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mercoledì 18 marzo 2009

Trasporti: L' USCLAC/UNCDIM il 27 gennaio aveva chiesto (inutilmente) di essere convocata dal ministro Matteoli. Ma l'organizzazione non si arrende

Questo il testo di una raccomandata che l'USCAC/UNCDIM, a firma del presidente Nobile, aveva inoltrato lo scorso 27 gennaio al ministro Altero Matteoli sulla “Vertenza Gruppo Tirrenia di Navigazione”
Le scriventi Organizzazioni Sindacali, aderenti alla Federazione Nazionale Dirigenti Aziende Industriali, si pregiano di chiedere la convocazione in oggetto allo scopo di valutarne i risvolti sociali ed occupazionali.
Riconfermiamo quello che è il nostro convincimento di assetto futuro del Gruppo :
deroga dal processo di privatizzazione di tutti quei servizi necessari ad assicurare la continuità territoriale dello Stato, e/o comunque ascrivibili nelle fattispecie tutelate dalla Dichiarazione 30 sulla insularità, allegata all’articolo 158 del Trattato di Amsterdam;
ponderata privatizzazione, da realizzare nei tempi tecnici necessari ancor più imposti dalla tempesta finanziaria mondiale e dai recenti dati di sviluppo economico futuro, per cui il Governo ha già predisposto delle risorse, così come da decreto anticrisi di recente approvazione.
Certi di potere individuare le strategie necessarie ad una chiusura ottimale della vertenza, rimanendo in cortese attesa della richiesta convocazione, porgiamo i nostri più distinti saluti.
Nobile
Questo il testo invece di una missiva inoltrata oggi alla Federalberghi delle Eolie dal Cap. Francesco Giuseppe D'Anniballe della Segreteria Nazionale USCLAC/UNCDiM- Responsabile per Sicilia
Noi siamo sostenitori della stessa tesi di Voi sindaci ed operatori turistici delle Isole. Teniamoci per mano senza perderci perchè remiamo tutti nella stessa direzione e un rematore in più fa sempre comodo. La partita è tutta da giocare e i tempi, malgrado il decreto P.d.C. sulla privatizzazione, arrivano al 2011. Adesso è da vedere la volontà politica della Regione Sicilia ed è il Governo Regionale che deve fare da punta di diamante in merito.