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venerdì 27 giugno 2014

Rifiuti speciali eoliani e non conferiti a Barcellona. Concluse le indagini di Capitaneria di Porto di Milazzo, Circomare Lipari e DDA di Messina. Emessi 36 avvisi di garanzia ed elevati verbali per circa 13.000 euro


COMUNICATO STAMPA
Dopo oltre un anno si è conclusa la complessa attività investigativa che ha visto impegnate la Capitaneria di Porto di Milazzo e l’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari, rispettivamente al comando del C.F. Fabrizio COKE e del T.V. Cosimo BONACCORSO; le indagini, dapprima coordinate dal Sostituto Dott. Giorgio NICOLA dalla Procura della Repubblica di Barcellona P.G. e successivamente dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina (Dott. Vito Di Giorgio), hanno avuto inizio nel gennaio del 2013 quando, personale dipendente dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari, durante l’espletamento di un’attività di controllo del territorio presso l’isola di Panarea, accertava che una nota società operante nell’arcipelago eoliano, trasportava e conferiva rifiuti speciali, presso un impianto di recupero del barcellonese, le cui autorizzazioni ambientali risultavano scadute.
Dopo una serie di verifiche incrociate, da parte dei militari della Guardia Costiera, tra i quasi 700 formulari rifiuti e la documentazione ambientale acquisita, risultava che oltre alla ditta eoliana, numerose altre società, avevano illecitamente conferito rifiuti speciali, anche pericolosi, al centro di recupero barcellonese. Al fine di quantificare l’attività criminosa scoperta, venivano compiuti appostamenti, interrogatori ed eseguiti campionamenti, anche presso il predetto centro di raccolta e recupero, anche in collaborazione con l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente.
A conclusione delle investigazioni, emergeva una considerevole discrepanza tra i rifiuti cartolariamente ricevuti dal centro di smaltimento, e quelli effettivamente trovati al momento del sopralluogo presso gli impianti; differenza che risultava pari ad oltre 12.000 tonnellate di rifiuti, svaniti nel nulla, il tutto chiara evidenza di una considerevole e continuata attività illecita di smaltimento dei rifiuti.
In totale la DDA di Messina, richiedeva per 36 soggetti, la notifica dei relativi avvisi di conclusione delle indagini, per violazione della normativa ambientale in materia di smaltimento illecito di rifiuti; inoltre, sempre nell’ambito della medesima operazione, venivano parallelamente accertati e sanzionati, dalla sezione di Polizia Ambientale della Guardia Costiera di Lipari, numerosi illeciti amministrativi, per i quali venivano elevati verbali per un totale di oltre 13.000 Euro.

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