bertè, ? mister
Bartolino Monte, Salvatore Puglisi, Venerando Lo Presti (dubbio), Carmelo
Riganó , Fabio Currò,
In basso :. Roberto
Laise, Mimmo?, Roberto Li Donni, Giuseppe Lo Schiavo, Fabrizio Monteleone, Dino
Salmieri
Oggi: San Francesco di Sales
Fin dai primi anni mostrò spiccata inclinazione al bene, e una grande docilità.
Fece i suoi primi studi ad Annecy, e di qui fu mandato a Parigi. Qui studiò retorica, filosofia e teologia presso i PP. Gesuiti. La sua vita era ritirata : frequentava la chiesa e i Sacramenti: fin d'allora fece il voto di castità.
Compiuti gli studi a Parigi, fu dal padre mandato a Padova per addottorarsi in legge. Quivi Francesco fu esposto a grandi pericoli, cui scampò felicemente con la sua forte volontà e l'aiuto di Dio in cui sempre confidava.
Il padre di Francesco aveva pensato di fare del suo figlio uno dei più stimati gentiluomini della società e gli aveva già ottenuto un posto distinto nel senato di Chambery, mentre gli andava preparando un ricco partito. Francesco invece era chiamato a ben altro, e svelò ogni cosa al suo precettore, incaricandolo di farne consapevole il padre. Molti furono gli ostacoli che i genitori gli opposero, ma vedendolo fermo nel suo proposito acconsentirono alla volontà di Dio.
Fatto Sacerdote, il Vescovo di Ginevra lo delegò a combattere l'eresia di Calvino, che infestava tutto il Chiablese. Il nostro Santo ebbe da faticare e soffrire molto per quegli eretici, e corse pericolo più volte di essere assassinato, ma la sua grande dolcezza, unita ad uno zelo instancabile e ad una pietà esemplare, vinse i più ostinati calvinisti tanto da convertirne, dicono, 72 mila. Morto il vescovo di Ginevra Mons. Granier, Francesco fu eletto a succedergli.
Nel 1610 fondò l'ordine delle Suore della Visitazione, coadiuvato dalla S. Madre di Chantal. Quando sentì di non aver più le forze d'un tempo e che la sua salute deperiva, chiese un aiuto per il governo della diocesi. Nonostante fosse ammalato, salì per l'ultima volta il pulpito di Lione nella vigilia del S. Natale 1622, ma il giorno dopo dovette mettersi a letto, con segni manifesti di apoplessia progressiva. Chiese subito gli ultimi Sacramenti, indi con fervore serafico ripetè alcuni passi della S. Scrittura, finchè il male gli tolse la parola e la vita, la sera del 28 dicembre. Non contava ancora 56 anni d'età, 20 dei quali passati nell'episcopato.
Egli è celebre per la sua incomparabile dolcezza, e per i libri che scrisse, ripieni di unzione divina.
giovedì 23 gennaio 2025
Maltempo, governo Schifani delibera stato di crisi regionale per i danni a 116 Comuni
La declaratoria consentirà di attivare le iniziative necessarie a garantire i primi interventi per la messa in sicurezza del territorio nelle aree delle sei province interessate. Secondo una prima stima, che non tiene conto del settore agricolo, i danni ammonterebbero a circa 70 milioni di euro. I comprensori maggiormente colpiti sono quelli del Messinese e del Siracusano. Il dipartimento di Protezione civile si riserva anche di proporre la richiesta di stato di emergenza nazionale, dopo avere acquisito dai Comuni tutte le relazioni sulle conseguenze del maltempo.
Il dirigente generale della Protezione civile regionale, inoltre, è stato designato commissario delegato con l’incarico di provvedere al censimento dei danni, alla redazione del piano degli interventi per la riparazione dei danni e per il ripristino e la messa in sicurezza dei luoghi, nonché per la realizzazione delle azioni di somma urgenza per ripristinare e rendere sicure le strutture stradali litoranee di Santa Teresa Riva e dei muri d’argine del fiume Alcantara a protezione del depuratore consortile di Giardini, nel Messinese.
Proprio ieri, il presidente Schifani aveva compiuto un sopralluogo sul lungomare di Santa Teresa Riva per prendere atto personalmente delle lesioni arrecate dalle mareggiate alla sede stradale litoranea della cittadina. Il governatore aveva assicurato il massimo impegno per avviare, nei tempi più brevi possibili, gli interventi necessari a ripristinare la strada e le altre strutture danneggiate e dare serenità agli abitanti.
Oltre alla Città metropolitana di Messina e al Consorzio Rete fognante Taormina, questi i 116 i Comuni interessati dal provvedimento:.
Città Metropolitana di Catania: Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Adrano, Bronte, Catania, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Maniace, Misterbianco, Ragalna, Randazzo, Riposto, San Giovanni La Punta, Sant’Agata li Battiati, Valverde, Vizzini, Piedimonte Etneo, Mineo, Nicolosi.
Provincia di Enna: Agira, Cerami.
Città Metropolitana di Messina: Alcara li Fusi, Capizzi, Castroreale, Falcone, Fondachelli Fantina, Furnari, Gioiosa Marea, Letojanni, Librizzi, Lipari, Malfa, Mazzarrà S. Andrea, Milazzo, Monforte San Giorgio, Naso, Novara di Sicilia, Oliveri, Pace del Mela, Patti, Raccuja, Roccavaldina, Rodì Milici, S. Lucia del Mela, San Pier Niceto, San Salvatore di Fitalia, Sant’Agata di Militello, S. Angelo di Brolo, San Piero Patti, Santa Marina Salina, Scaletta Zanclea, Torrenova, Tripi, Tusa, Ucria, Alì, Alì Terme, Antillo, Casalvecchio Siculo, Castelmola, Fiumedinisi, Francavilla di Sicilia, Furci Siculo, Gallodoro, Giardini Naxos, Graniti, Letojanni, Limina, Malvagna, Mandanici, Messina, Motta Camastra, Nizza di Sicilia, Pagliara, Roccafiorita, Roccalumera, Roccella Valdemone, S. Alessio Siculo, Santa Teresa Riva, S. Domenica Vittoria, Savoca, Scaletta Zanclea, Taormina, Condrò, Mongiuffi Melia, Moio Alcantara, Piraino.
Città Metropolitana di Palermo: Ciminna, Ustica.
Provincia di Ragusa: Acate, Ispica, Giarratana, Modica, Pozzallo, Santa Croce Camerina, Ragusa.
Provincia di Siracusa: Augusta, Avola, Buccheri, Buscemi, Canicattini Bagni, Carlentini, Cassaro, Ferla, Floridia, Francofonte, Noto, Pachino, Palazzolo Acreide, Portopalo di Capo Passero, Priolo Gargallo, Rosolini, Siracusa, Sortino, Melilli, Francofonte.
Tanti auguri!
Eoliani e amici delle Eolie...che non ci sono più (96° puntata: deceduti a novembre - dicembre 2024) min. 2:44
In questo video: Adelina Esposito, Angela Taranto in Stagno, Antonino Fabro, Diana Natoli Edwards, Enzo Gruosso, Ermelinda Forestieri ved. Cordaro, Francesco Restuccia, Gianni Lo Re, Giuseppe Giardina, Giuseppe Sampieri, Grazia Biviano in Cataliotti, Ivana Barbuto ved. Maiorana, Lorenzo Capuano, Maria Biviano, Maria Natoli ved. Paino, Mauricette Lariviere ved. Basile, Rosario Giordano, Salvatore Di Maro, Silvia taranto in Pittorino, Stellario Famularo
Capre, il comitato "Per Ginostra" dopo la riunione dii Palermo. "Missione fallimentare"
Capre sui tetti di Ginostra |
Una missione fallimentare trasformata, grazie a delle abili doti di comunicazione, in un resoconto trionfalistico dove però la sostanza è ben lontana nel tempo.
Ieri, a seguito delle varie note e del clamore mediatico che si è creato, l’Assessore Regionale all’Agricoltura e Sviluppo Rurale, Salvatore Barbagallo, ha convocato a Palermo, il Sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, che si è fatto accompagnare dalla sua delegata per discutere dell’invasione di capre nel nostro arcipelago. Un incontro in cui potevano essere messe sul piatto le difficoltà che vivono gli isolani e nel quale si potevano prospettare delle soluzioni da attuare immediatamente per salvaguardare la frazione di Ginostra ed i suoi abitanti. Un villaggio di incomparabile bellezza, unico al mondo, che a causa dell’inerzia dell’attuale amministrazione comunale sta per essere distrutto da una mandria di capre. Non è dato sapere quale sia stata la soluzione prospettata dal Sindaco e dalla sua delegata visto che, come loro stessi scrivono, la questione è sul loro tavolo sin dal loro insediamento, oltre due anni, un lasso di tempo più che sufficiente per trovare soluzioni ed attuarle. L’orientamento sembra essere, secondo i comunicati, quello di continuare a perdere tempo prezioso aspettando l’esito del piano di eradicazione, ad opera di una seconda ditta nell’isola di Alicudi, per poi estenderlo anche a Ginostra, se mai dovesse funzionare per Alicudi. Altri mesi di attesa o forse anni.
Scrive il Sindaco: “La strada da percorrere, per le nostre isole, resta quella dell’equilibrio nella convivenza uomo/animali, siano questi autoctoni o meno. Se il piano di eradicazione attualmente in vigore non dovese andare a buon fine, si studieranno altri metodi di allontanamento delle capre.”
Dove sono le soluzioni se l’amministrazione stessa scrive di studiare altri metodi di allontanamento? Perché non li ha già studiati?
In tutta questa storia, sembra si sia perso di vista che queste capre, attualmente oltre duemila, sono destinate ad aumentare in maniera esponenziale nei prossimi mesi e Ginostra soccomberà.
Il Sindaco forse dimentica di essere la massima autorità sanitaria in ambito comunale nonché la massima autorità di protezione civile e che è suo preciso dovere tutelare il suo territorio.
Si pone un problema di protezione civile, siamo sotto un vulcano attivo, con le vie di fuga ostruite dai muri che crollano sulle stradine. Di notte scappare diventerebbe impossibile.
A livello sanitario, oltre al problema diffuso dello sterco in tutta Ginostra, si pone anche un problema di inquinamento dell’acqua dei pozzi visto che stazionano sui tetti delle abitazioni. Sono stati fatti dei controlli a campione su questi animali per assicurare che non siano portatori di malattie?
La situazione credo sia sfuggita di mano e non c’è la reale percezione del problema. Tra un anno non sarà più possibile continuare a vivere a Ginostra se non si farà qualche cosa subito.
Che ci dicano chiaramente che dobbiamo andarcene e che per noi non c’è posto sull’isola ma solo per le capre. La Regione sembra aver preso coscienza della problematica ma se insieme al comune non vi è la determinazione necessaria o non vi sono le capacità adeguate per portare sul tavolo la soluzione più giusta, una soluzione non si troverà mai e questo sempre a danno del territorio e dei suoi cittadini e non di chi ha il dovere di assumersi delle responsabilità decisionali.
Gianluca Giuffrè
(Coordinatore Comitato per Ginostra)
Stato di emergenza nazionale per Stromboli e Ginostra: In corso riunione tecnica
Oggi: Sposalizio di Maria e Giuseppe
Si festeggia il 23 gennaio la celebrazione liturgica del matrimonio tra Maria e Giuseppe, coloro che hanno accolto e cresciuto il figlio di Dio sulla Terra, secondo le Sacre Scritture.
A parlare maggiormente della figura di Giuseppe, altrimenti alquanto marginale nei Vangeli, seppur importante, è l'evangelista Matteo.
Maria, appena 15enne, è stata scelta da Dio stesso per mettere al mondo suo figlio incarnato Gesù. E deve accoglierlo da vergine assieme al vergine sposo Giuseppe. Come detto a quei tempi il fidanzamento valeva già come matrimonio, con gli stessi diritti e doveri ma non la convivenza. Un anno dopo, proprio come avvenne a Maria e Giuseppe, la sposa poteva essere introdotta nella casa del marito per dare inizio ad una nuova famiglia.
Durante la festa di fidanzamento il promesso sposo mette al dito dell'amata un anello, e da tradizione occorre aspettare un anno affinché lui possa finire di pagare il suo dono, e lei possa preparare il corredo.
Quando la Vergine, piena di paura, gli confida di essere incinta del Figlio di Dio, Giuseppe non ha dubbi, conosce bene questa anima pia, ma non sa come comportarsi. Se dovesse ripudiarla in pubblico, come era suo diritto, le avrebbe rovinato la vita. Così pensa di divorziare in segreto per permetterle di assolvere il suo compito. Ma ecco che Matteo racconta: « Mentre Giuseppe stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore, e gli disse: 'Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria tua sposa, perché quel che è generato in Lei viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un Figlio e tu lo chiamerai Gesù: Egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati' ».
Un matrimonio quindi benedetto dal Signore, tra due Santi che hanno deciso di votare la loro vita alla castità. Un matrimonio che serve a Maria per non essere considerata adultera e lapidata, e per poterle consentire di vivere tranquilla con qualcuno che condivide il suo pensiero e il suo desiderio di purezza.
Secondo la veggente e mistica Beata Anna Caterina Emmerich Giuseppe sin da piccolo è credente e aspetta la venuta del Messia, a 12 anni inizia a frequentare una bottega che lo farà diventare falegname, e a 30 anni va a vivere da solo. Un giorno mentre pregava gli apparve un angelo che gli intimò di recarsi presso il Tempio dove avrebbe trovato la sua futura sposa. La Madonna all'epoca ha appena 14 anni e vuole consacrare la sua vita a Dio, ma la mamma vuole che trovi marito. Anche la giovane chiede aiuto in preghiera e le viene consigliato di accettare.
Così sull'altare vengono posti i ramoscelli dei pretendenti, ma solo quello di Giuseppe fiorisce: è lui il prescelto! E assieme, casti e puri, acconsentono alla venuta del Figlio di Dio permettendo la nostra salvezza
mercoledì 22 gennaio 2025
CAPRE INSELVATICHITE DI ALICUDI, STROMBOLI E VULCANO: DA PALERMO PRIORITÀ AL PIANO DI ERADICAZIONE
L’orientamento condiviso è quello di proseguire con il Piano di eradicazione, riprendendo il percorso che si era interrotto a causa dell’inadempienza della prima ditta incaricata. Una volta avviate le catture ad Alicudi ad opera della seconda ditta, il cui affidamento del lavoro è in corso, lo stesso piano potrà essere esteso anche a Ginostra e Vulcano.
Le richieste degli allevatori sono state numerose, e una delle opzioni al vaglio e’ anche il loro coinvolgimento diretto nella cattura delle capre.
Contemporaneamente, la Regione ha preparato un “Piano per la gestione e il contenimento della fauna selvatica in Sicilia” (capre incluse) che sarà sottoposto all’approvazione della Giunta la prossima settimana.
La strada da percorrere, per le nostre isole, resta quella dell’equilibrio nella convivenza uomo/ animali, siano questi autoctoni o meno.
Se il piano di eradicazione attualmente in vigore non dovesse andare a buon fine, si studieranno altri metodi di allontanamento delle capre, per scongiurare l’ipotesi di abbattimento.
L’ultima opzione sarà, infine, l’attuazione del “Piano per la gestione e il contenimento della fauna selvatica” (dopo la sua approvazione) con l’abbattimento selettivo delle capre.
Rizzo e Giuffrè (FdI) disponibilità ad aiutare l’Amministrazione per riconoscimento dello stato di emergenza nazionale
Al Sindaco di Lipari
Dott. Riccardo Gullo
Oggetto: Richiesta riconoscimento dello Stato di Emergenza Nazionale per il territorio del Comune di Lipari a seguito del maltempo dei giorni scorsi.
A seguito degli eventi meteo che hanno colpito il territorio
delle Isole Eolie nei giorni scorsi, in particolare danneggiando numerosi
approdi nelle varie isole e alla successiva richiesta dell’Amministrazione
Comunale di Lipari del riconoscimento dello Stato di Emergenza Nazionale, mettendo
da parte ogni contrapposizione di natura politica e condividendo tale richiesta,
manifestiamo la nostra disponibilità per il bene delle nostre isole avviando le
necessarie interlocuzioni con i nostri referenti regionali e nazionali.
Avv. Francesco Rizzo (Dirigente Nazionale)
Campionato giovanissimi Under 15: Finisce in parità il derby tra Ludica Lipari e Lipari Ic
Isole Eolie: Vulkanik porta la musica in vetta al cratere di Vulcano
Vulcano, Isole Eolie - In un’atmosfera sospesa tra cielo, mare e terra, il progetto Vulkanik ha scritto una nuova pagina della sua storia con un DJ set unico nel suo genere, registrato direttamente sul cratere dell’isola di Vulcano. Un evento che celebra la bellezza selvaggia e inconfondibile delle Eolie, fondendo musica e natura in un connubio perfetto per raccontare al mondo l’unicità di questo territorio.
Il Vulkanik è un’iniziativa innovativa che prende vita proprio nel cuore delle isole Eolie, con l’obiettivo di creare esperienze culturali e artistiche capaci di valorizzare la storia e la natura di queste terre. Questo DJ set rappresenta un punto di incontro tra la tradizione e l’innovazione, portando la creatività contemporanea in uno scenario naturale mozzafiato.
“Con il DJ set sul cratere di Vulcano abbiamo voluto creare una connessione unica tra la musica e la forza primordiale di questo luogo straordinario. È un messaggio di valorizzazione e rispetto per il territorio che amiamo profondamente,” ha dichiarato Giuseppe Fonti, Direttore artistico del progetto
“Il nostro lavoro è stato quello di dare forma a un’idea che unisse arte e territorio. Vulcano, con il suo cratere e i suoi paesaggi inconfondibili, si è rivelato lo scenario perfetto per questa visione,” ha sottolineato Francesco Corrieri, Project Manager
Corrado Greco, Talent Manager, ha concluso: “Abbiamo scelto una location che è stata in grado di tradurre in musica la potenza e la magia delle Eolie. Questo è solo l’inizio di una serie di eventi che continueranno a stupire e a ispirare.”
Il DJ set è disponibile da oggi sul nostro canale YouTube e vuole offrire agli spettatori di tutto il mondo la possibilità di immergersi nella magia di Vulcano.
L’iniziativa rientra in una serie di progetti che mirano a promuovere le Eolie come destinazione non solo turistica, ma anche culturale e artistica.
Tanti auguri!
Stromboli: Extracomunitario sorpreso a rubare in casa, arrestato
L’allarme è scattato nel primo pomeriggio di eri, quando la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Milazzo ha ricevuto una chiamata di una cittadina di Stromboli che aveva segnalato di aver visto un individuo entrare in casa sua.
In risposta, sul posto è stata inviata una pattuglia di militari della locale Stazione che, giunti rapidamente sul luogo segnalato, si erano introdotti nell’abitazione indicata, laddove hanno sorpreso un giovane individuo ancora intento a rovistare nella vetrina del soggiorno, poi identificato nel 26enne straniero, subito sottoposto a controllo e perquisizione.
All’interno di uno zaino del 26enne, i Carabinieri hanno trovato la refurtiva consistente in oggetti vari e una piccola somma di danaro, restituita alla proprietaria di casa.
L’uomo è stato così arrestato ed ora dovrà rispondere del reato a lui addebitato.
CENSIMENTO - SEGNALAZIONI DANNI EVENTO TEMPORALESCO DEL 17 GENNAIO. COME FARE, LE MODALITA'
Per inviare le segnalazioni dei danni subiti, scarica i modelli che trovi a questo link della pagina web del Comune di Lipari ⬇️
Una storia a tinte rosso - blu: Una formazione prima che fosse C.S. Lipari
Oggi: San Vincenzo di Saragozza
Incrudeliva allora la persecuzione contro i Cristiani, mossa dagli imperatori Diocleziano e Massimiano nell'anno 303. Tra i persecutori si distinse Daciano, governatore della Spagna, il quale ordinò che tutti i Cristiani fossero arrestati e rinchiusi in orride prigioni.
Fra questi furono arrestati Vincenzo ed il vescovo Valerio. Tradotti davanti al giudice, Vincenzo, cui Valerio aveva ceduto la parola, disse: « Noi siamo cristiani, disposti a soffrire qualunque pena per il culto del vero Dio ».
Daciano si contentò di mandare Valerio in esilio, rivolgendo tutto il suo furore contro il giovane 'Vincenzo.
Prima di tutto fu condannato allo stiramento delle membra ed ai flagelli, il che gli venne fatto con tanto strazio che alla fine si videro scoperte le ossa. Il giudiet a tal vista si raddolcì un po'; ma vedendo che Vincenzc era desideroso di soffrire maggiormente, lo condannò al supplizio del fuoco, che è senza dubbio la più crudele di tutte le pene. Vincenzo, intrepido in mezzo a quei nuovi tormenti, novello S. Lorenzo, diceva ai carnefici: « Tagliate e mangiate, da questo lato sono già cotto » Il governatore, disperato di non poter vincere queste campione della fede, lo rimandò in carcere, con l'ordine di farlo distendere sopra appuntite schegge di vasi rotti e di mettergli i piedi tra i ceppi. Ma Iddio non abbandonò il suo servo: gli Angeli del cielo vennero z confortarlo e a cantare con lui le lodi al Signore.
Il carceriere ne fu profondamente colpito e si convertì, ricevendo poco dopo il santo Battesimo.
La notizia di questa conversione ferì il cuore di Daciano, che pianse di rabbia. Ciononostante, il Santo in quiete, e permise ai fedeli di andarlo a visitare. Questi, piangendo, baciavano le cicatrici delle sut piaghe e raccoglievano il suo sangue con pannolini che poi ritenevano come preziose reliquie.
In seguito il Santo fu messo sopra di un morbide letto di piume, ma tosto morì.
Daciano ordinò che il suo cadavere fosse gettato in un campo, come cibo alle bestie; ma Iddio mandò un corvo a difenderlo dagli uccelli rapaci.
Daciano neppur a questo prodigio si arrese, ma fece gettare il cadavere in alto mare cucito in un sacco, attaccandolo ad una macina, affinché andasse a fondo.
Il santo corpo però, per virtù divina, galleggiò sopra le acque finché le onde lo sospinsero sul lido, dove i Cristiani lo raccolsero e lo riposero nel sepolcro, sopra del quale fu poi fabbricata una grande chiesa in suo onore.
PRATICA. Chi mi separerà dalla Carità di Cristo? La tribolazione... la fame... la persecuzione? Sono sicuro che né questa, né tutte le potenze del mondo, saranno bastanti a separarmi dall'amor di Dio (S. Paolo).
PREGHIERA. Sii propizio, Signore, alle nostre suppliche affinché noi che ci riconosciamo rei per la nostra iniquità, ne siamo liberati per intercessione del santo martire Vincenzo.
martedì 21 gennaio 2025
"Eoliani che non ci sono più" ( Riproposizione 29° video: durata 5 minuti circa)
In questo video: 1) Ignazia Cullotta; 2) Pino Cullotta; 3) Mimmo Cusolito; 4) Vito Dai; 5) Lucia D'Albora; 6) Marcello D'Albora; 7) Totò D'Alia; 8) Angelo D'Ambra; 9) Caterina D'Ambra; 10) Gaetano D'Ambra; 11) Giovanni D'Ambra; 12) Giovanni D'Ambra; 13) Livio D'Ambra; 14) Vittorio D'Ambra; 15) Giovannino De Fina; 16) De Fina; 17) De Fina; 18) Anna De Maria; 19) Anna De Maria; 20) Mina De Salvo; 21) Olimpia Marraffa; 22) Giovanni Sarpi; 23) Pino Sarpi; 24) Vincenzo Sarpi; 25) Vito De Vita; 26) Giovanni Deidda; 27) Antonietta Del Gais; 28) Bartolo Della Chiesa; 29) Francesco Della Chiesa; 30) Iole Denaro; 31) Giovannino Dentici; 32) Salvatore Di Fede; 33) Baldassare Di Franco; 34) Pino Di Giorgi; 35) Franca Di Giovanni; 36) Antonino De Losa; 37) Rosa Di Maggio; 38) Stella Di Maggio; 39) Salvatore Di Mauro; 40) Ernesto Di Mech; 41) Peppino Di Mech; 42) Raoul Di Perri; 43) Bartolomeo Di Stefano; 44) Filippo Di Stefano; 45) Franco Di Stefano; 46) Giuseppina Di Stefano; 47) Vittorio Di Stefano; 48) Agostino Dioguardi; 49) Maria Grazia Divola; 50) Domenica Speziale; 51) Domenico Villani e Nunzio Scolaro; 52) Bartolino Ferlazzo; 53) Don Bruno Maiorana; 54) Don Filici; 55) Don Giovannino Bonica e Don Pino Raffaele; 56) Don Pino Raffaele, Giulio China e Mariano Sparacino; 57) Don Pino Raffaele; 58) Don Sabbaturi Barbera; 59) Franco Donato; 60) Bartolo Errico
Reso agibile il lato sud del molo di Stromboli. intanto proseguono i lavori di pulizia post mareggiata
Tanti auguri!
Salute, Schifani firma decreto: Faraoni nuovo assessore
Lipari: Sopralluogo post mareggiata del sindaco della Città Metropolitana di Messina. In arrivo fondi
Sopralluogo stamane a Lipari del sindaco della Città metropolitana di Messina, Federico Basile, congiuntamente a tecnici e dirigenti di Palazzo dei Leoni, accompagnato dal sindaco Riccardo Gullo, per rendersi conto dei danni causati dalla mareggiata, in particolare alle strutture di competenza provinciale. Sono state individuate delle criticità per le quali il sindaco metropolitano ha dato la disponibilità a mettere in campo una prima trance di finanziamenti per gli interventi più urgenti, a fronte di una progettualità complessiva di circa 800 mila euro per i quali bisogna attendere l'approvazione del bilancio che dovrebbe avvenire entro febbraio.
IL COMUNICATO
𝗟𝗶𝗽𝗮𝗿𝗶, 𝗶𝗹 𝘀𝗶𝗻𝗱𝗮𝗰𝗼 𝗺𝗲𝘁𝗿𝗼𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗕𝗮𝘀𝗶𝗹𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹'𝗶𝘀𝗼𝗹𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗲𝗿𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗶 𝗱𝗮𝗻𝗻𝗶
Il sindaco metropolitano Federico Basile si è recato stamani a Lipari per una ricognizione dei luoghi colpiti dagli eventi climatici dei giorni scorsi.
Basile, accompagnato dal direttore generale Giuseppe Campagna, dal capo di Gabinetto Laura Castelli, da dirigenti e tecnici di Palazzo dei Leoni, ha incontrato il primo cittadino di Lipari Riccardo Gullo e successivamente, in collegamento, i sindaci dell'isola di Salina Domenico Arabia (Santa Marina Salina), Ireneo Giardinello (Leni) e il vice sindaco di Malfa, Giuseppe Siracusano, per fare il punto sulle emergenze in atto e verificare quali soluzioni immediate possano essere adottate.
In particolare, la ricognizione è iniziata dalla banchina di Sottomonastero ed è proseguita a Canneto, Porticello e Acquacalda.
"I danni provocati dai recenti eventi meteorologici – ha affermato Basile – hanno creato particolari disagi e oggi sono qui per valutare la reale situazione dei luoghi e poter disporre lavori immediati di mitigazione delle criticità in atto. In tal senso, inseriremo ulteriori interventi rispetto a quelli già programmati dalla Città Metropolitana di Messina per poter dare risposte in tempi brevi alla cittadinanza isolana".
Oggi: Sant'Agnese
Fra le innumerevoli vergini che hanno sacrificato la vita per la fede di Gesù Cristo, emerge quale fiore Sant'Agnese.
Nacque a Roma da genitori cristiani, appartenenti ad illustre famiglia patrizia, verso la fine del m secolo.
Giovanetta consacrò al Signore la sua verginità e riuscì a portare il giglio intatto dinanzi al suo Sposo Divino.
Giunta all'età di dodici anni le sue ricchezze e la sua avvenenza indussero molti giovani delle più nobili famiglie romane a domandarla in isposa.
Agnese però, fedele alla sua decisione rifiutò sempre ogni proposta di matrimonio, adducendo che ad un altro Sposo molto più ricco e nobile di loro aveva dato il suo cuore: alludeva a Gesù Cristo. Questi suoi rifiuti però fecero capire che era cristiana e giacché infuriava in quei tempi la persecuzione di Diocleziano, fu accusata ed arrestata. L'umile ma forte vergine in quella tenera età fu condotta al giudice, che, per impressionarla e indurla a rinunciare alla fede di Gesù Cristo, la fece incatenare e le minacciò i più spietati tormenti. Agnese non si scompose.
Dalle minacce dei tormenti il giudice passò alle carezze e alle lusinghe, credendo forse che queste potessero fare qualche breccia nell'animo di quella tenera fanciulla. Riuscito inutile anche questo tentativo, l'inumano giudice ordinò che fosse condotta in un luogo di prostituzione.
Agnese, compresa del pericolo, ma sicura della grazia di Dio, con dolce arguzia, rivolta al giudice, gli disse : « Non è il nostro Cristo sì poco amante dei suoi servi, che sia per dimenticarsi di me e per abbandonarmi in questo cimento. Egli stesso è pronto a soccorrere quelli che amano la pudicizia, nè permetterà che io perda il dono della verginale integrità ». Sperimentò infatti quanto Gesù l'amasse, poichè un giovane che osò imprudentemente guardarla, fu colpito da tale sprazzo di luce che cadde a terra accecato.
Il giudice, avuto notizia del miracolo, la condannò alla iugulazione e fu mandata al rogo, ma la tradizione vuole che le fiamme si divisero sotto il suo corpo senza neppur lambirlo ed i suoi capelli crebbero tanto da coprire la sua nudità.
Il carnefice che non aveva cuore di eseguire la sentenza, usò tutte le lusinghe possibili per rimuoverla dal suo santo proponimento; ma Agnese generosamente rispondeva che non avrebbe mai tradita la fede che aveva giurata al suo Sposo Celeste. Dopo ciò, si pose per un poco a pregare, indi chinò la testa. Il carnefice trema: tuttavia sguaina la spada, l'abbassa con forza e recide alla casta giovane la testa, mentre l'anima vola agli eterni amplessi del suo Sposo celeste.
Il suo corpo fu sepolto vicino a Roma, sulla via Nomentana. Ai tempi di Costantino il Grande, nel luogo della sepoltura, fu innalzata una basilica che Papa Onorio II fece restaurare nel settimo secolo e che tuttora sussiste, dove innumerevoli turbe si recano ogni anno ad onorare la grande Santa.
PRATICA. Quanto più uno si diletta e gode della castità, tanto più egli è custodito e guardato dagli Angeli, i quali si compiacciono di conversare coi casti, perchè li riconoscono simili ad essi (S. Ambrogio).
PREGHIERA. Dio onnipotente ed eterno che scegli le cose deboli del mondo per abbattere le forti, concedi a noi la grazia di una santa vita quale fu quella della tua martire Agnese, per venire poi un giorno a goderti in Paradiso.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma la passione di sant'Agnèse, Vergine e Martire, la quale, sotto Sinfrónio, Prefetto della città, gettata nel fuoco, e questo estintosi per le sue orazioni, fu percossa con la spada. Di lei così scrive il beato Girólamo : « Con gli scritti e con le lingue di tutte le genti, specialmente nelle chiese, fu lodata la vita di Agnèse; la quale vinse e l'età e il tiranno, e col martirio consacrò la gloria della castità ».
Nel giorno di Sant'Agnese è tradizione in Vaticano fare la benedizione degli agnelli, questi due piccoli bovini vengono ornati con fiori bianchi in onore alla verginità della Santa e poi offerti al Papa per la creazione dei famosi palli (paramenti liturgici usati nella Chiesa cattolica, costituiti da una striscia di stoffa di lana bianca avvolta sulle spalle). Dopo la benedizione i due piccoli amici vengono trasportati nel monastero delle benedettine di Santa Cecilia in Trastevere dove ricevono le migliori cure per poter essere poi tosati pochi giorni prima della Pasqua e usati per la tessitura dei palli. Infine il 29 giugno vengono consegnati agli arcivescovi metropoliti il 29 giugno, nella solennità dei santi Pietro e Paolo.