Il piano del Gal "Isole di Sicilia"
A Palermo presso Assessorato Regionale dell’Agricolture, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea, si è tenuto un incontro convocato dal Dirigente Generale, Rosaria Barresi, per discutere di Nuova programmazione agricola comunitaria 2014-2020 a cui il GAL di Sicilia è stato presente con il suo Ufficio di Piano.Roberto Sauerborn
RELAZIONE UdP - Tavolo partenariale del 02.04.2014 - Premessa
Partendo da quanto già avviato dal PSL Isole di Sicilia, oggi in esecuzione, alla luce dei risultati prefissi e delle risposte dei territori, si propone la seguente relazione quale utile suggerimento non esaustivo e non espressione formale dell’Area Dirigenziale di questo GAL ma solo quale contributo iniziale per l’avvio di un tavolo di concertazione per la definizione del nuovo Programma di Sviluppo Rurale della Sicilia nel quale le isole minori auspicano di trovare adeguata considerazione.
E’ importante, inizialmente, fare presente come possa non avere senso elencare le innumerevoli attrazioni culturali, ambientali, sociali legati alla ruralità delle isole minori di Sicilia se non sappiamo offrirli in maniera organica. Il concetto di sostenibilità è anche tutelare l’ambiente ma anche tutelare e valorizzare il lavoro delle donne e degli uomini riempendolo di dignità (orario di lavoro, certezza, costanza, ecc.) ed evitando di far assomigliare le isole minori sempre più ad un villaggio vacanze che apre d’estate e chiude d’inverno.
Ma, isole minori hanno un rapporto diretto con il mare, sono specchio ove si riflettono miti e riti sociali: il mito della memoria ed il rito del turismo. Da essi le isole minori sanno trovare vantaggio favorendo però anche una visione stereotipata di se stesse come luoghi della nostalgia, luoghi degli eventi, luoghi simulacri,…
Ma, la conseguenza e il rischio di ciò è la perdita di identità che dovrebbe divenire, invece, vincolo e stimolo all’emancipazione dalle imitazioni per ripensare una strategia di sviluppo complessivo di tutte le isole minori. I processi sociali e le loro evoluzioni sono fatti di tempi lunghi e la composizione sociale delle I.M. è anche segnata da una deriva dovendo fare i conti con una forte presenza del mito dell’isola anche nel tessuto degli interessi e della composizione sociale.
Il Turismo
E’ uno degli aspetti da sottoporre ad attenta valutazione. Gli aspetti negativi della trasformazione turistica non vanno intesi, naturalmente, come giustificazioni per rifiutare il turismo o per procedere a contingentamenti elitari, ma come invito ad impostare il problema su basi razionali. Infatti, essendo il turismo inevitabile portatore di cambiamento e non esistendo metri di giudizio assoluti, esterni all’uomo e universalmente condivisi, per valutare l’effetto complessivo, le modifiche causate dal turismo sono considerabili come degrado o meno a seconda dell’ottica adottata. Il giudizio, in altre parole, dipende dal punto di vista preliminarmente assunto, condizione che nella realtà quotidiana non è quasi mai espressa in modo esplicito.
L’ottica, per esempio, può essere quella dell’intera società (mondiale, nazionale, regionale, provinciale) o della comunità ospitante od ospitata; oppure quella della maggioranza o della minoranza di tali gruppi; oppure quella ancora dei ricercatori (teorici) o degli operatori (concreti) e così via. Ciascuno di questi punti di vista si basa, in modo implicito o esplicito, su di un proprio obiettivo prioritario:
- gli interessi economici dei residenti e/o dei promotori immobiliari, degli operatori turistici;
- lo sviluppo socio-economico del sistema complessivo o di quello locale;
- l’appagamento degli ospiti;
- la protezione del sistema sociale ospitante; la tutela dei beni artistici e naturali.
Abitualmente, nel processo di sviluppo turistico di un’area, questi obiettivi, indipendentemente dalle buone intenzioni, si sovrappongono nei fatti in maniera caotica elidendosi mutualmente e innescando, invece di una trasformazione coerente e condivisa, un ciclo di degrado e confusione. Pertanto, è utile ricorrere, ove possibile, a un intervento di “EVOLUZIONE CONTROLLATA” delle unità ambientali per consentire una presenza costante e per un arco di tempo più ampio a quanto decidono di venire a trovarci.
Le isole di Sicilia sono uno scrigno prezioso di un micro sistema biologico il cui sviluppo va perseguito con la massima attenzione. Meritano giusta attenzione e/o approfondimento nelle azioni da attivare:
- l’attuazione delle riserve marine in quelle isole dove i processi sono maturi, per valorizzare i fondali, salvaguardare le coste con l’utilizzo di coloro che le coste le conoscono meglio degli altri ( i pescatori) regolamentare l’approccio nelle isole con i barconi;
- individuare e sperimentare nuove tipologie di catture di pescato che riducono lo sforzo di pesca, senza eliminare una delle più importanti attività economiche delle isole;
- promuovere e valorizzare le attività di pescaturismo e ittiturismo che consentono una vera integrazione del reddito del pescatore e contribuiscono a diffondere la cultura e le tradizioni di
generazioni di pescatori;
- rendere utilizzabili quegli immobili di valore storico da parte dei Comuni dove insistono (es il faro di Vulcano, il faro di S. Marina, il faro di Malfa) altre immobili delle altre isole minori ormai dismessi e di grande pregio storico architettonico;
- l’importanza di restituire alla fruizione turistica individuale e organizzata i sentieri delle Isole, sempre più fonte di conoscenza turistica straniera e sempre meno degli isolani.;
- sviluppare la rete museale delle isole (musei archeologici, musei del mare, visitor centre, musei del contadino, musei dell’emigrazione ecc.) per ricreare l’identità storica delle civiltà che si sono succedute nei nostri territori isolani.
- mettere a sistema i piccoli produttori vitivinicoli locali che stanno sperimentando nuovi prodotti di pregio (es. nelle Eolie il rosso “corinto nero” in purezza che tanto riscontro sui mercati del nord Europa sta riscuotendo) sostenendo le sperimentazioni, ma soprattutto facendo si che con appositi itinerari enogastronomici il prodotto di nicchia venga gustato e consumato in loco. Le isole non possono avere prodotti per la Grande distribuzione organizzata, perché le produzioni sono limitate, ma il prodotto enologico di classe dovrà essere motivo di attrazione turistica. Promuovere quindi la filiera corta e il consumo di prodotti a Km. Zero a partire dai ristoranti locali.
- far partire la gestione delle aree “patrimonio dell’Umanita” dell’Unesco, visto che nelle isole abbiamo ottenuto questo importante riconoscimento di cui ci fregiamo come fiore all’occhiello, ma che poi abbondiamo al degrado del tempo e degli uomini;
- Infine, con il fine di costituire un partenariato attivo sarebbe bene invitare le Società di navigazione (Compagnia delle isole Siremar – Ustica Line – NGI – TAR NAV, ecc.) che sono l’elemento vitale del possibile sviluppo delle isole minori della Sicilia). Senza una riorganizzazione funzionale dei servizi di collegamento non si va da nessuna parte. Sulla scorta di quanto sopra ci permettiamo le seguenti proposte/suggerimenti: La diversificazione dell’offerta turistica e l’esigenza di comunicare i valori e l’identità culturale del territorio richiedono l’integrazione della proposta turistico-enogastronomica delle aree partner con quella tradizionale (turismo balneare, città d’arte, ambientale, ecc.), attraverso iniziative di promozione congiunta.
Da quanto sopra brevemente premesso si suggeriscono, in fase preventiva e non esaustiva, le seguenti tematiche da inserire nella nuova programmazione 2014-2020:
A) Realizzazione di una Rete Telematica di Informazioni e comunicazioni per le isole minori Siciliane anche in rete con le altre isole minori d’Italia. Una rete locale che mette in collegamento telematico tra loro con un sistema wireless (ponti radio) le amministrazioni comunali. Per l’area rurale, se si considera la condizione geografica di insularità, tale sistema di comunicazioni rappresenta un sostegno di ineguagliabile efficacia ed efficienza nella diffusione e nello scambio di informazioni tra gli attori dello sviluppo locale sul territorio e del territorio verso l’esterno.
B) Studi e censimenti: Migliorare le conoscenze sugli elementi che contraddistinguono il patrimonio storico-architettonico, paesaggistico e culturale dell’area. Studi, censimenti e ricerche storiche atti a monitorare e documentare i caratteri storici, architettonici e culturali degli elementi che caratterizzano il paesaggio e l’architettura rurale:
- aspetti architettonici, storici, archeologici e paesaggistici; – tipologie costruttive e materiali;
- caratteristiche storico-culturali. Anche con il possibile obiettivo di costituire un Osservatorio-Laboratorio Storico Ambientale del
Mediterraneo quale Centro di Alta Formazione Professionale in Marketing Turistico Culturale.
C) Piani di gestione Aree Natura 2000 (riserve, parchi,ecc.). Aumentare l’attrattività degli ambiti rurali e valorizzare le risorse endogene, con particolare riferimento alle aree Natura 2000 ed alle aree di grande pregio naturale e i Patrimoni UNESCO.
D) Incentivazioni attività turistiche: itinerari ciclopedonali, le “vie del mare”, punti informativi, ecc.. Anche con l’individuazione di un Marchio D’Area Rurale delle Isole Minori, quale summa della caratterizzazione turistica, agroalimentare e ambientale delle isole di Sicilia.
E) Recupero, riqualificazione e valorizzazione del patrimonio storico architettonico (anche privato) e archeologico anche sommerso.
F) Recupero di manufatti di vita collettiva: tipici del paesaggio agrario e manufatti di testimonianza del lavoro e della vita collettiva (lavatori, abbeveratoi, forni, capitelli, fontane, ecc.).
G) Valorizzazione delle risorse enologiche e gastronomiche. Anche in cooperazione transnazionale con altri GAL creando occasioni di promozione comune fra i vari territori partner ed i loro prodotti. Anche questa iniziativa potrà trovare continuità nel prevedendo l’allargamento dei partner alla vicina Corsica (isola con grande patrimonio enologico) e ad altre isole del mediterraneo in virtù dei contatti che i produttori isolani hanno instaurato con colleghi italiani ed europei rafforzati in occasione della manifestazione descritta precedentemente.
H) Valorizzazione culturale del patrimonio rurale: Favorire il consolidamento e lo sviluppo della dimensione culturale e ricreativa del contesto rurale attraverso il recupero e la valorizzazione di immobili pubblici e di uso pubblico da destinarsi a fruizioni culturali e la realizzazione di iniziative culturali.
H) Agriturismo: Favorire il ruolo multifunzionale dell’impresa agricola in attività turistico-ricreative.
L) Agenzia di sviluppo locale per lo sviluppo culturale anche come implementazione del GAL
(Ampliamento di competenze).
Il progetto dell’Agenzia di sviluppo e culturale è pensato in cooperazione transnazionale con i territori rurali di altri stati Europei anche per la creazione di un network (Culturenetwork) europeo di Agenzie culturali in aree rurali (www.cultunet.com) ; ogni agenzia svolge un ruolo di coordinamento tra le associazioni culturali e le istituzioni pubbliche interessate per l’ideazione e successiva realizzazione di una programmazione culturale territoriale concertata e democraticamente condivisa. Il progetto è di notevole portata nell’ambito del miglioramento della qualità della vita nell’area di riferimento e con la finalità di rendere accessibile e fruibile la vasta e complessa mole di norme e strumenti che regolano l’utilizzo delle risorse comunitarie, nazionali e regionali mettendo a disposizione degli Enti locali la documentazione e la modulistica necessaria alle richieste di finanziamento e di fornire informazioni utili sulle fasi più complesse nell’iter di un progetto: dalla compilazione della domanda, alla stesura della rendicontazione finale.
M) Formazione e informazione per gli operatori economici delle aree rurali: Interventi a carattere collettivo di formazione, educazione ambientale e sul territorio.
N) Creazione di una rete di itinerari tematici transregionali e transnazionali. Con la cooperazione si intende promuovere e valorizzare i percorsi eno-gastronomici e agrituristici, considerati una delle più importanti forme di “turismo emergente”.
Dott. Luigi Amato Arch. Roberto SauerbornCoordinatore Territoriale Responsabile Ufficio di Piano
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