Lipari Rimasti senza soldi e senza lavoro
Operai dell'ex Pumex costretti a incatenarsi davanti al municipio
Salvatore Sarpi
Ex operai della Pumex da ieri in catene davanti all'ingresso del palazzo municipale di Lipari in via Falcone-Borsellino. Stanchi e sfiduciati, dopo oltre 15 mesi di promesse ad ogni livello mai mantenute, gli ex dipendenti del settore pomicifero hanno deciso di porre in essere la clamorosa protesta. Lo hanno fatto dopo aver esposto una serie di cartelli che ricordano quelle che sono le tappe del loro calvario e le loro aspirazioni frustate.
Hanno annunciato che resteranno lì, incatenati, sino a quando non avranno la certezza di riavere un posto di lavoro che hanno perso in nome della salvaguardia ambientale e del titolo di patrimonio dell'Umanità. «Con il Natale alle porte – ci ha dichiarato Luigi Rizzo –, con una situazione economica per molti disastrosa e senza prospettive reali di rioccupazione è l'unica cosa che ci resta da fare. Il nostro gesto è frutto dell'esasperazione, di una corda tirata troppo a lungo, di una situazione, che al di là delle promesse di facciata e della disponibilità di ogni singolo politico regionale, non si riesce a tradurre in fatti. Se a ciò si aggiunge che il TFR maturato in Pumex a tutt'oggi non ci è stato corrisposto, così come l'integrazione alla mobilità, è facile comprendere quello che è lo stato d'animo nostro e delle nostre famiglie». Gli ex lavoratori Pumex hanno invitato sia i cittadini che le forze politiche a solidarizzare con loro e si augurano che a livello regionale ognuno si assuma le proprie responsabilità finendo per concretizzare il più che promesso passaggio nel settore dei Beni culturali eoliani. Nelle prossime ore, se non dovessero maturare sostanziali novità, a dar man forte agli ex operai Pumex arriveranno i loro familiari. . Oggi l'incontro con Mariano Bruno, impegnato ieri a Palermo.