Riceviamo da Enzo Mottola e pubblichiamo:
Ho letto e riletto l’articolo pubblicato dal Corriere della Sera il 15 gennaio a firma di Sergio Rizzo, eccezionale editorialista sempre informato e preciso su quanto continuamente denuncia ormai da anni (ricordiamo tutti il famoso libro-denuncia “ La Casta” scritto insieme all’altrettanto bravissimo Gian Antonio Stella).
Ad ogni rilettura provo un profondo senso di sgomento, indignazione e rabbia che sono certo sarà pienamente condiviso da chi vorrà leggere queste mie brevi riflessioni.
Ecco il fatto:
in ottemperanza a quanto previsto dalla revisione di spesa per la Pubblica Amministrazione ( la famosa Spending Review) è stato fissato il tetto retributivo di 240mila Euro annui per tutti i dipendenti pubblici, senza alcun limite temporale.
Il 22 dicembre scorso il “Collegio d’appello” della Camera dei Deputati ha sentenziato che questo limite agli stipendi dei dipendenti della Camera sarà valido solo fino al 31 dicembre 2017. Dopo di ciò: “ ALE’ “.
Il Collegio d’appello, formato da cinque Deputati, è un organo interno le cui decisioni in materia di controversie di lavoro sono INSINDACABILI ! Quindi nessuno ci può mettre il becco!
Purtroppo la medesima sentenza è stata emessa, senza troppo scalpore, qualche mese fa anche dal Collegio d’appello del Senato.
In pratica i dipendenti del Parlamento della Repubblica Italiana sono autorizzati ad infischiarsene delle leggi emanate dal Parlamento della Repubblica Italiana.
A prescindere dalla macroscopica differenza di trattamento retributivo tra i dipendenti delle due Camere e gli altri dipendenti pubblici (tipo Sanità, Istruzione, Sicurezza ecc.) mi sembra che tutto ciò costituisca un lampante privilegio riservato ad una élite di cittadini di serie…. superiore.
Tuttavia ciò che maggiormente dovrebbe indignarci è che questi “misfatti” avvengono quasi sempre sotto silenzio e, se emergono, ce li facciamo passare impunemente sotto il naso con molto menefreghismo.
Non bisogna necessariamente essere grillini, di destra o di sinistra, sovversivi o rivoluzionari per contrastare queste e tante altre storture del nostro sistema.
Basta essere “cittadini” partecipanti e svegli, avere una buona dose di senso civico, informarsi su ciò che ci circonda (non per stupido pettegolezzo), avere il coraggio di esprimere civilmente le proprie idee ( senza avere la presunzione che siano sempre giuste).
L’egoismo, l’interesse personale, la paura, l’indifferenza, sono elementi che consentono al furbetto di turno di sovrastare chi supinamente accetta e tace, creando così quella deprecabile distinzione di cittadini di serie A, B, C…
Breve inciso polemico: a proposito di classifiche, fermo restando tutta la simpatia e la solidarietà per gli amici “ Cannetari”, mi convinco sempre più che dobbiamo sperare che, quanto prima, venga eletto un Primo Cittadino “Acquacaudaro”. Solo così risolveremo i problemi della nostra frazione.
MA QUESTA E’ UN’ALTRA STORIA…
Enzo MOTTOLA
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