COMUNICATO
I Carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di
Milazzo, agli ordini del Tenente Cristian Letizia, insieme ai colleghi della
Stazione di Vulcano, agli ordini del Maresciallo Ordinario Antonio Sottile, hanno eseguito a Milazzo, un’ordinanza di custodia
cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale
dei minorenni di Messina, Dr. Michele Saya, su richiesta del Sostituto
Procuratore, Dott. Andrea Pagano nei confronti di 2 soggetti, entrambi
milazzesi, all’epoca dei fatti entrambi minorenni, tuttavia già noti alle forze
di polizia, ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze
stupefacenti.
Il Provvedimento in esecuzione, scaturisce dagli esiti
di complesse attività tecniche di indagine sviluppate, sin dall’estate 2015, dal
Nucleo operativo di Milazzo insieme alla Stazione di Vulcano. I Carabinieri
dell’isola, già durante l’estate scorsa, avevano capito che quel flusso di stupefacente
che riforniva i teenager di Vulcano, aveva radici nella città mamertina. Le
indagini, partite da diversi riscontri già sull’isola, sviluppatesi poi a
Milazzo nei mesi successivi, hanno consentito di fare piena luce sul coinvolgimento
dei due arrestati nella gestione delle attività di narcotraffico riconducibili
ad un sodalizio criminale, operante nella piana milazzese, che riforniva di “hashish”
e “marijuana” i frequentatori di numerosi locali pubblici, molti dei
quali minorenni, del comprensorio milazzese.
Per gli investigatori è stato necessario calarsi nel
“mondo” dei teenager milazzesi e costretti a decodificare un linguaggio, in
parte volutamente criptico, nel descrivere posti e quantità.
I due arrestati avevano un modo di commercializzare la
droga semplice ma efficace. Si muovevano a piedi facendo consegne su richiesta
in vari punti stabiliti della città. La frase concordata per capire se lo
spacciatore aveva o meno la disponibilità di droga era “ti serve un passaggio o
sei apposto?”, se “c’era bisogno di un passaggio” allora uno dei due arrestati,
i quali si dividevano le consegne in base agli impegni, si incamminava a piedi
in un punto stabilito. In altri casi, meno originali, i clienti si limitavano a
chiedere se c’era disponibilità di una “camicia” (hashish) o di una “maglietta”
(Marijuana).
Per gli investigatori non è stato semplice tracciare
una mappa dei luoghi di spaccio e consumo di stupefacente dei giovanissimi
milazzesi. Anche perché, per indicarli i ragazzini
utilizzavano sempre dei termini pattuiti, non sempre di facile comprensione.
I posti, ove è stata accertata la compravendita di
sostanza stupefacente, che coincide con i comuni luoghi di aggregazione ed
incontro dei giovani consumatori, erano chiamati nel loro gergo : “nella villa” (ovvero piazza Nastasi), “agli
alberelli” (di fronte al Palazzo Diana in via Marina Garibaldi), “alla zecca”
(un vicoletto perpendicolare a Corso Umberto I), “al parco giochi” (Piazza S.
Papino).
Nel corso dell’indagine, numerosi sono stati i
sequestri a riscontro dell’attività, talvolta anche di piccole quantità di “hashish”
e “marijuana. Sequestri che
hanno lasciato emergere un importante consumo di droga tra un pubblico di
giovani tra i 15 e i 18 anni. Molti dei ragazzi controllati, quasi sempre in
età scolare, proveniva da famiglie “per bene” e spesso non era neanche
consapevole dei rischi per la propria salute e per la propria fedina penale,
legati all’uso degli stupefacenti.
Nel corso delle indagini, i
Carabinieri hanno anche eseguito un blitz all’interno di un’abitazione in pieno
centro, considerata una sorta di deposito/laboratorio
e “base di spaccio”. In quella occasione, uno degli odierni arrestati, fu
sorpreso dai militari mentre era intento a confezionare alcune dosi di
marijuana servendosi di un bilancino di precisione e di tutto il materiale utile
al confezionamento. Furono sequestrati complessivamente quasi 100 grammi di
marijuana di cui 14 dosi già confezionate e pronte alla vendita, il pusher fu
arrestato in flagranza.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.