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giovedì 26 giugno 2014

Eolie senza meduse e con pochi turisti. Disdette molte prenotazioni per paura degli animali urticanti: peccato che in mare non se ne vedano (da La Stampa)

INVIATO ALLE LIPARI (MESSINA)
L’uomo più bistrattato delle isole Eolie ha una passione smisurata per la pesca subacquea in apnea e un nome esotico: Dario Lopes. Fisico asciutto, 53 anni trascorsi in riva al mare. È lui ad aver realizzato il video delle meduse di Filicudi che ha fatto il giro d’Italia. «Era il 2 giugno, quel giorno stavo pescando e avevo con me la telecamera subacquea. Mi sono ritrovato in mezzo a migliaia di esemplari. Uno spettacolo mozzafiato».  Le immagini sono impressionanti: migliaia di animali cullati dalle correnti marine a pochi metri dalla costa. Si vedono nuvole biancastre, lattiginose: sono le efire, i piccoli di medusa. Il branco è in piena riproduzione. Il video fa il giro della Rete, La Stampa ne dà notizia con un intervento di Ferdinando Boero, professore di Zoologia all’Università del Salento, che spiega che cosa sta accadendo e pubblica il video sul sito web, i telegiornali trasmettono le immagini senza lesinare toni allarmistici: «pericolo», «invasione», «emergenza». L’effetto è scontato: turisti in fuga e isolani furiosi. Lopes è amareggiato: «Il sindaco di Lipari era arrabbiatissimo. Il presidente degli albergatori pure. Ma io - racconta - ho solo postato l’ennesimo video sul mio canale YouTube dedicato alla vita in mare». 
Filicudi, Sicilia. 270 abitanti e nemmeno cento residenti, quattro ristoranti (aperti solo d’estate), tre spiagge di sassi, piante di capperi e un vulcano (spento). Tutt’intorno il mare è una tavola azzurra. Ecco l’isola epicentro dell’inesistente invasione. Inesistente perché basta immergersi nelle acque del borgo di Pecorini Mare - quelle in cui è stato realizzato il video - per scoprire che di meduse ce ne sono poche, pochissime.  
Il nemico numero uno, da queste parti, si chiama Pelagia noctiluca. Colore violetto, ombrello di dieci centimetri e lunghi tentacoli trasparenti. Lascia sulla pelle un ricordo bruciante. La biofisica Monica Francesca Blasi ha abbandonato la caotica vita di Roma e da qualche anno censisce tartarughe e delfini alle Eolie. «Le meduse? Ci sono sempre state. È vero, in quel video erano parecchie. Ma succede tutti gli anni tra aprile e maggio. Risalgono dalla profondità e per un giorno riempiono il mare. Poi, come sono venute, spariscono disperdendosi nel Tirreno».  
 Nessuna emergenza, quindi. Men che meno alle Eolie. L’arcipelago è uno dei centri di riproduzione della specie, ma le meduse vivono sospese nell’acqua e non sono in grado di opporsi al moto delle correnti, gli esemplari di quel video oggi potrebbero già essere a Ostia o all’isola d’Elba. Ma a Filicudi la stagione estiva arranca e fioccano le disdette di turisti. «Hanno chiamato decine di famiglie e molte hanno deciso di annullare la prenotazione», conferma la ragazza dietro il bancone dell’Hotel Phenicusa. I villeggianti scappano per colpa delle meduse che non ci sono, ecco la beffarda contraddizione dell’estate filicudara. «Non abbiamo mai venduto così poca pomata per le punture rimediate in mare come quest’anno», assicura la titolare della mini-farmacia sul lungomare. 
 Idraulico d’inverno e tassista d’estate, il signor Pietro aspetta sul molo l’arrivo del traghetto. Scendono in due. Sul suo viso bruciato dal sole, c’è rassegnazione: «Quest’anno va così, non viene nessuno». A complicare ancor di più l’avvio della stagione turistica si sono messi anche i lavoratori marittimi della compagnia Siremar con due giorni di sciopero alla vigilia del primo weekend estivo. «Perché protestiamo? Per i piccioli», spiegano a gran voce. «Gli 80 euro di Renzi non ci bastano». In biglietteria a Milazzo regna un clima di fatalità. «What is bonus Irpef?», chiede al marito la signora inglese in coda.  
A Filicudi intanto i bambini giocano in acqua. S’immergono e risalgono con un riccio di mare tra le mani. Due pescatori rientrano al porto con le reti piene di costardelle. «Le meduse? Meno male che ci sono, vuol dire che il mare è pulito. E comunque - sentenziano - l’invasione è una bufala della televisione». Il ragazzone seduto sul lungomare ha capelli rossicci e barba da eroe omerico. È nato su quest’isola trent’anni fa: «Quando da bambini facevamo il bagno, credevamo che essere sfiorati da una medusa portasse fortuna». Diventa nostalgico: «A quei tempi eravamo più felici. Poi sono arrivati i ricchi e noi, di colpo, abbiamo scoperto di essere poveri». Ride forte e di colpo si fa serio: «La stagione più bella qui è l’autunno. I turisti partono, i colori cambiano, Filicudi si riscopre selvaggia». Poi saluta e torna a guardare il mare.  

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