Gentile direttore,
Come vedi, torno spesso sul tema della sicurezza stradale ,conscio che, senza di essa, i rischi di mortalità risultano davvero elevati. Ancora oggi, fra le cause più frequenti di morte, l’infortunistica stradale non intende cedere il suo piazzamento nei primi posti della triste classifica.
I tanti anni trascorsi negli ospedali mi hanno convinto sempre più che non vi è sventura più ingiusta di quella che ti arriva all’improvviso, non per un tuo deficit biologico – per malattia, intendiamoci – ma perché rimani vittima , nel pieno della tua vita, di un incidente stradale molto spesso evitabile, a condizione che vengano rispettate le elementari norme di sicurezza.
È ovvio che il rispetto del codice stradale dipende dai conducenti e dai pedoni, ma se non c’è chi mette i paletti del codice e se non si sanziona adeguatamente chi non li ignora, allora di cosa stiamo a parlare ?!
Sembra che le nostre strade facciano a gara per superarsi nella nera classifica della pericolosità , ma il primato raggiunto dalla via Falcone e Borsellino non solo sembra ormai irraggiungibile, essendo chiaro a tutti che si sta facendo il possibile per non farle perdere tale primato.
Tutta questa indifferenza nonostante l’evidenza dei rischi ed i numerosi suggerimenti che in questi anni tanti cittadini hanno espresso, non solo sui notiziari, ma anche in sedi istituzionali.
Della mancanza di dissuasori, di segnaletica orizzontale e videosorveglianza abbiamo scritto ripetutamente.
Vorrei soffermarmi , questa volta, sulla necessità di istituire un divieto di sosta, lato mare, per il tratto di curva adiacente l’hotel MEA, curva dalla quale si diparte ,verso monte, una stradina.
La sosta su quel tratto di curva, lato mare, rende impossibile imboccare la stradina , se non dopo due ,tre manovre, in piena curva.
Chi di dovere non se ne é mai accorto?
Si attendono altri incidenti?
Ci sarà qualcuno disposto a risolvere il problema ?
Come vedi, torno spesso sul tema della sicurezza stradale ,conscio che, senza di essa, i rischi di mortalità risultano davvero elevati. Ancora oggi, fra le cause più frequenti di morte, l’infortunistica stradale non intende cedere il suo piazzamento nei primi posti della triste classifica.
I tanti anni trascorsi negli ospedali mi hanno convinto sempre più che non vi è sventura più ingiusta di quella che ti arriva all’improvviso, non per un tuo deficit biologico – per malattia, intendiamoci – ma perché rimani vittima , nel pieno della tua vita, di un incidente stradale molto spesso evitabile, a condizione che vengano rispettate le elementari norme di sicurezza.
È ovvio che il rispetto del codice stradale dipende dai conducenti e dai pedoni, ma se non c’è chi mette i paletti del codice e se non si sanziona adeguatamente chi non li ignora, allora di cosa stiamo a parlare ?!
Sembra che le nostre strade facciano a gara per superarsi nella nera classifica della pericolosità , ma il primato raggiunto dalla via Falcone e Borsellino non solo sembra ormai irraggiungibile, essendo chiaro a tutti che si sta facendo il possibile per non farle perdere tale primato.
Tutta questa indifferenza nonostante l’evidenza dei rischi ed i numerosi suggerimenti che in questi anni tanti cittadini hanno espresso, non solo sui notiziari, ma anche in sedi istituzionali.
Della mancanza di dissuasori, di segnaletica orizzontale e videosorveglianza abbiamo scritto ripetutamente.
Vorrei soffermarmi , questa volta, sulla necessità di istituire un divieto di sosta, lato mare, per il tratto di curva adiacente l’hotel MEA, curva dalla quale si diparte ,verso monte, una stradina.
La sosta su quel tratto di curva, lato mare, rende impossibile imboccare la stradina , se non dopo due ,tre manovre, in piena curva.
Chi di dovere non se ne é mai accorto?
Si attendono altri incidenti?
Ci sarà qualcuno disposto a risolvere il problema ?
Gianni Iacolino
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