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venerdì 5 settembre 2025

Buon compleanno a...


... Nunzia Cincotta, Mimmo Bellantone, Mary Cannistrà, Carmelo Gallo, Tony Currò, Mimmo Leto
 






Furto di gioielli per circa 200mila euro a Vulcano

 Avrebbe fruttato un bottino di circa 200mila euro, in gioielli e monili vari, il colpo messo a segno, nei giorni scorsi, in una villa di Vulcano, ubicata in prossimità del porto di Levante. 

Ad accorgersi e a denunciare il furto ai carabinieri della stazione dell’isola è stata la proprietaria, una volta rientrata a casa e resasi conto dell’accaduto. 

I malviventi (si presume possa trattarsi di una banda) che, probabilmente, ben conoscevano le abitudini della donna, hanno approfittato della sua assenza per compiere l’effrazione e penetrare nella villa. 

I carabinieri, dopo i rilievi effettuati nell’immobile, alla ricerca di eventuali tracce lasciate da chi ha compiuto il colpo, sono all’opera per individuare i responsabili del furto che, a memoria d’uomo, è il più consistente effettuato sull’isola eoliana

Comune di Lipari: Commissaria ad acta approva rendiconto di gestione 2024

 La commissaria ad acta Daniela Leonelli, nominata lo scorso cinque luglio dall’Assessorato regionale alla Autonomie locali, ha proceduto ieri, ad approvare il rendiconto di gestione 2024 del Comune di Lipari, così come elaborato dal Settore finanziario dell’Ente. L’approvazione da parte della dottoressa Leonelli arriva in sostituzione del consiglio comunale che, come si ricorderà lo scorso 29 agosto, lo aveva bocciato.

Questo l'atto deliberativo:



Regione, Carmelo Frittitta nuovo dirigente generale del dipartimento Energia

Carmelo Frittitta è il nuovo dirigente generale del dipartimento regionale dell'Energia. La nomina è stata deliberata oggi nel corso della riunione della giunta presieduta dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, su proposta dell'assessore all'Energia e ai servizi di pubblica utilità, Francesco Colianni.
Frittitta è nell'amministrazione regionale dal 1994, vanta una consolidata esperienza alla guida di strutture importanti: ha diretto diversi dipartimenti, tra cui, Urbanistica, Agricoltura e Attività produttive ed è attualmente capo di gabinetto vicario del presidente della Regione.

Oggi, 5 settembre: Santa Teresa di Calcutta

Madre Teresa resterà come l'incarnazione più convincente, nella nostra epoca, del genio della carità evangelica; tutti l'hanno capita, i cristiani delle varie confessioni, i laici di ogni paese, gli indù come i musulmani. Quando, a metà degli anni Settanta, apriva a San Gregorio al Celio la prima casa romana delle sue suore, scelse per loro il pollaio dei monaci camaldolesi, una costruzione bassa, in mattoni bucati e lamiere, con il pavimento in cemento. «Le mie sorelle sono povere e abituate a tutto, vengono dall'India. Il pollaio sarà più che sufficiente», tagliava corto con chi trovava la cosa un po' scomoda. Povere. Come era povera lei, che aveva scelto di condividere in tutto e per tutto la condizione dei più poveri, dei diseredati, di chi dalla vita non aveva avuto altro che miseria, smacchi e sofferenza.

Pier Paolo Pasolini, dopo averla incontrata a Calcutta nel 1961, scrisse: «Dove guarda, vede». All'origine della sua genialità nell'amore c'era il vedere, prima di altri, il fratello che era nel bisogno e di soccorrerlo subito, senza giudicare, senza lasciarsi bloccare dalle frontiere. O anche dalla mancanza di mezzi.


È stata a volte criticata perché nei suoi ospizi non c'erano abbastanza medici e medicine. Ma nelle situazioni disperate nelle quali si è avventurata, non avrebbe concluso granché se avesse dovuto aspettare di avere l'attrezzatura giusta per soccorrere qualcuno.

Madre Teresa, al secolo Agnes Gonxha Bojaxhiu, era nata il 26 agosto 1910 a Skopje nella Macedonia del Nord. Quando il papà, Nikola, morì improvvisamente, la famiglia visse momenti digrandi difficoltà economiche. Fu brava la mamma, Drane, ad allevare Agnes e i suoi quattro fratelli con fermezza e amore, orientando la loro formazione religiosa. Agnes trovò sostegno anche nella vivacità della parrocchia del Sacro Cuore, gestita dai gesuiti, nella quale era attivamente impegnata.

A diciott'anni, desiderosa di fare la missionaria, lasciava la casa e il paese, diretta in Irlanda, dove veniva accolta, con il nome di suor Mary Teresa, nell'istituto delle «Suore di Loreto». Qualche mese dopo venne mandata in India, a Calcutta, dove completò la sua formazione alla vita religiosa, facendo prima i voti temporanei, seguiti da quelli perpetui, e inserendosi nelle attività dell'istituto fino a diventare, nel 1944, direttrice di una scuola per ragazze, il St. Mary.

I primi vent'anni della sua vita religiosa li trascorse così, senza scossoni, insegnando alle ragazze, maturando anche una sua spiritualità forte, che aveva nella preghiera e nell'amore per le consorelle e per le allieve i suoi punti di forza. Ma aveva anche l'occhio attento a ciò che succedeva intorno. E non era granché bello, anzi inquietava non poco.


Intanto il Signore, con illuminazioni interiori, la andava preparando a quella che sarà la sua straordinaria avventura. Al centro delle rivelazioni proprio quello che inquietava madre Teresa: l'indifferenza assoluta della gente verso i poveri, che in gran numero languivano nelle baraccopoli e lungo le vie della città.

Durante un viaggio in treno, nel 1946, le parve di sentire più chiara la voce di Gesù che la invitava ad abbandonare tutto per porsi al servizio di quei poveri. Madre Teresa accolse l'invito e segnò quell'episodio che avrebbe cambiato la sua vita, come «il giorno della decisione».

Le ci volle del tempo per ottenere il permesso di lasciare le Suore di Loreto, ma alla fine, era il 1948, fu libera di seguire la propria vocazione e di entrare nel mondo dei poveri. Indossò il sari, la tunica bianca delle donne indiane, con in più le strisce blu che orlavano il velo, e la croce appuntata sulla spalla. Con il nuovo abito, che segnava anche il cambiamento della sua vita, si recò a Patna dalle Suore mediche missionarie per seguire un breve corso di infermeria. Rientrata a Calcutta, si sistemò provvisoriamente presso le Piccole sorelle dei poveri.

Il 21 dicembre 1948 andò per la prima volta nei sobborghi: visitò famiglie, lavò le ferite di bambini, si prese cura di un anziano malato che giaceva sulla strada. Si imbatté anche in una donna agonizzante, distesa su un marciapiede: era così debole che topi e formiche le stavano rosicchiando il corpo. Da giorni era lì, in attesa della morte, ma nessuno l'aveva soccorsa. Madre Teresa la raccolse e la portò al vicino ospedale, dove le dissero che era troppo malata e troppo povera per essere curata.

Calcutta era piena di gente che finiva così. Teresa capì che non poteva più restare a guardare, doveva fare qualcosa. Chiese, e le fu concesso, di occupare parte di un ex tempio indù diventato covo di mendicanti e criminali di ogni risma. Madre Teresa lo trasformerà nella prima «Casa dei moribondi».


Le baraccopoli — con i loro poveri ai quali dare speranza, con i bambini abbandonati da curare e amare, con i moribondi da accompagnare nel passo estremo... — divennero la terra di missione, sua e di altre donne che via via decideranno di condividere la sua vita e il suo impegno. Insieme diedero vita alla Congregazione delle Missionarie della Carità, che il 7 ottobre 1950 veniva riconosciuta ufficialmente nell'arcidiocesi di Calcutta, e nel febbraio del 1965 diventava di diritto pontificio.

Agli inizi del 1960 cominciò l'emigrazione delle Missionarie della Carità in altre regioni dell'India. Successivamente, incoraggiate in particolare da Paolo VI, aprivano una casa in Venezuela. Ad essa seguirono numerose altre fondazioni in ogni parte del mondo, ovunque ci fossero poveri abbandonati cui portare l'aiuto e il conforto della fraterna solidarietà e la certezza che Dio li amava. Negli anni Ottanta, dopo la caduta delle varie cortine, madre Teresa aprì case di missione anche nei paesi comunisti, inclusa l'ex Unione Sovietica, l'Albania e Cuba. È stata la prima a inserire delle suore negli ospedali sovietici, dopo l'esplosione di Cernobyl, e la prima a mettere piede in Albania, quando il paese era ancora sotto il regime comunista. Persino in Vaticano, nella casa del papa, aprì una mensa per i poveri.

Madre Teresa affiancò alla prima congregazione altre istituzioni, come i Fratelli Missionari della Carità, le Sorelle e i Fratelli contemplativi, i Padri Missionari della Carità e gruppi di collaboratori laici. 11 tutto per rispondere meglio alle esigenze dei poveri.

Tanto impegno e proliferare di iniziative non potevano passare inosservati. Le immagini di questa donna minuta e con il tempo sempre più curva, avvolta nel bianco sani, china a confortare un moribondo o a curare piaghe infette, ad accarezzare bambini lacerati dall'abbandono e dall'indifferenza... fecero il giro del mondo, sollevando l'ammirazione di tanta gente, che cominciò a interessarsi delle sue opere e della sua vita, ad ascoltare i suoi messaggi, resi con parole semplici che esaltavano la vita, che invitavano al suo rispetto in ogni momento, dal concepimento alla morte. Parole semplici e a volte anche forti che scuotevano e dividevano.


L'ammirazione si tradusse anche in riconoscimenti importanti come il Premio indiano Padmashri, assegnatole nel 1962, e il Premio Nobel per la Pace, conferitole nel 1979. Ricevette riconoscimenti e attenzioni «per la gloria di Dio e in nome dei poveri».

Negli ultimi anni, nonostante seri problemi di salute, continuò a guidare la sua congregazione e a rispondere alle necessità dei poveri e della chiesa. Morì a Calcutta il 5 settembre 1997. Il mondo intero, che aveva seguito il suo lento spegnersi, la pianse, mentre il governo indiano le rendeva onore con i funerali di Stato. Sepolta nella Casa Madre delle Missionarie della Carità, la sua tomba fu ben presto luogo di pellegrinaggi e di preghiera. «L'intera vita e l'opera di madre Teresa — ha detto Giovanni Paolo II nel proclamarla beata — offrirono testimonianza della gioia di amare, della grandezza e della dignità di ogni essere umano, del valore delle piccole cose fatte fedelmente e con amore, e dell'incomparabile valore dell'amicizia con Dio». Questa è madre Teresa: il genio femminile sposato alla carità evangelica, che guida la chiesa verso i poveri.

Il 20 dicembre 2002 il papa Giovanni Paolo II approvò i decreti sulle sue virtù eroiche e sui suoi miracoli, è stata beatificata il 19 ottobre 2003 e canonizzata da Papa Francesco il 4 settembre 2016.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Calcutta in India, beata Teresa (Agnese) Gonhxa Bojaxhiu, vergine, che, nata in Albania, estinse la sete di Cristo abbandonato sulla croce con la sua immensa carità verso i fratelli più poveri e istituì le Congregazioni delle Missionarie e dei Missionari della Carità al pieno servizio dei malati e dei diseredati.

Buongiorno... così

 


giovedì 4 settembre 2025

Portualità - Rinascita eoliana riporta una errata corrige. Le proposte progettuali presentate dal Comune sono state finanziaate tutte.

 

In relazione alla graduatoria approvata e pubblicata da “Casa Italia”, riguardante le proposte progettuali portuali presentate sia dalla Regione per ciò che concerne i porti di rilevanza Regionale (in totale 12 nel Comune di Lipari) sia dal Comune per ciò che concerne i porti di rilevanza Comunale (in totale 10), a modifica di quanto comunicato, si specifica quanto segue:

Tra i primi, riguardanti le proposte progettuali di rilevanza Regionale risultano collocati favorevolmente in graduatoria n. 3 progetti (non 4) e precisamente:
- 𝐏𝐚𝐧𝐚𝐫𝐞𝐚 𝐩𝐞𝐫 € 𝟐𝟐𝟎.𝟎𝟔𝟒,𝟎𝟎 (𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐬𝐜𝐚𝐥𝐨 𝐡𝐚 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐚𝐟𝐟𝐢𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐬𝐢 𝐮𝐧 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐞𝐮𝐫𝐨);
- 𝐀𝐥𝐢𝐜𝐮𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐫 € 𝟔𝟓𝟏.𝟖𝟎𝟖,𝟎𝟎;
- 𝐅𝐢𝐥𝐢𝐜𝐮𝐝𝐢 𝐏𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 € 𝟒𝟓𝟕.𝟒𝟐𝟒,𝟎𝟎
𝐏𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐭𝐨𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 € 𝟏.𝟑𝟐𝟗.𝟐𝟗𝟔,𝟎𝟎.
Mentre, per ciò che concerne le proposte progettuali di rilevanza Comunale, risultano collocati favorevolmente in graduatoria n. 7 progetti (non 6) e precisamente:
- 𝐋𝐢𝐩𝐚𝐫𝐢/𝐏𝐨𝐫𝐭𝐢𝐜𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫 € 𝟏.𝟗𝟐𝟎.𝟎𝟎𝟎,𝟎𝟎;
- 𝐒𝐭𝐫𝐨𝐦𝐛𝐨𝐥𝐢 𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐨 𝐬𝐜𝐚𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐅𝐢𝐜𝐨𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐩𝐞𝐫 € 𝟏.𝟑𝟖𝟎.𝟎𝟎𝟎,𝟎𝟎;
- 𝐋𝐢𝐩𝐚𝐫𝐢/𝐀𝐜𝐪𝐮𝐚𝐜𝐚𝐥𝐝𝐚 𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐨 𝐬𝐜𝐚𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫 € 𝟏.𝟑𝟖𝟎.𝟎𝟎𝟎,𝟎𝟎;
- 𝐕𝐮𝐥𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐆𝐞𝐥𝐬𝐨 𝐩𝐞𝐫 € 𝟏.𝟗𝟐𝟎.𝟎𝟎𝟎,𝟎𝟎;
- 𝐕𝐮𝐥𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐏𝐨𝐧𝐞𝐧𝐭𝐞 € 𝟓𝟎𝟎.𝟎𝟎𝟎,𝟎𝟎;
- 𝐆𝐢𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚/𝐋𝐚𝐳𝐳𝐚𝐫𝐨 𝐩𝐞𝐫 € 𝟏.𝟗𝟐𝟎.𝟎𝟎𝟎,𝟎𝟎;
- 𝐀𝐥𝐢𝐜𝐮𝐝𝐢 𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐨 𝐬𝐜𝐚𝐥𝐨 𝐏𝐚𝐥𝐨𝐦𝐛𝐚 𝐩𝐞𝐫 € 𝟏.𝟑𝟖𝟎.𝟎𝟎𝟎,𝟎𝟎.
𝐏𝐞𝐫 𝐢𝐧 𝐭𝐨𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 € 𝟏𝟎.𝟒𝟎𝟎.𝟎𝟎𝟎,𝟎𝟎.
𝐈𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐭𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐨𝐬𝐭𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐞 𝐚𝐩𝐩𝐫𝐨𝐯𝐚𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐢𝐛𝐞𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐆𝐢𝐮𝐧𝐭𝐚 𝐌𝐮𝐧𝐢𝐜𝐢𝐩𝐚𝐥𝐞 𝐧. 𝟖 𝐝𝐞𝐥 𝟔 𝐟𝐞𝐛𝐛𝐫𝐚𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟓.

Scrivevamo così...oggi...lo scorso anno


 

Torneo di calcetto categoria Pulcini al Freeland. La finalissima sarà R.Caserta - Aston B (video)

 




Incubo capre a Ginostra, l'allarme di una mamma. L'articolo di Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 4 settembre 2025


 

Pomeriggi culturali del Centro Studi: sabato 6 settembre presentazione del libro: Libero è il pensiero


 

Il 10 settembre l'avvio dell'anno scolastico 2025/2026 al "Conti" di Lipari

 Questo il calendario:

Mercoledì 10 Settembre: 

Classi V - sede centrale, via Prof. T. Carnevale (8 e 30 - 11,30)

Giovedì 11 Settembre: 

Classi I  - sede centrale, via Prof. T. Carnevale (8 e 30 - 11,30)                                 "                                     "

Venerdì 12 Settembre: 

Classi II - III - IV  sede centrale, via Prof. T. Carnevale (8 e 30 - 11,30)                                                      

Da giorno 15 settembre e, presumibilmente, fino a giorno 26: tutte le classi, sede centrale Via Prof. T. Carnevale ( dalle 8 e 30 alle 11 e 30)                                             "

E' morto Giorgio Armani un amante delle Eolie. Con il suo marchio EA7 è stato sponsor dello Stromboli

Nella foto con Carlo Lanza
È morto Giorgio Armani, uno degli stilisti più iconici della moda italiana. “Re Giorgio” aveva 91 anni e da tempo presentava alcuni problemi di salute.

Armani era un habituè delle Eolie che solcava con il suo "Main". Nella stagione calcistica 2015/2016 con il suo marchio EA7 è stato sponsor dello Stromboli, nonchè presidente onorario, dimostrando uno straordinario attaccamento all'isola e una grande sensibilità.

In quella stagione l'Armani Stromboli (così si chiamò la squadra) conquisto i play off ma, poi, venne eliminato.



Giro podistico delle Eolie: Nella Acquacalda - Canneto si affermano ancora Guidetti e Marrazzo. Oggi riposo

 L’Acquacalda-Canneto in linea di 6.5 km si è corsa nella terza giornata della manifestazione Fidal, organizzata dalla Polisportiva Europa, in collaborazione con i “main sponsor” S2 Sport e Orange Moon. L’emiliano Mattia Guidetti e la piemontese Luisanna Marrazzo hanno calato il tris di vittorie.

Il “23° Giro Podistico delle Isole Eolie” ha proposto ieri la bella tappa di Lipari. L’Acquacalda-Canneto in linea di 6.5 km si è corsa nella terza giornata della manifestazione Fidal, organizzata dalla Polisportiva Europa, in collaborazione con i “main sponsor” S2 Sport e Orange Moon; all’appello mancano adesso gli appuntamenti di Salina (venerdì 5 settembre) e Vulcano, in programma sabato 6, che farà calare il sipario sull’evento sportivo.

L’arrivo del vincitore Mattia Guidetti

L’emiliano Mattia Guidetti e la piemontese Luisanna Marrazzo hanno calato, intanto, il tris di vittorie, mettendo serie ipoteche sul primato 2025. Lungo le strade liparote, Guidetti (Corradini Rubiera) ha preso progressivamente il largo, chiudendo a braccia alzate con il crono di 21’56”. Secondo, ancora una volta, Gian Pietro Atanasi (Piano Ma Arriviamo), giunto al traguardo dopo 1’34”.

Terzo Marco Venturini (Forlì Trail), che ha operato, così, il sorpasso su Luigi Guidetti (Corradini Rubiera), piazzatosi al quarto posto, nel gradino basso del podio della classifica generale. A seguire sono arrivati nell’ordine: Stefano Binci (Amatori Osimo), Giovanni Scifo (Running Modica), confermatosi il migliore dei siciliani, Fausto Barbieri (Podistica Formiginese), Mattia Fioretti (Atletica Valdobbiadene), Massimo Baraldini (Podistica Finale Emilia) e Alfredo Donato della Polisportiva Bairese.

Un gruppo in gara nella tappa di Lipari

Tra le donne, Marrazzo (Podistica Bairese) ha confermato i pronostici della vigilia, imponendosi in 28’00. Piazza d’onore per la boliviana Paola Vania Medina Mendoza (Piano Ma Arriviamo); per lei il tempo di 29’03”. Attardata di 29” la messinese Francesca Colafati della Fidippide. Quarta Valentina Gualandi (Triron), quinta Rosa Rita Vernaci (Trinacria Palermo), sesta Marilena Dall’Anese (Livenza Sacile), settima Maria Cristina Conti (Amatori Osimo) ed ottava Maria Stella Fazio dell’Amatori Sant’Agata Anspi.

Oggi, giovedì 4 il meritato riposo agonistico, che servirà agli atleti partecipanti per ricaricare le energie in vista della “volata” finale e, soprattutto, per dedicarsi interamente alla finalità turistica della settimana eoliana. Venerdì 5 il “Giro” ripartirà a Malfa.

Buon compleanno a...

...Dario Giardina, Aurelio D'Ambra, Rosa Taranto, Tiziana Cincotta


Ritrovato questo borsello contenente un paio di occhiali.

Se qualcuno lo riconosce contatti il 3270413821

Da oggi al 7 settembre la "Festa degli eoliani nel mondo" nel nome di Renè Favaloro

Dal 4 al 7 settembre 2025, le isole di Lipari e Salina, incastonate nel cuore dell’Arcipelago Eoliano in provincia di Messina, si trasformeranno in un palcoscenico internazionale, ricco di significati simbolici e culturali. In questi giorni, le Eolie diverranno centro nevralgico di una straordinaria celebrazione della memoria, dell’identità e dell’appartenenza: La Festa degli Eoliani nel Mondo 2025. Promosso dal professor Marcello Saija – già Cattedratico nelle Università di Catania, Messina e Palermo storico di riconosciuta fama e appassionato custode della storia eoliana – l’evento vedrà il suo momento culminante nella firma ufficiale del Patto di Gemellaggio tra i rappresentanti istituzionali dei Comuni Eoliani e la Città di Mar del Plata, in Argentina. Si tratta di un’alleanza profondamente sentita, che affonda le radici nella grande storia dell’emigrazione eoliana oltreoceano. Un gemellaggio che non è solo formale, ma che intende riaffermare i legami di sangue, di cultura e di affetto che uniscono le due sponde dell’Atlantico.

Tra i momenti più toccanti dell’evento, la proiezione di un filmato inedito dedicato a Renè Favaloro, illustre medico e scienziato argentino, noto in tutto il mondo come il padre del bypass coronarico. Favaloro era originario di Val di Chiesa, a Salina, e rappresenta una delle figure più luminose del contributo eoliano alla scienza medica internazionale. A rendere omaggio alla sua figura, interverranno Luciano Carli, uno degli allievi italiani del Professore Favaloro, ed Emiliano Tissera Favaloro, in rappresentanza della Fondazione Favaloro di Buenos Aires. Altri membri della famiglia Favaloro saranno collegati in streaming, testimoniando l’unione tra passato e presente, tra le radici e le nuove generazioni

La Festa degli Eoliani nel Mondo 2025 sarà molto più di un evento commemorativo: sarà un viaggio profondo nel cuore della nostra storia condivisa, una celebrazione delle radici, dell’identità e della speranza. Un’occasione imperdibile per tutti coloro che si sentono parte di questa grande famiglia sparsa per il mondo, per ritrovarsi, riconoscersi e costruire insieme un futuro che onori la memoria di chi ci ha preceduto.
Non perdere l’occasione di partecipare a questa straordinaria festa della memoria eoliana: dal cuore delle isole, un messaggio di appartenenza e fratellanza raggiungerà ogni angolo del mondo.

Il programma completo dal 4 al 7 settembre 2025

Giovedì 4 settembre Lipari Teatro al Castello, ore 21:00
Cerimonia di apertura
Presentano Giovanna Cirino e Marcello Saija. Intervento di saluto del sindaco di Lipari Riccardo Gullo e delle autorità presenti.
Prima sessione
Filmato storico su Renè Favaloro; collegamento con Liliana Favaloro a Buenos Aires, intervento di Emiliano Tissera Favaloro.
Targa alla Fondazione Favaloro.
Filmato storico sulla presenza eoliana nella città di Mar del Plata (storie di Peluso e Polverino).
Testimonianza di Roberto Pennisi sulla vita e l’evoluzione della comunità eoliana di Mar del Plata.
Firma del gemellaggio tra il sindaco marplatense e i quattro sindaci eoliani – Consegna della targa al sindaco di Mar Del Plata – Interventi dei cinque sindaci.
Seconda sessione
Filmato sulla storia dei Materia. Intervento di Esteban Alberto Materia, Consegna della stelo al sindaco di Lipari.
Terza sessione
Il turismo delle radici.
Intervengono: Maria Chiara Prodi, Segretaria Generale del Cons. Generale degli Italiani all’Estero. (in video call). Giovanni Maria De Vita, Coordinatore Turismo delle radici Direzione Generale Italiani all’estero del M.A.E., Marina Gabrielli Coordinatrice nazionale Progetto Turismo delle Radici, Andrea De Pasquale, Direttore generale Digitalizzazione Ministero Beni Culturali, Paolo Masini Presidente Fondazione Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, Christian Del Bono Presidente Federalberghi Eolie.
Quarta sessione
La storia del tango argentino. Spettacolo.
Testi a commento di Marcello Saija presentati da Giovanna Cirino; brani musicali e recitativi con Federica Mosa (violino), Gianni Amore (Fisarmonica), Grace Previti (voce cantante), Ezio Donato (voce recitante).

Venerdì 5 settembre
Leni, Piazza San Gaetano, ore 21:00
Presentano Giovanna Cirino e Marcello Saija. Intervento di saluto del sindaco Ireneo Giardinello, Giovanni Maria De Vita, Coordinatore Turismo delle Radici Direzione Generale Italiani all’Estero del M.A.E., Marina Gabrielli Coordinatrice Nazionale Progetto Turismo delle Radici, e delle altre autorità presenti.
Filmato sulla visita a Salina dell’inventore del bypass coronarico Renè Favaloro, in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria. Intervento di Luciano Carli allievo italiano di Renè Favaloro. Collegamento con la Famiglia Favaloro a Buenos Aires ed ingresso sul palco ed intervento di Emiliano Tissera Favaloro.
Consegna da parte del sindaco Ireneo Giardinello della Targa alla memoria di Renè Favaloro.
Filmato sulla inaugurazione del busto di Renè Favaloro regalato da Alberto Materia. Consegna della targa con stele al Sindaco di Leni Ireneo Giardinello da parte di Esteban Alberto Materia.
Piece teatrale “I fimmini dicinunu NO!”. One woman show di Donatella La Macchia sul rifiuto degli abitanti di Filicudi di accogliere i mafiosi in domicilio coatto, con Donatella La Macchia, Donatella Alibrandi, Kau Bruhavie alle percussioni e con l’intervento di Pino La Greca.

Omaggio ai F.lli Materia con consegna della targa con stele al sindaco di Santa Marina da parte di Esteban Alberto Materia e consegna della Targa alla Memoria dei fratelli Materia da parte del sindaco Domenico Arabia.
Il sindaco di Santa Marina accoglie gli otto studenti eolo-australiani dell’Albert Park college di Melbourne in visita alla Eolie per lo scambio con L’I.S.S. Isa Conti Vainicher di Lipari.
Le musiche degli emigranti eoliani presentate dai Cantori Popolari delle Isola Eolie.

Domenica 7 settembre
Santa Marina Salina, Chiesa di Santa Marina ore 18:30
Ore 18:30 Messa in suffragio degli eoliani emigrati e deceduti all’estero.
Ore 19:30 “Papa Francesco e il mondo dei migranti”.
Saluti del parroco di Santa Marina, Giuseppe Brancato e del sindaco di Santa Marina Domenico Arabia.
Interventi: Tiziana Grassi, (Rai International): “La cultura migratoria di Papa Francesco”.
Dino Calderone (Società messinese di Storia Patria): “Papa Francesco ed il fenomeno migratorio dei nostri giorni”.
Conclusioni: Mons. Cesare Di Pietro, Vescovo ausiliario di Messina.
Piazza Immacolata di Malfa ore 21:30
Ore 21:30 Interventi di saluto delle autorità presenti.
I “Cento Anni della Società Isole Eolie di Melbourne”. Intervento di Janetta Ziino.
Filmato: “From Vulcanoes we sailed”
Collegamento con la Eolian Hall e la Comunità di Melbourne; filmato sulla vita del former President della SIE di Melbourne Marino Casamento e consegna della Targa in memoria alla Famiglia.
Accoglienza degli otto studenti eolo-australiani dell’Albert Park college di Melbourne in visita alla Eolie per lo scambio con L’I.S.S. Isa Conti Vainicher di Lipari.
Conclusioni della Festa e Recital concerto lirico e letterario su “Le più belle canzoni d’emigrazione di tutti i tempi” con Gianni Amore (fisarmonica) Agnese Buscema (voce cantante) Valerio Cairone (percussione ed altri suoni) Ezio Donato (voce recitante) con la partecipazione straordinaria di Macrina Marilena Maffei.

Lipari: C'è anche il "signor Enzino"


 

Rinascita eoliana "Da Casa Italia, una pioggia di milioni per la portualità delle isole del Comune di Lipari"


Situazione portuale particolare quella del Comune di Lipari, oggetto di pianificazione nell’ambito del P.R.P. – 𝐏𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐑𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐏𝐨𝐫𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞 – arenatosi, è il caso di dirlo, nella compulsiva azione ostruzionistica dell’opposizione nell’ambito del Consiglio Comunale che tiene in ostaggio sei isole a causa, come qualcuno suggerisce, dell’astinenza di potere a partire da chi si è “accasato” nel Consiglio Comunale affermando pubblicamente, appunto, che quella è casa sua.

Dopo l’insensata e incredibile mancata approvazione del Consuntivo 2024 e in attesa che anche il bilancio di previsione 2025, in un modo o nell’altro, venga approvato anche per continuare l’iter di elaborazione del P.R.P. con l’affidamento dei necessari e indispensabili studi specialistici, buone notizie giungono da Roma che, se vengono confermate, rappresenteranno una svolta nella portualità delle isole del nostro comune.
È stata approvata e pubblicata da “Casa Italia”, infatti, la graduatoria delle proposte progettuali portuali presentate sia dalla Regione per ciò che concerne i porti di rilevanza 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 (𝐢𝐧 𝐭𝐨𝐭𝐚𝐥𝐞 𝟏𝟐 𝐧𝐞𝐥 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐋𝐢𝐩𝐚𝐫𝐢) 𝐬𝐢𝐚 𝐝𝐚𝐥 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐢𝐨̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐫𝐧𝐞 𝐢 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐥𝐞𝐯𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞 (𝐢𝐧 𝐭𝐨𝐭𝐚𝐥𝐞 𝟏𝟎).
Tra i primi, riguardanti le proposte progettuali di rilevanza Regionale risultano collocati favorevolmente in graduatoria n. 4 progetti e precisamente:
- 𝐋𝐢𝐩𝐚𝐫𝐢/𝐏𝐨𝐫𝐭𝐢𝐜𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫 € 𝟏.𝟗𝟐𝟎.𝟎𝟎𝟎,00;
- 𝐏𝐚𝐧𝐚𝐫𝐞𝐚 𝐩𝐞𝐫 € 𝟐𝟐𝟎.𝟎𝟔𝟒,𝟎𝟎 (𝐥𝐚 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐬𝐜𝐚𝐥𝐨 𝐡𝐚 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐚𝐟𝐟𝐢𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐬𝐢 𝐮𝐧 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐞𝐮𝐫𝐨);
- 𝐀𝐥𝐢𝐜𝐮𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐫 € 𝟔𝟓𝟏.𝟖𝟎𝟖,𝟎𝟎;
- 𝐅𝐢𝐥𝐢𝐜𝐮𝐝𝐢 𝐏𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐩𝐞𝐫 € 𝟒𝟓𝟕.𝟒𝟐𝟒,𝟎𝟎
𝐏𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐭𝐨𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 € 𝟑.𝟐𝟒𝟗.𝟐𝟗𝟔,𝟎𝟎.
Mentre, per ciò che concerne le proposte progettuali di rilevanza Comunale risultano collocati favorevolmente in graduatoria n. 6 progetti e precisamente:
- 𝐒𝐭𝐫𝐨𝐦𝐛𝐨𝐥𝐢 - 𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐨 𝐬𝐜𝐚𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐅𝐢𝐜𝐨𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐩𝐞𝐫 € 𝟏.𝟑𝟖𝟎.𝟎𝟎𝟎,𝟎𝟎;
- 𝐋𝐢𝐩𝐚𝐫𝐢/𝐀𝐜𝐪𝐮𝐚𝐜𝐚𝐥𝐝𝐚 𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐨 𝐬𝐜𝐚𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫 € 𝟏.𝟑𝟖𝟎.𝟎𝟎𝟎,𝟎𝟎;
- 𝐕𝐮𝐥𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐆𝐞𝐥𝐬𝐨 𝐩𝐞𝐫 € 𝟏.𝟗𝟐𝟎.𝟎𝟎𝟎,𝟎𝟎;
- 𝐕𝐮𝐥𝐜𝐚𝐧𝐨 𝐏𝐨𝐧𝐞𝐧𝐭𝐞 € 𝟓𝟎𝟎.𝟎𝟎𝟎,𝟎𝟎;
- 𝐆𝐢𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚/𝐋𝐚𝐳𝐳𝐚𝐫𝐨 𝐩𝐞𝐫 € 𝟏.𝟗𝟐𝟎.𝟎𝟎𝟎,𝟎𝟎;
- 𝐀𝐥𝐢𝐜𝐮𝐝𝐢 𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐨 𝐬𝐜𝐚𝐥𝐨 𝐏𝐚𝐥𝐨𝐦𝐛𝐚 𝐩𝐞𝐫 € 𝟏.𝟑𝟖𝟎.𝟎𝟎𝟎,𝟎𝟎.
𝐏𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐭𝐨𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 € 𝟖.𝟒𝟖𝟎.𝟎𝟎𝟎,𝟎𝟎.
Quindi, dei trenta milioni stanziati per la selezione di proposte progettuali da ammettere a successiva procedura di verifica finalizzata al finanziamento di interventi di prevenzione del rischio sismico su infrastrutture pubbliche insistenti sul territorio delle Isole Minori Marine d’Italia (36 Comuni), sono state approvate n. 10 proposte progettuali, riguardanti sia gli scali di rilevanza Regionale sia gli scali di rilevanza Comunale del 𝐂𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐋𝐢𝐩𝐚𝐫𝐢, 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 € 𝟏𝟏.𝟕𝟐𝟗.𝟐𝟗𝟔,𝟎𝟎, 𝐩𝐚𝐫𝐢 𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐬𝐢 𝐢𝐥 𝟒𝟎% 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐚 𝐬𝐨𝐦𝐦𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞.
Tra le proposte progettuali non Finanziate risultano il pontile di Ficogrande, per il quale si stanno approfondendo le motivazioni che non sembrano condivisibili; il pontile di Acquacalda, oggetto di specifica progettazione da Parte dell’Assessorato, insieme allo scalo di Panarea, per il quale si è ottenuto un ulteriore finanziamento; e Pignataro per il quale si insisterà per l’ottenimento del finanziamento anche con altre risorse.
È proprio il caso di esprimere, nell’attesa di conferma della graduatoria pubblicata, immensa soddisfazione per l’ottima riuscita del primo programma organico di recupero e prevenzione del rischio degli approdi portuali che, se accompagnato dalla approvazione del P.R.P., cambierà per sempre la vita degli eoliani, che proprio nei collegamenti trovano uno dei punti critici della loro esistenza.
Infine, è utile rilevare come quattro approdi di rilevanza Comunale (quali la banchinetta di Ficogrande di Stromboli, l’approdo di Lazzaro a Ginostra, la vecchia banchina di Alicudi e quella di Acquacalda) che un tempo garantivano i collegamenti marittimi navali con dette località, 𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞 𝐚𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐠𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐜𝐚 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐮𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥’𝐚𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐚𝐥𝐞, 𝐭𝐨𝐫𝐧𝐞𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐫𝐢𝐧𝐞𝐫𝐢𝐚 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐢𝐜𝐜𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢𝐬𝐦𝐨.

Il culto di San Bartolomeo a Lipari di Giuseppe Iacolino


Abbiamo da poco lasciato alle spalle il 24 agosto, una delle date in cui la comunità liparese festeggia il suo Patrono San Bartolomeo. Per certi versi, senza nulla volere togliere alle altre date, quella più partecipata non fosse altro per la presenza di tanti emigrati che tornano a Lipari in questo periodo e per la presenza dei turisti.
Sul culto di San Bartolomeo vi proponiamo uno scritto del compianto professore Iacolino
(Giuseppe Iacolino)La comunità cristiana di Lipari fu una delle prime, in Occidente, ad aprirsi al culto dei Martiri, ad esigere un Tutelare tutto per se e ad assicurarsene la presenza fisica in loco attraverso l'appropriazione delle sue spoglie mortali. I Liparei non avevano martiri concittadini da onorare (come quelli di Catania che nel 251 adottarono la loro S. Agata, o come quelli di Cartagine che nel 258 riportarono in città il corpo del santo vescovo Cipriano), e perciò ripiegarono su uno degli Apostoli di Gesù. Ed era anche questo un motivo di vanto, perché, tutto sommato, un Apostolo era considerato martire in sommo grado e per essere egli stato un testimone diretto delle opere del Maestro e per avere accettato, in nome di Lui, l'estremo olocausto di se.
Prescindendo dai SS. Pietro e Paolo - che di già i Romani tenevano in «proprietà» esclusiva -, la preferenza dei Liparei non potè non cadere che su S. Bartolomeo. E la ragione è quanto mai ovvia: tra tutti gli altri Apostoli, S. Bartolomeo dovette avere esercitato un'attività così eccezionalmente feconda e avventurosa e, inoltre, gli era toccata una morte così disumana e complessa che si finì col non sapere più in quali regioni egli avesse realmente predicato e in che maniera fosse stato martirizzato. Fu decapitato? Fu condannato al rogo? Fu decoriato vivo? Una sola cosa si può affermare: che la vocazione e la dedizione di S. Bartolomeo al servizio del suo Signore dovette essere di tal fervore e di tale compiutezza che il suo apostolato destò vivissima ammirazione tra i primitivi fedeli e la sua figura di martire piacque oltre ogni dire. Si potrebbe aggiungere che con ogni probabilità fu anche un certo orgoglio isolano e un certo spirito corporativistico che guidò i fedeli di Lipari alla scelta di questo Santo. Forse i Liparei di allora, quasi tutti uomini di mare, subirono il fascino del nome, un nome che in aramaico-siriaco suonava Nathanael Bar-Tholmài e la cui significazione era questa: Dono di Dio, figlio di colui che smuove le acque. Non poteva non essere pure Lui dotato dei medesimi poteri di dominio sulle forze cieche della natura.

Oggi, 4 settembre: Santa Rosalia

Nacque da Sinibaldo, signore di Quisquina e discendente del re Carlo Magno. I genitori si preoccuparono di educare la fanciulla nei principi cristiani. E la piccola Rosalia corrispose alle cure dei genitori. Devotamente attendeva alle pratiche di pietà, amava teneramente la Madonna, e per la sua innocenza e bontà di cuore divenne l'idolo dei genitori.

Conoscendo il pregio della verginità, generosamente si consacrò tutta al suo sposo Gesù, mantenendosi illibata per tutta la sua vita. Crescendo negli anni e venendo a conoscere quanto perfido sia il mondo e quanto difficilmente un giglio possa conservarsi intatto tra il fango, fuggì dalla casa paterna e si ritirò in una grotta nei crepacci del monte Quisquina presso Palermo, per darsi all'unione perfetta col suo Sposo Celeste.

Sant'Anna la Vergine e il Bambino
autore Antoon van Dyck anno 1624
titolo Santa Rosalia incoronata dagli angeli

Solo una pastorella conosceva il luogo del rifugio di Rosalia ed ogni giorno le portava pane e latte. P difficile esporre a quali aspre penitenze e digiuni si sottopose Rosalia. Si vede ancora la grotta in cui dimorava. Vi si scende per una scala come in un sepolcro: umida, oscura. Si conserva tutt'ora la pietra su cui riposava la Santa e sul muro si vedono scolpite queste parole: Io, Rosalia, figlia di Sinibaldo, signore di Quisquina e di Rosa, per amore del Signore mio Gesù Cristo scelsi di abitare in questa grotta ».
Non vi restò però molto tempo perché avvisata dal suo Angelo che se ivi fosse restata presto sarebbe stata trovata dai suoi genitori, si diresse verso il monte Pellegrino. Sulla sommità del monte gli Angeli le indicarono una grotta che aveva un'apertura appena sufficiente per entrarvi. La luce, penetrando in essa, ne rischiarava le nere pareti; il suolo era talmente bagnato che a stento Rosalia trovò un angolo dove riposarsi senza sprofondare nel fango.

Condusse quel genere di vita per vari anni, finché lo Sposo Divino la chiamò a sò. Una viva luce in quella notte illuminò tutto il monte Pellegrino. A tale improvviso prodigio tutta Palermo si scosse, non conoscendone la ragione. Allora quell'umile pastorella che era stata a parte dei segreti della Santa, corse in città ad annunziare la sua morte. Fu trovata morta dai pellegrini il 4 settembre del 1165. Il giorno seguente si radunò tutto il popolo ed in processione salirono a prendere il prezioso corpo di S. Rosalia, trasportandolo trionfalmente nella cattedrale.

D'allora in poi il Signore si degnò di glorificare la Santa con ripetuti miracoli e il culto di lei andò sempre più crescendo nella città di Palermo e fuori, tanto che quando la Sicilia nel 1625 fu desolata dalla peste, con voce unanime quel popolo si volse a S. Rosalia, trasse le sue reliquie dalla cattedrale, le portò processionalmente per la città ed il terribile morbo parve.

PRATICA. Facciamo oggi una mortificazione per amor di Dio.

PREGHIERA. Esaudiscici o Dio, nostro Salvatore affinché come ci rallegriamo per la festa della beata vergine Rosalia, così veniamo ammaestrati nella vera devozione.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Palèrmo il natale di santa Rosalia, Vergine Palermitana, discendente dal sangue regale di Carlo Magno, la quale, per amore di Cristo, fuggì il principato paterno e la reggia, e, solitaria nei monti e nelle spelonche, menò una vita celeste.

(LA) « Ego Rosàlia Sinibaldi Quisquinae Et Rosarum Domini Filia Amore D.ni Mei Iesu Christi In Hoc Antro Habitari Decrevi »

(IT) « Io Rosalia di Sinibaldo, figlia del Signore della Quisquina e del Monte delle Rose, per amore del mio Signore Gesù Cristo, ho deciso di abitare in questa grotta »

Buongiorno...così!


 

mercoledì 3 settembre 2025

Eoliani che non ci sono più (Riproposizione 78° puntata): Deceduti a novembre - dicembre 2023 (video di 1 minuto e 52)

  In questo video realizzato con le foto in nostro possesso: Angela Cincotta, ved. Baratta; Angela Virgona ved. Divola; Anna Reitano ved. Beninati; Antonino Mandarano detto Giovanni il milanista; Attilio Peluso; Bartolo Cincotta; Bartolo Famularo; Catena Lo Piccolo ved. Scaffidi; Franco Luca; Giordano Gagianesi; Giuseppe Cipicchia; Giuseppe Natoli; Giuseppina Paino ved. Barca; Irene Cacace in Biviano; Maria Concetta Bonino in Cortese; Nello Raffaele; Onofrio D'Ambra detto Nino il nostromo; Rosa Lauricella ved. Merlino.

Manichini per il film nel mare di Lipari, incarico affidato all'Arpa


 

Salina, restituito alla famiglia il corpo della donna morta. L'articolo di Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 3 settembre


 

L' AreaMarina Protetta alle Isole Eolie è una necessità non più rinviabile. (di Samuele Amendola)

Le Isole Eolie rappresentano un patrimonio naturale e culturale unico, ma negli ultimi anni questo equilibrio è sempre più minacciato da pressioni ambientali, economiche e sociali. L’istituzione di un’Area Marina Protetta appare, a mio avviso, come una scelta necessaria per garantire la tutela dell’ecosistema e il benessere delle comunità locali.
Da un lato, la pesca intensiva e pratiche illegali hanno impoverito i fondali e messo in pericolo la biodiversità marina, minacciando non solo le specie più fragili ma anche la sopravvivenza dei pescatori tradizionali. Dall’altro, un turismo mordi e fuggi, poco rispettoso della capacità di carico delle isole, genera un impatto insostenibile: sovraffollamento, crisi idrica, aumento dei rifiuti, degrado delle risorse naturali e inquinamento.
Un’Area Marina Protetta non significherebbe chiusura, ma gestione consapevole. Essa permetterebbe di salvaguardare habitat preziosi, contrastare la perdita di specie, promuovere una pesca sostenibile e, allo stesso tempo, attrarre un turismo di qualità, più rispettoso e duraturo. Inoltre, rafforzerebbe il controllo sul territorio e renderebbe le isole più resilienti di fronte agli effetti della crisi climatica e delle emergenze ambientali.
In questo senso, la protezione dell’arcipelago non è un ostacolo allo sviluppo, ma un investimento sul futuro: preservare il mare e le sue risorse significa assicurare prosperità economica, equilibrio ecologico e dignità sociale alle generazioni presenti e future.
Ci arriveremo mai...?

Samuele Amendola