Bravi, anzi bravissimi anche quest’anno i carristi di Lipari
che hanno acceso di vivacità, colori, musica, entusiasmo la strada principale
di Lipari. Lo sforzo è notevole ed anche quest’anno il risultato e lo svago.
Ciò che mi ha favorevolmente colpito prima, mentre mi
avvicinavo nelle ore della sfilata carnevalesca al centro di Lipari, è stato innanzi tutto l’ordine pubblico: non
più strade e tunnel bloccati ma un’organizzazione più rispondente, commisurata
alle possibilità della nostra piccola cittadina. Positivo il ruolo dei volontari, in particolare di
Protezione Civile che trovo particolarmente indicato in questo tipo di
manifestazioni più turbolente che in altre.
Ho però la sensazione ogni anno, che il nostro carnevale resti chiuso, confinato nelle vie del centro,
che manchi qualcosa o forse qualcuno; con questo non mi riferisco all’esigenza
di estenderlo a Canneto ( o altra
località dell’isola), cosa anzi da evitare assolutamente per i disagi che
superano l’intento. Nemmeno all’utopia di fare del Carnevale Eoliano
un’attrattiva in grado di attrarre turismo in questa stagione. E vi supplico,
non riproponetelo d’estate… il carnevale va coi giggi una volta l’anno e
viceversa, come il malvasia coi sesamini.
Quale sviluppo o scopo superiore potrebbe allora perseguire il
carnevale Eoliano, oltre alle allegorie che certamente stimolano sempre la
riflessione e oltre l’effimero divertimento?
Giro molto le nostre isole d’inverno, ognuna, e mi assale la
stessa sensazione di isolamento, di slegamento rispetto alla principale Lipari sede del Comune. Non parlo solo dei problemi
concreti che ognuno ha da risolvere, quindi non di politica, ma di società. Mi sforzo di non credere che durante
l’anno non sia possibile un solo momento di reale condivisione, espressamente voluto,
organizzato in cui possiamo incontrare tutti i nostri concittadini. Ciò non
avviene mai, neanche nelle principali
manifestazioni religiose, forse perché ognuno
vive le proprie.
Quale miglior occasione del carnevale? Trasformiamo allora il carnevale di Lipari nella grande festa eoliana, un’esperienza di avvicinamento, di condivisione, d’incontro
con tutte le comunità isolane.
Non nascondo che la cosa che più mi ha fatto piacere
assistendo alla sfilata di questo ultimo Carnevale è stata la presenza dei
compaesani filicudari… ho immaginato ( lo penso ogni anno) gruppi in maschera da ogni
isola, senza competizione ma con spirito di comunione e di comunità. Anche in
passato si è tentato questo coinvolgimento, in certi anni meglio riuscito, ma
credo che il problema sia quello di mettere in condizione gli abitanti delle
altre isole di partecipare e soprattutto di incentivarli!
Allora promuoviamo economicamente in particolare i gruppi in maschera (che sono molto più pratici negli
spostamenti) e dai primi di febbraio raggiungiamo da Lipari per una mattinata allegra e noi per primi, un’isola
per volta. Poi se qualcuna saltasse per il maltempo basterebbe la buona
intenzione, ne sono certo.
Il martedì grasso grande festa per tutti a Lipari, perché
no, con una mega salsicciata da condividere, una volta l’anno, tra TUTTI i
cittadini delle Lipari.
Marco Manni
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